L'insolito caso di Mr. Hire - Film (1989)

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L'insolito caso di Mr. Hire
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Monsieur Hire
Anno: 1989
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka "L'insolito caso di Mister Hire". Remake di "Panico", anch'esso tratto dal romanzo "Il fidanzamento del signor Hire" di Georges Simenon.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Partendo dallo stesso romanzo di Georges Simenon che aveva originato il film PANICO, un altro francese, il solitamente avvezzo alla commedia Patrice Leconte (quello dei due BRONZES), affronta il caso di monsieur Hire (inspiegabilmente volto in inglese nel titolo italiano), un omino (Michel Blanc) che ama spiare con impressionante costanza la sua vicina di casa (Sandrine Bonnaire) fino a conoscere il segreto che lega lei e il suo fidanzato. Ma non glielo fa sapere, semplicemente prosegue nella sua passione voyeuristica fine a quando i due s'incontrano e decidono di uscire insieme. Quale novità per monsieur Hire, abituato com'è...Leggi tutto a trascorrere la propria esistenza in rigorosa solitudine! Lei pare incuriosita dalle confessioni di lui, che ammette di spiarla con tale perseveranza da sapere quasi tutto di lei. Anche dell'omicidio commesso dal suo fidanzato che la donna ha deciso di coprire. Un dramma che si consuma in appena un un'ora e un quarto perché non c'è poi molto da dire: una volta che si è dato uno sguardo alla vita solitaria e triste di Hire, che lo si è visto sbirciare la vicina dalla finestra, rispondere evasivamente alle domande della polizia, cosa aggiungere? Blanc è bravo, caratterizza col suo volto pallido e lo sguardo perso nel vuoto l’inadeguatezza di Hire rispetto al mondo che lo circonda, percorre il film con una delicatezza che si concretizza in lunghi silenzi e passeggiate solitarie. Una pacchia, per chi ama il cinema francese d'autore, una noia mortale per chi lo avversa e non riesce a trovare nella storia e nella messa in scena alcun motive d'interesse.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Buiomega71 30/08/12 00:10 - 2910 commenti

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Straziante, crudele, visivamente elegante e raffinato. Leconte è regista assoluto, che prende l'anima e il cuore, attento ai particolari e alle sfumature e sa fare gran cinema (la caduta con l'immagine della Bonnaire alla finestra sfiora il capolavoro). Impreziosito dalla magnifica fotografia quasi argentiana di Demis Lenor e dalle musiche di Michael Nyman. Il finale è talmente struggente che non si può non trattenere le lacrime e il doppio colpo di scena è un tocco di genio assoluto. Penetrante e amaro noir sulla solitudine e la meschinità femminea.
MEMORABILE: Blanch che seduce e tocca delicatamente la Bonnaire all'incontro di pugilato; La fuga disperata sui tetti; Il colpo di scena finale; La caduta nel vuoto.

Cotola 15/01/13 00:15 - 9043 commenti

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Notevole e raffinato dramma noir che gode della regia di un Leconte mai così ispirato, di una sceneggiatura che avviluppa sempre più lo spettatore col passare dei minuti e di una confezione splendida (occhio alla fotografia ed ai suoi cromatismi). Grandi prove di una giovane e sensuale Bonnaire e di un Blanc che dà corpo ad un personaggio non certo simpatico e gradevole, con cui però non si può non solidarizzare nel tragico e crudele finale. Notevole la colonna sonora di Nyman che rielabora Brahms e sottolinea meravigliosamente l’ossessione del protagonista. Non perdetelo.
MEMORABILE: L'incontro di sguardi nel finale

Saintgifts 5/01/15 15:09 - 4098 commenti

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Mr. Hire non è un uomo comune, conduce una vita solitaria, si fa i fatti suoi, gioca bene a bowling e alleva topolini bianchi nel suo laboratorio di sartoria. Non tanto perspicace è l'ispettore di polizia che indaga sull'assassinio di una giovane e sceglie come sospetto numero uno proprio Hire. Il pezzo forte, comunque, è l'amore di Hire per la sua giovane dirimpettaia e così il cerchio si chiude, con tutti gli elementi per il più classico dei noir. Amore ed erotismo raffinato e l'omicidio sembra passare in secondo piano, ma attenti al finale.
MEMORABILE: Il finale, anche se contiene una piccola forzatura che non si può svelare.

Daniela 4/04/16 21:37 - 12662 commenti

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Monnsier Hire non è un uomo simpatico, per quanto riesca a essere popolare nell'ambiente ristretto del bowling, dove si fa passare per un'altra persona. Quando viene assassinata una ragazza, il suo comportamento ambiguo e reticente lo fa subito finire nella lista dei sospetti... Buona trasposizione di uno dei romanzi brevi più belli di Simenon: regia elegante, colonna sonora che sottolinea efficacemente l'ossessione voyeristica del protagonista, Bonnaire sensuale e soprattutto Blanc in una delle migliori prove in carriera, in grado di far trasparire l'umanità dietro una maschera scostante.
MEMORABILE: Le ultime parole che Mr.Hire rivolge alla ragazza

Kinodrop 11/06/17 19:37 - 2950 commenti

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Hire, un sarto caratteriale e maniaco voyeurista, si invaghisce di una bella dirimpettaia fino a un'ossessione erotica che avrà conseguenze fatali. Noir molto patinato, con una bella fotografia che cerca di rendere plausibile una storia fin troppo letteraria con intrecci di routine, indagini a vuoto per un omicidio, sospetti di colpevolezza e colpi di scena (uno prevedibile, l'altro meno). Appropriato Blanc nell'impersonare l'ambiguità di mr. Hire e la Bonnaire nel ruolo di meschina adescatrice. Musica di Nyman, colta ma troppo invasiva.
MEMORABILE: La seduzione durante l'incontro di boxe; La cura cromatica nelle scene di voyerismo.

Didda23 18/12/18 14:19 - 2426 commenti

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Il bel soggetto, tratto da un romanzo di Simenon, faceva ben sperare in un'opera che sapeva ben coniugare le manie di uno "strambo" all'apparenza normale con un intreccio noir (con tanto di femme fatale) degno della miglior tradizione del genere. Peccato che il tutto sia risolto in un'ottantina di minuti con pochissimi dialoghi (la dichiarazione d'amore però è notevole) e con pochissime scene madri degne di nota. La regia è elegantissima e finissima, così pure la fotografia, però il personaggio principale è così poco empatico che l'interesse non si fa mai travolgente.
MEMORABILE: Il volto di Hire illuminato dal fulmine; Hire che si arrabbia con la "signorina" della sauna; Al bowling.

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  • Discussione Buiomega71 • 30/08/12 10:23
    Consigliere - 25998 interventi
    L'ESTATE FRANCESE IN NERO

    Che straordinario regista che e Patrice Leconte, sa raccontare una storia crudele e straziante, avvolgendola in cromatismi quasi argentiani (straordinaria la fotografia di Denis Lenor), raccontando una struggente storia d'amore (non corrisposto), di solitudine, di voyeurismo, di un delitto, di quanto l'amore assoluto possa portare alla disperazione.

    Non solo Leconte e narratore che tocca l'anima e il cuore, ma anche un tecnico che sfiora il virtuosisimo visivo (la caduta finale nel vuoto, dove per un attimo si sofferma sulla figura della Bonnaire alla finestra, farebbe morire d'invidia il miglior Brian De Palma), con uno dei finali più strazianti, dolorosi e struggenti visti in vita mia, dove e quasi impossibile trattenere le lacrime.

    Mr. Hire (uno stupefacente Michel Blanc), omino misantropo che di professione fa il sarto, schernito dai vicini, aria da sfigato, non ama la gente e la gente non ama lui. Alleva dei topolini bianchi (ogni riferimento a Willard e puramente casuale), gioca a bowling bendato, va con le prostitute in una sauna (da antologia il suo racconto sulla gentil vecchina che avvelenava i piccioni) e le apostrofa rabbioso: "Siete solo dei buchi!".

    Mr. Hire cerca l'amore puro, e lo trova in Sandrine Bonnaire, la sua dirimpettaia, che lui spia dalla finestra ogni giorno, ogni notte, come faceva Craig Wasson nei confronti di Deborah Shelton in Omicidio a luci rosse, ma senza canocchiale e con scopi meno morbosi.

    Però Mr. Hire ha visto qualcosa, il fidanzato della Bonnaire che rientra sporco di sangue, autore di un omicidio ai danni di una ragazza trovata uccisa nel parco di cui un implacabile ispettore di polizia incolpa Hire stesso...

    Da qui si dipana una matassa che parrebbe amore, ma non lo e. La Bonnaire seduce quell'omino strano solo per meri scopi di interesse, ma lui lo vive come l'amore della sua vita, fino ad arrivare ad un finale tragico che spezza il cuore e punta dritto alla stomaco, con chiusa beffarda e inaspettata che e un vero e proprio colpo di genio assoluto.

    Leconte racconta il tutto molto elegantemente, attento alle sfumature e alle psicologie, raffinato, sensibile e implacabile, suadente e ipnotico, quasi polanskiano.

    Da antologia la corsa sui tetti di un disperato Hire, il volo nel vuoto, la bambina che chiude gli occhi, la Bonnaire che vede attraverso un lampo l'immagine di Blanc che la scruta dalla finestra, la seduzione erotica, raffinata e delicata che Hire fa alla Bonnaire all'incontro di boxe, carezzandola dolcemente e una delle dichiarazioni più belle e sincere mai sentite in un film.

    La straziante scena del treno, l'appuntamento mancato, e la Bonnaire (quintessenza della meschinità femminea, indimenticabile e indellebile la sua espressione davanti a Hire nel finale) che usa Hire per parare il sedere al suo ragazzo assassino e un misto di purezza e crudeltà luciferina.

    Magistrale la partitura sonora del greenawayano Michael Nyman e alcune inquadrature sembrano dei veri e propri tableaux vivants.

    Cinema che centellina la crudeltà e la disperazione, la solitudine e la morte che si traveste d'amore (mai come in questo caso davvero doloroso) e chiede il sacrificio delle sue vittime.

    Leconte racconta una storia lineare, tra realismo, cinismo e poesia visiva e sfiora il capolavoro.
    Ultima modifica: 16/03/14 10:57 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 2/09/12 19:17
    Consigliere - 25998 interventi
    Vincitore dell'Edolino D'Argento per la rassegna L'estate francese in nero.
  • Discussione Cotola • 15/01/13 00:17
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    Visto prima di Natale ma recensito solo ora. Una sola parola: splendido! Un grazie a Buio per il consiglio, ma forse avrebbe meritato il
    primo premio all'Edolo film festival ;-)

    P.S.

    I premi dei festival si sa, da sempre fanno discutere
  • Discussione Buiomega71 • 15/01/13 00:33
    Consigliere - 25998 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Visto prima di Natale ma recensito solo ora. Una sola parola: splendido! Un grazie a Buio per il consiglio, ma forse avrebbe meritato il
    primo premio all'Edolo film festival ;-)

    P.S.

    I premi dei festival si sa, da sempre fanno discutere


    Sapevo che ti sarebbe piaciuto Coty, ne ero sicurissimo! Infatti appena finito di vederlo ti mandai subito un messaggio su FB.

    Vero, la scelta e stata dura, ma il secondo posto , all'Edolo film festival, nessuno glielo toglie ;)
    Ultima modifica: 15/01/13 00:38 da Buiomega71
  • Discussione Daniela • 4/04/16 18:59
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Sia Panico, diretto nel 1946 da Julien Duvivier che questo film di Leconte sono tratti da un romanzo breve di Georges Simenon, Il fidanzamento del signor Hire, pubblicato nel 1934.
    Ultima modifica: 4/04/16 19:00 da Daniela