Assistere a questo scorrevolissimo documentario on the road di
Larry Charles (
Borat,
Brüno) equivale, almeno personalmente, alla sensazione che si prova mangiando lentamente un bel piattone extralarge di pasta al forno (è la pietanza di cui vo' matto): una soddisfazione di tipo orgasmico/esplosivo.
Dove aveva spocchiosamente fallito la gargantuesca prosopopea unidirezionale del rabberciato
Zeitgeist, ci riesce più che egregiamente questo film.
A condurre questa ironica e beffarda "crociata" antireligiosa è il simpaticissimo factotum televisivo statunitense
Bill Maher, che con la sua proverbiale carica satirica e scorrettissima si lancia in un lungo viaggio automobilistico attraverso i più classici e/o strampalati culti professati ai quattro angoli del mondo (dagli Stati Uniti a Città del Vaticano, dall'Olanda sino in terra d'Israele).
L'arma bilama del comico è naturalmente quella del sarcasmo e del paradosso maieutico: fare emergere da ogni dogma religioso con cui lui va a confrontarsi tutti gli aspetti più assurdi, surreali e contraddittorii che a rigor di logica e buon senso non hanno modo di sussistere.
I fendenti e le scudisciate non risparmiano quasi nessun credo religioso:
* Cattolicesimo
* Protestantesimo
* Ebraismo
* Islam
* Mormonismo
* Scientology
* Creazionismo anti-evoluzionista
* Canteismo (volgarmente detto "Chiesa della Marijuana"...)
Alcune interviste e faccia a faccia coi vari predicatori, santoni e attivisti radicali vanno sinceramente al di là di ogni follia mitomaniaco-visionaria e al buon Bill non costa poi tanta fatica ridicolizzare e sbriciolare tutte le farneticazioni messe in fila dai propri interlocutori.
Non so dire se questa pellicola possa essere considerata discriminatoria o meno e poco me ne cale: dalla visione ne sono uscito pienamente soddisfatto!