Gioco al massacro - Film (1989)

Gioco al massacro
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Una storia sull'invidia e la rivalità tra autori nel mondo del cinema, con Tomas Milian (semicalvo, invecchiatissimo) nel ruolo del regista frustrato il cui amico di un tempo (Elliot Gould) ha vinto quattro Oscar rubandogli l'idea e la donna (Nathalie Baye). Ridotto quasi a relitto umano Milian va a trovare l’ex amico nella sua villa a Capri, dove si svolgerà l'intero film tra saloni, corridoi, camere e giardini in fiore. Si crea tra i due una tensione inesplosa, dissimulata dall'atteggiamento comprensivo di Gould che cerca di convincere Milian a tirarsi su, a tornare in pista. L'odio contenuto, l'invidia, non sono reciproci, perché Gould/Theo Steiner...Leggi tutto è regista di successo, eccentrico e profondo nei pensieri come ci si potrebbe aspettare. E’ Milian/Clem Da Silva la vittima arrivata nella tana del lupo; è lui che Steiner ha scelto come storia da raccontare nel suo prossimo film, e quando Clem lo scoprirà, l'invidia non potrà che tramutarsi in odio vero, pur se controllato. La visita del produttore (Galeazzo Benti) che però grazie alle intercessioni dell'amico celebre offrirà anche a lui di fare un film, cambierà il suo atteggiamento, che si sforzerà di essere nuovamente costruttivo e creativo: comincerà a girare la storia di un transessuale prendendo spunto da uno degli ospiti della villa (Eva Robin's, che sotto la doccia offre una panoramica completa del proprio corpo sciogliendo ogni dubbio sul suo passato maschile). Ricco di personaggi, di dialoghi acuti e ben scritti, valorizzato da una coppia d’attori di caratura superiore, il film di Damiani tende a perdersi quando ripete troppe volte la medesima situazione annacquandola in un set “di maniera”. Intellettualistico e televisivo nella sua confezione, ha comunque un valore non trascurabile.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Ianrufus 22/05/09 19:33 - 139 commenti

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Ai tempi era difficile digerire l'idea di entrare in una sala e vedere Tomas Milian pelato, grasso e non doppiato né da sè stesso né da Amendola! Solo qualche anno prima l'ispettore Giraldi indagava ancora nella formula 1! La storia non è male ma Damiani è anche lui ormai irriconoscibile come regista; così la sceneggiatura si perde, non va sul brillante né sull'acuto, non si soffre con i due registi... ci si annoia un po'. Mi piacerebbe vederlo in lingua originale, giusto per gustare i due attori protagonisti.

Enzus79 15/05/13 15:34 - 2896 commenti

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Un Damiani difficilmente "digeribile". Una storia che fino al colpo di scena risulta monotono e ripetitivo nonostante le presenze di Elliott Gould e di un Tomas Milian veramente in parte si facciano sentire. Poco coinvolgenti le musiche di Ortolani. Mediocre e poco convincente.

Homesick 21/07/13 08:25 - 5737 commenti

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Il clima è teso, anche perché in ballo ci sono un’amicizia incrinatasi per problemi di donne e di lavoro e l’eterno conflitto tra registi, produttori e critici supponenti. Damiani blinda l’arioso set caprese in un impianto teatrale – questa infatti è l’origine –, arena per uno scontro a colpi di bravura tra due maestri della recitazione come Gould e Milian e i relativi doppiatori, Sergio Fiorentini e Carlo Valli: una bravura che aumenta all’inasprirsi dei dialoghi e all’esplodere dell’astio. Eva Robin’s fa l’ermafrodito (ma va'?), mentre Benti, dopo un passato da latin lover, fa l’omosessuale.
MEMORABILE: Il pene di Eva Robin’s sotto la doccia; Milian che rinfaccia le contraddizioni dello spocchioso critico cinematografico; il provino di/della Robin’s.

Didda23 9/11/22 10:52 - 2426 commenti

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Peccato per la patina televisiva della confezione, perché il contenuto è di assoluto livello. Damiani gioca meravigliosamente con i propri protagonisti in questo "gioco al massacro", dirigendo con il giusto piglio soprattutto nella direzione attoriale. I dialoghi sono di indubbio valore, con momenti di puro cinema di stampo teatrale. Il film vive soprattutto del loro rapporto, fatto di invidie e rimpianti (soprattutto Clem - un Milian quasi irriconoscibile) e con un colpo di scena che giunge come una doccia fredda. Personaggi di contorno azzeccati, soprattutto la Robin's.
MEMORABILE: La doccia della Robin's; Il produttore che vuole investire nel nuovo progetto di Clem; Il piano di Theo (Gould).

Rambo90 20/08/23 16:25 - 7697 commenti

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Interessante ma imperfetto gioco tra gatto e topo (nel quale fino alla fine non è chiaro chi svolga quale ruolo) condotto da Damiani con molta attenzione alla psicologia dei personaggi ma poca alla regia. Il film infatti è fin troppo statico nell'incedere e alcuni dialoghi appaiono superflui, ravvivati però dalle ottime prove di Gould e Milian, che da soli valgono la visione per come sanno immedesimarsi e dare luce ai propri ruoli. Merita una visione ma poteva essere migliore.

Markus 5/01/24 12:13 - 3687 commenti

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Damiani si dimentica di mafia e temi in qualche modo legati alla criminalità per confezionare questo dramma psicologico costruito con i dettami d'un certo cinema dal taglio televisivo, così tipico della seconda metà degli Anni '80. Crepuscolo d'amore: non quello scontatissimo tra un uomo e una donna ma tra due "ex" amici, l'uno regista di successo (Gould) e l'altro (Milian) un fallito. L'amaro gioco psicologico della strana coppia fatto di gelosie, rancori e miseria umana sono narrati con dovizia di particolari dal regista, che ne tratteggia un ritratto a tratti disturbante.

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  • Curiosità Cangaceiro • 17/05/09 20:49
    Call center Davinotti - 739 interventi
    Dal breve frammento di film che vidi ho constatato che Milian curiosamente non è doppiato dal suo Amendola(tra l'altro più passa il tempo e più mi manca il caro Ferruccio)ma a prestargli la voce è Carlo Valli,voce di Kurt Russell e Robin Williams.
  • Homevideo Homesick • 28/03/10 09:03
    Scrivano - 1363 interventi
    Dal 20 magio in dvd per Medusa Video.