Le location esatte di "Saxofone"

11 Marzo 2010

La situazione al via delle ricerche:
Si sapeva che il film fosse girato a Milano (generico), niente di più preciso.

Il primo lungometraggio diretto da Pozzetto è una fiera testimonianza della comicità surreale dell’attore. Saxofone non è mai stato troppo apprezzato dalla critica e molti difetti indubbiamente li ha, ma è anche un’opera sincera e a suo modo originale, che insieme a Pozzetto porta sul set buona parte del cast del leggendario “Derby”, il teatro che ospitò le prime performance di personaggi diventati in alcuni casi famosissimi. In parti più o meno importanti troviamo infatti Cochi Ponzoni, Teo Teocoli, Massimo Boldi, Felice Andreasi, Diego Abatantuono (con due B nei titoli di testa!), Giorgio Porcaro, Guido Nicheli, Ernest Thole… Tutti in scena anche per pochissimo ma con interventi bizzarri, all’insegna di un nonsense che pervade il film dall’inizio alla fine. L’ambientazione è rigorosamente milanese, con ampi scorci della città in diurna e notturna che andremo quindi ad analizzare.

01. LA PREMIAZIONE AL CHARLESTON
(Markus)
I titoli di testa scorrono su una serie di immagini tipicamente milanesi, con un auto bianca che si sposta per il centro (Via Larga, Piazza Velasca...) per fermarsi infine in piazzetta Liberty a Milano, di fronte all’attuale ristorante-pizzeria Charleston.
Il circolo del tennis si riunisce qui per consegnare il primo premio al vincitore del torneo Fabrizio Catellani (Teo Teocoli). Il premio consiste in “una stupenda scultura del Granbidoni intitolata ‘lo sport’ e in una bacheca contente un brandello delle mutande indossate da Panatta durante le finali di Coppa Davis”. Fabrizio dedica il premio alla moglie Fiorenza (Mariangela Melato) e a sorpresa comincia a sparlare del suo compagno di gioco (assente). Terminata la cerimonia si passa a consegnare il premio femminile a Ernesta Thole (Ernest Thole, en travesti come d’abitudine). Dopo aver discusso animatamente col marito, intanto, Fiorenza si sporge dalla porta del locale e vede Sax (Renato Pozzetto) esibirsi lì davanti in un salto in alto improvvisato. E’ la prima volta che i due si vedono, per puro caso. Lei resta conquistata dal balzo poderoso di Sax

02. IN CHIESA COL PRETE UN PO’ MATTO
(Markus)
Sax, camminando per strada, scorge di lontano un prete (Cochi Ponzoni) davanti alla chiesa di Sant’Eufemia, il quale gli chiede di avvicinarsi: “Non aver paura, vieni”. Sax accetta, lo raggiunge e tra i due si apre uno dei momenti nonsense più tipici della coppia, un dialogo continuo fatto di parole e azioni spesso completamente scollegate tra loro. Sax dovrebbe confessarsi, ma accade un po’ di tutto. E’ la prima volta nel film che Sax estrae il suo… sax e lo suona. Insieme i due usciranno poi dalla chiesa e il prete finirà steso sotto un auto dopo essersi raccomandato a Sax di “non commettere imprudenze”. Chi lo stende è proprio Fiorenza, di passaggio lì. Il prete pare morto, ma lei pare interessata solo all’auto (“mi ha rovinato tutta la mascherina”). La chiesa in cui si svolge la scena è quella di Sant’Eufemia, come detto, in Corso Italia a Milano. Venne probabilmente fondata nel 472 dal vescovo San Senatore da Settala (di cui conserva le spoglie), ricostruita nel XV secolo e rimaneggiata nei secoli successivi. Nelle foto noterete, in posa plastica, il nostro modello Markus che replica le pose pozzettiane.

03. L’OFFICINA BIMBO
(Markus e Zender)
Constatati i danni sull’auto, Sax dice a Fiorenza di conoscere un amico che ha un’officina lì nei pressi. Lei accetta e insieme i due si dirigeranno proprio lì per riparare i danni (mentre il prete resta steso, senza vita, sul ciglio della strada). Arrivati in officina Sax chiede del proprietario e noi scopriamo che si tratta di… un bambino (Giacomo Pozzetto, figlio di Renato) dall’aria piuttosto sveglia. Pare saperci fare, e infatti in men che non si dica sistemerà tutto. L’officina oggi non esiste più. Lì in via Scaldasole (a due passi dalla darsena e piuttosto vicino anche a Sant’Eufemia), la via degli artigiani c’è ancora, solo che là dove vi era l’officina è stato abbattuto tutto. Siamo riusciti comunque a trovare il posto grazie alla scena in cui si vede l’auto entrare attraverso il cancello. Triangolando con gli edifici vicini in parte ancora in piedi (perché molte altre cose, lì intorno, sono scomparse) si è infine arrivati a capire dove fosse l’officina del Bimbo.

04. AL PALASPORT PER L’INCONTRO DI BOXE
(Zender)
Sax va al palasport. L’uomo all’ingresso sta consegnando i biglietti a una coppia appena arrivata: “Primi posti 9.000, secondi porti 4.500”. “E’ presto?”, chiede Sax. Gli risponde la donna: “Beh, gli incontri più importanti saranno tra tre ore, adesso si picchiano i disperati. Comunque divertente… c’è sangue”. Sax entra e ci accorgiamo che tra i disperati, sul ring, c’è un pugile fissato col silicone, Box (Massimo Boldi), destinato a finire presto a tappeto… Sax ci farà amicizia.
Il palazzetto in cui vennero girate le scene è quello di Novate milanese,  in via Edmondo De Amicis. Al tempo era una specie di grande supposta bianca dalle finestre alte e strette, oggi è in fase di ristrutturazione ma già da qualche anno ha aggiunto due grandi ali laterali che interrompono la fila di finestre su entrambi i lati, lasciando solo in parte riconoscere la vecchia costruzione.
Successivamente alle scene al palazzetto, insieme i due usciranno la sera e conosceranno un paio di ragazze con cui andranno a fare un giro in… camion, per il centro di Milano (di nuovo San Babila...). “Ma che bella la città dall’alto”, dirà una delle due abituata evidentemente a girare su auto molto basse, “sembra un attico”.

05. INAUGURAZIONE DELLA BOUTIQUE DEL CIBO
(Zender)
Sax ha un invito per l’inaugurazione di un curioso negozio, una salumeria molto chic alla cui apertura presenzia addirittura il sindaco, oltre a un cantautore con chitarra. Ascoltiamo i discorsi degli avventori, mentre Sax incontra lì Fiorenza (col marito) e l’intesa tra i due pare migliorare di giorno in giorno. Ad un certo punto Sax, imbracciato il sassofono, si esibirà in un assolo non richiesto: verrà sbattuto fuori. La salumeria al centro della scena è un’istituzione, a Milano. E’ il salumaio di via Montenapoleone, da non molto trasferitosi in un altro punto della via e molto noto a chi bazzica la zona (capirete, una salumeria nella via della moda per eccellenza…).

06. IN PIAZZA DI NOTTE, COL SAX
(Zender)
Cacciato dalla salumeria chic, Sax si consolerà andando a suonare il suo strumento in una piazza deserta. Fiorenza lo raggiungerà per scusarsi di come è stato trattato ma, quando passerà il marito di lei in auto, non potrà che salirvi anche lei lasciando Sax sul posto col suo sassofono. La piazza in cui venne girata la scena è piazza San Fedele, proprio dietro piazza della Scala, e il monumento sul quale è seduto sax è la statua di Alessandro Manzoni, che da sempre troneggia al centro della piazza.

07. IL TEATRINO DI FIORENZA
(Zender)
Scena surreale: Fiorenza e Fabrizio parlano del loro rapporto di coppia, del loro incontro con il vagabondo (Sax), ma terminata la scena il sipario si chiude: eravamo a teatro. Nello stesso teatro, dove Fiorenza pare proprio abitare (sul palco!), vedremo la donna uscire poco dopo aver parlato al telefono con un’amica. Il piccolo teatro in questione era un teatro delle marionette e stava in Piazza Beccaria, a pochi metri dal Duomo. Si chiama tuttora Teatro Gerolamo, ma oggi è solo una porta chiusa sopra la quale campeggia l’insegna. Dentro, al momento, non si può proprio entrare. Per fortuna che qualcosa si vede fuori della porta, quando Fiorenza ne esce. Da quello si è potuti risalire al luogo.

08. DA RICORDI A VEDERE LA TV A SCROCCO
(Markus)
Sax passeggia per la via (che scopriamo essere nientemeno che Via Montenapoleone) finché entra nell’atrio di Ricordi. Lì, posata l’inseparabile valigia in terra, si posizionerà davanti a una delle tv in esposizione e, estratto dalla tasca un telecomando, l’accenderà, permettendosi di cambiare canale fino all’arrivo di un commesso, che gli farà notare quanto una cosa simile sia vietata. Sax dovrà sloggiare anche da lì… Il negozio di Ricordi (già visto l’anno precedente in Ecco noi per esempio, dove era il negozio in cui lavorava Capucine) è scomparso da tempo, ma era proprio all’inizio di Via Montenapoleone (partendo da San Babila), dove ora c’è stabilmente Louis Vuitton. Dell’ampio ingresso dove sedeva Pozzetto è rimasto poco, ma si può ancora vagamente riconoscere.

09.  NON SI PUO’ URINARE PER STRADA 
(Zender)
Un impellente bisogno: è urgente trovare una toilette, ma dove? Sax pensa di chiederlo all’usciere di un grande palazzo: “Buongiorno, senta, lei è il portiere di questo palazzo?”, “Sì sì, sono io”. “Mi farebbe fare la pipì?”. “No no no, faccia per strada, se ne vada”. “Per strada mi vergogno…”.  Siamo in via Boccaccio, quasi all’imbocco con Piazza Giovine Italia. Proseguendo per la via (e svoltando quindi in piena piazza) Sax, allo stremo, si sbottonerà per farla sotto una finestra dello stesso palazzo, dove verrà insultato da un inquilino appena affacciatosi. La gag continuerà ancora in un negozio di arredobagno per concludersi davanti a un’edicola sempre in Piazza Giovine Italia, dove finalmente Sax si libererà. L’edicola, strano a dirsi, esiste ancora, con le stesse forme di allora. Chissà se andando lì a chiedere un giornale mentre ci si pettina…

10. AL RISTORANTE CON FIORENZA
(Zender)
Insieme a Fiorenza Sax va a mangiare in un ristorante con giardino, sedendosi di fianco ad un grosso uomo baffuto (Diego Abatantuono), che fa il filosofo con un povero vecchietto (“è uno che spiega le cose alla gente”, dice Sax a Fiorenza). Arriverà l’immancabile serenata, mentre i due disquisiscono amabilmente in quello che sembra un ristorante in cui tutti si conoscono. Il ristorante in questione è uno dei più noti a Milano, riconoscibile per le forme ancora conservate identiche o quasi del giardino, che d’estate si riempie di rampicanti creando un accogliente pergolato. Anche i pavimenti sono gli stessi di allora, mentre il proprietario ci ha detto che anche altre parti del film sono state girate lì (una stanza…). Il locale è la Trattoria Aurora di via Savona 23 sempre a Milano.

11. LA PISCINA SUL GRATTACIELO
(Markus)
“Guarda, ho girato tutta la Sardegna, ma Rocca Ruia rimane il posto più bello e più divertente”“Armani mi fa impazzire”“Senti, esaminando Torino casello a casello son 37 minuti esatti, s씓Le sete di Papis vanno a ruba in tutto il mondo”“Quest’anno per il Gran Premio son stato a Montecarlo in barca”“Purtroppo io non c’ero, ero bloccato alle Maldive”“Mi sono alzato, ho lasciato il Cartier sul comodino della stupidina, e sono partito”.
Queste alcune delle frasi che si sentono fuori campo per inquadrare l’ambiente. Siamo intorno ad una piscina in cima a un grattacielo. La scena si apre con una bella carrellata che copre l’intero panorama milanese di notte. Fiorenza è lì col marito e gli amici quando al party irrompe Sax suonando lo strumento. Fiorenza lo raggiunge immediatamente, mentre tutt’intorno i bizzarri personaggi della festa si lasciano andare a discorsi da arricchiti. Fabrizio s’inquieta con un ospite e gli tira un pugno. La piscina, dalla forma semicircolare molto tipica, è situata in cima al grattacielo della nota discoteca Hollywood, in Corso Como a Milano, e ancora adesso conserva la medesima forma e dunque l’immediata riconoscibilità.

12. IN PISCINA COL GOMMONE
(Zender)
Altro break surreale, con Sax che pesca in gommone all’interno di una piscina. Fiorenza lo raggiunge, sale con lui sul gommone e si faranno un bel giro su e giù per la piscina (!). La piscina è identificabile (ce l’ha confermato chi lavorò nel film) con quella dello storico Skorpion center in Largo corsia dei servi. E’ l’unica piscina (di 25 metri) del centro di Milano, a cinque corsie. Tutt’intorno ancora si possono osservare le colonne squadrate visibili nel film. La scena è molto buffa (specie quando vediamo Sax cacciare pesci con la fiocina sul fondo…)

13. FINALE A PALAZZO
(Zender)
Dopo un rendez-vous col marito che decide di mollarla, Fiorenza torna da Sax sperando di poter vivere insieme a lui. Lui allora le confessa di essere ricchissimo e di vivere nella casa davanti alla quale stanno parlando, un palazzone in pieno centro, dove dalle finestre lo salutano cordialmente. Lei inizialmente non ci crede, ma poi deve prendere atto della situazione. “E’ la testa che bisogna cambiare”, le dice lui. “E non la vogliono capire…”. Il palazzo è quello che si trova all’incrocio tra via Vivaio e via Cappuccini a Milano, e ancora oggi lo si può apprezzare nelle sue belle forme antiche.

Testi, tavole e foto: Zender - Compagni di viaggio: Markus e Wupa Wump

APPROFONDIMENTO INSERITO DA ZENDER E MARKUS

Articoli simili

commenti (7)

RISULTATI: DI 7
    Finzi

    11 Marzo 2010 17:07

    Per fortuna che ero ancora collegato! Non potevo non essere il primo a complimentarmi (ho un nickname da rispettare eh eh). Magnifico lavoro!! Ma poi lo sapevamo tutti. Grandissimi zender e markus, avete veramente trovato praticamente tutto. Forse resta fuori solo la casa dove Boldi fa la doccia nel box (lo chiamano così per quello?), ma mi sembrava che non si vedesse praticamente niente fuori. Spettacolare!
    Zender

    12 Marzo 2010 11:48

    Per Finzi: Sì, manca quella, ma non l'abbiamo cercata nemmeno perché si vede appena mezzo palazzo sullo sfondo, non è che sia così stimolante come ricerca...

    Per Renato: sì, l'officina Bimbo è stato bravo Markus a beccare il palazzo esagonale che si vedeva dietro. Si è partiti da lì, ma solo andando in loco abbiamo potuto trovare il punto esatto, gli strumenti classici non aiutavano... E' quello che ha dato il via al completamento del tutto, che era arenato come noto da un bel pezzo (diciamo un paio d'anni :))
    Ellerre

    12 Marzo 2010 14:48

    Interessante speciale. Ottima la comparsa di Markus, specie quando lo si vede mentre sta aprendo la valigia: lì sembra un killer in procinto di prendere l'arma...
    Ellerre

    12 Marzo 2010 14:51

    Interessante speciale. Ottima la comparsa di Markus anche se non somiglia per nulla a Pozzetto, specie quando lo si vede mentre sta aprendo la valigia: lì sembra un killer in procinto di prendere l'arma...
    Undying

    12 Marzo 2010 14:59

    Film che non conosco, purtroppo, anche se questo approfondimento mi invita a rimediare.
    Grazie a Zender e a Markus per il lavoro (sempre eccellente) svolto sulle location del film.
    Powerglide

    12 Marzo 2010 18:09

    Anch'io conosco poco il film, ma ora sono motivato a vederlo; anche perchè finalmente usciamo dal solito scenario romano.
    Da Zender e Markus solo conferme.
    Siete grandi. Sempre!
    Markus

    13 Marzo 2010 02:21

    Grazie anche da parte mia ragazzi. La mia comparsata con guanto nero alla Dario Argento spacca, e??? ahahahah Milano ai tempi era molto usata per le commedie, peccato che ora è stata quasi dimenticata.