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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/01/19 DAL BENEMERITO BUBOBUBO
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Bubobubo 26/01/19 21:26 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

Quel che di realtà c'è nella finzione, di mito nella modernità e di irrealtà in ampi spazi vuoti e angusti spazi pieni: avanti le prossime coppie, musica. Nello sguardo del corifeo-demiurgo emerso dal buio (e dall'alba che lo ha visto danzare con una fanciulla) c'è un piano: per portarlo a termine c'è bisogno di tutto il pubblico. Ma il pubblico è crudo, non capisce, applaude e va in bagno nei momenti meno opportuni. Chi custodirà i custodi? Sulla scena un led, una pistola carica, la pioggia. Ecco il capolavoro definitivo della scena greca.
MEMORABILE: Deus ex machina.

Daniela 11/08/19 08:49 - 12625 commenti

I gusti di Daniela

Il coro esce dal coro, si impone arma alla mano come regista/demiurgo, reclutando i personaggi dell'Orestea fra le ombre di un pubblico indistinto, destinato a rimanere tale mentre si consuma alla luce dei riflettori l'osmosi inesausta fra realtà e finzione... Opera densa di riferimenti fra Pirandello, Artaud e teatro dell'assurdo, di cui è difficile individuare il focus: forse la passività della massa, mera cassa di risonanza? Film interessante ma con il limite di una certa auto-referenzialità in nome di un rigore che preclude l'empatia e pone anche noi spettatori fuori dal palco, passivi.

Cotola 1/09/19 19:46 - 9009 commenti

I gusti di Cotola

Incredibile, ammaliante, ipnotica, intrigante pellicola teatral-cinematografica che, affrontando tra gli altri il tema del mito e della sua attualità o meno, pone sul tavolo argomenti ed interrogativi quanto mai interessanti e fecondi. Una pellicola sorprendente, unica o quasi nel suo genere, che mostra una complessità notevole che invece di appesantire il film e schiacciarlo, lo rende incredibilmente vivo ed avvincente, come non sempre capita, per tutta la sua durata. Alla fine frullano in testa un sacco di idee ed interrogativi: ed è un gran merito.

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  • Discussione Bubobubo • 27/01/19 11:26
    Archivista in seconda - 271 interventi
    Schramm, sarei interessatissimo ad avere un tuo parere su questo. Film complesso e ambizioso, ma micidiale. Mi ha lasciato senza fiato. Grecia nel cuore.
  • Discussione Schramm • 27/01/19 21:03
    Scrivano - 7694 interventi
    ciao pi greco alla terza cioé al bubo,
    prepara la mazza chiodata ma devo confessarlo: con la grecia ho un rapporto che pencola tra il conflittuale e l'irrisolto. che si tratti di scellerati del calibro di mastorakis o di chi prende e tuona te-lo-do-io-haneke (avranas) passando per il sempre più acclamato e sdoganato lanthimos, la grecia non mi ha ancora mandato al tappeto. (quest'ultimo ce l'avrebbe forse fatta se nella caccia al cervo avesse rinunciato alla cartuccera di bunuel e annessi flirt metafisici conseguenti).

    non conosco questa pellicola, ma aggraverò la mia posizione confidandoti che il film che ti ricorda mi fece sentire, all'epoca, un atlante cui viene meno ogni forza e scalcia via la sfera terrestre rinunciando al proprio mito.

    non di meno vedrò di farci i conti. non sarà subito, sia per avversità contingenziali che per personali scale prioritarie... intanto attendo con curiosità il critico bubolare.
    Ultima modifica: 28/01/19 15:03 da Schramm
  • Discussione Bubobubo • 28/01/19 09:09
    Archivista in seconda - 271 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    ciao pi greco alla terza cioé al bubo,
    prepara la mazza chiodata ma devo confessarlo: con la grecia ho un rapporto che pencola tra il conflittuale e l'irrisolto. che si tratti di scellerati del calibro di mastorakis o di chi prende e tuona te-lo-do-haneke (avranas) passando per il sempre più acclamato e sdoganato lanthimos, la grecia non mi ha ancora mandato al tappeto. (quest'ultimo ce l'avrebbe forse fatta se nella caccia al cervo avesse rinunciato alla cartuccera di bunuel e annessi flirt metafisici conseguenti).

    non conosco questa pellicola, ma aggraverò la mia posizione confidandoti che il film che ti ricorda mi fece sentire, all'epoca, un atlante cui viene meno ogni forza e scalcia via la sfera terrestre rinunciando al proprio mito.

    non di meno vedrò di farci i conti. non sarà subito, sia per avversità contingenziali che per personali scale prioritarie... intanto attendo con curiosità il critico bubolare.


    No, ma che mazza chiodata! Anzi, a questo punto sono ancora più curioso. Aspetto nuove ;)
  • Discussione Schramm • 28/01/19 15:18
    Scrivano - 7694 interventi
    Bubobubo ebbe a dire:
    Schramm ebbe a dire:
    ciao pi greco alla terza cioé al bubo,
    prepara la mazza chiodata ma devo confessarlo: con la grecia ho un rapporto che pencola tra il conflittuale e l'irrisolto. che si tratti di scellerati del calibro di mastorakis o di chi prende e tuona te-lo-do-io-haneke (avranas) passando per il sempre più acclamato e sdoganato lanthimos, la grecia non mi ha ancora mandato al tappeto. (quest'ultimo ce l'avrebbe forse fatta se nella caccia al cervo avesse rinunciato alla cartuccera di bunuel e annessi flirt metafisici conseguenti).

    non conosco questa pellicola, ma aggraverò la mia posizione confidandoti che il film che ti ricorda mi fece sentire, all'epoca, un atlante cui viene meno ogni forza e scalcia via la sfera terrestre rinunciando al proprio mito.

    non di meno vedrò di farci i conti. non sarà subito, sia per avversità contingenziali che per personali scale prioritarie... intanto attendo con curiosità il critico bubolare.


    No, ma che mazza chiodata! Anzi, a questo punto sono ancora più curioso. Aspetto nuove ;)


    eccomi fresco di bugiardino. se qualcosa ho carpito-decriptato, dovrebbe trattarsi di una rimessa in essere e in avere dei meccanismi della tragedia attica come del teatro tutto alla luce però di una soverchiante vittoria dello spettatore, che per proprietà transitiva diventa vero motore della rappresentazione (il pubblico come coro; la critica come coro: una vecchissima polemica), rovesciando anche i principi di straniamento brechtiano. si direbbe molto interessante, tanto più considerando la scaturigine geografica della riflessione (anche se a voler giocar di puntiglio il teatro ha origini pre-greche). temo però, ma lo dico in caduta libera non avendolo visto e avendo letto solo questo tuo commento, il rischio di un peso specifico teorico e di un algido intellettualismo che schiaccia tutto...
    Ultima modifica: 28/01/19 15:19 da Schramm
  • Discussione Bubobubo • 28/01/19 16:44
    Archivista in seconda - 271 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Bubobubo ebbe a dire:
    Schramm ebbe a dire:
    ciao pi greco alla terza cioé al bubo,
    prepara la mazza chiodata ma devo confessarlo: con la grecia ho un rapporto che pencola tra il conflittuale e l'irrisolto. che si tratti di scellerati del calibro di mastorakis o di chi prende e tuona te-lo-do-io-haneke (avranas) passando per il sempre più acclamato e sdoganato lanthimos, la grecia non mi ha ancora mandato al tappeto. (quest'ultimo ce l'avrebbe forse fatta se nella caccia al cervo avesse rinunciato alla cartuccera di bunuel e annessi flirt metafisici conseguenti).

    non conosco questa pellicola, ma aggraverò la mia posizione confidandoti che il film che ti ricorda mi fece sentire, all'epoca, un atlante cui viene meno ogni forza e scalcia via la sfera terrestre rinunciando al proprio mito.

    non di meno vedrò di farci i conti. non sarà subito, sia per avversità contingenziali che per personali scale prioritarie... intanto attendo con curiosità il critico bubolare.


    No, ma che mazza chiodata! Anzi, a questo punto sono ancora più curioso. Aspetto nuove ;)


    eccomi fresco di bugiardino. se qualcosa ho carpito-decriptato, dovrebbe trattarsi di una rimessa in essere e in avere dei meccanismi della tragedia attica come del teatro tutto alla luce però di una soverchiante vittoria dello spettatore, che per proprietà transitiva diventa vero motore della rappresentazione (il pubblico come coro; la critica come coro: una vecchissima polemica), rovesciando anche i principi di straniamento brechtiano. si direbbe molto interessante, tanto più considerando la scaturigine geografica della riflessione (anche se a voler giocar di puntiglio il teatro ha origini pre-greche). temo però, ma lo dico in caduta libera non avendolo visto e avendo letto solo questo tuo commento, il rischio di un peso specifico teorico e di un algido intellettualismo che schiaccia tutto...


    Sì e no. Non posso e non voglio dire troppo perché, più che mai in questo caso, dire troppo è ammazzare il (senso del) film. Posso dirti che lo spunto narrativo è - per ammissione dello stesso regista - ispirato ai fatti della Dubrovka, e quindi il ruolo del pubblico non è tanto attivo (nel senso di un classico ribaltamento di ruolo attore-spettatore) quanto mediano, anzi, per rimanere in tema diatetico, medio: vi sono dei fatti, il pubblico li osserva e li filtra dal proprio punto di vista, sceglie di accoglierli o meno, ma ne è in un caso e nell'altro il solo beneficiario - l'azione influenza chi su quel palco ci sale. Fondamentale è l'importanza di (almeno una) figura maschile, che fa da tramite (inaspettato) fra il di qua e il di là delle assi di legno.
    A livello di peso specifico certo non è leggero, ma non lo definirei intellettualizzante: l'approccio registico è severo ("teatrale" esso stesso), ma vi sono moltissime sfumature, anche leggere, non necessariamente e pervicacemente improntate alla ricerca della metafora a tutti i costi (non siamo dalle parti degli anni '70, insomma).
    Chiede un suo particolare momento, ma ne vale la pena. Se un giorno ti andrà di vederlo e di scrivere due righe, sarò felice di leggerle.
  • Discussione Bubobubo • 15/08/19 12:56
    Archivista in seconda - 271 interventi
    Mi spezza il cuore vedere che ti è piaciuto solo a metà, Daniela! (Scherzo, naturalmente) So di essere monotematico, ma questo per me rimane il miglior film greco degli ultimi dieci anni (alla pari con Kynodontas). La prima volta che l'ho visto mi ha messo i brividi.
  • Discussione Daniela • 15/08/19 19:26
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Beh Bubo, forse la responsabilità è anche tua dato che mi hai indotto ad aspettative troppo alte ;oP
    Scherzi a parte, è indubbio che sia un film originale e di valore, ma l'ho trovato troppo algido, auto-compiaciuto, in un certo senso "respingente". Come ho accennato nel commento mi sono sentita per tutto il tempo come uno di quei spettatori in sala, al buio, persa nella massa indifferenziata. Non sono mai salita anche io su quel palco, mai sentita coinvolta/emozionata.
    A differenza proprio di quel che mi è accaduto con Kynodontas: lo ricordo come se l'avessi visto ieri per come mi ha messo il palletico addosso (al pari di tutti gli altri film dello stesso regista).
    Mi rendo conto che il parametro del coinvolgimento personale è assai opinabile per misurare la riuscita di un film, ma che vuoi farci? Porta pazienza e consolati con il giudizio assai positivo di un altro davinottiano che dovrebbe arrivare a breve :o)