Wanna - Docuserie (2022)

Wanna (docuserie)
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MMJ Davinotti jr
Durata: 4 episodi
Anno: 2022
Genere: documentario (colore)
Note: La storia della carriera di Wanna marchi, venditrice tv.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un'epopea singolare quanto interessante, quella di Wanna Marchi e di sua figlia Stefania (inseparabili nella buona e nella cattiva sorte), utile a comprendere quanto la tecnica del raggiro in Italia possa trovare terreno fertile. L'unica cosa che sapeva fare Wanna, per sua stessa ammissione, era vendere. E lo sapeva fare benissimo, al punto da conquistare negli Anni Ottanta le platee delle tv locali con le sue creme scioglipancia e le alghe dimagranti. Travolgente, inimitabile nel suo approccio aggressivo, non si preoccupava di attaccare gli spettatori (poi clienti) anche offendendone le abitudini per lasciar trasparire una sincerità che conquistava e che diventava automaticamente garanzia...Leggi tutto apparente di affare sicuro. Non era così, naturalmente, ma fino a quando lei e la figlia si limitavano a vendere prodotti (inefficaci, come tanti altri) per la linea nessuno avrebbe potuto gridare allo scandalo. Tanto è vero che la prima condanna arriva per bancarotta, non certo per truffa, in seguito al fallimento dell'azienda conseguente a una serie di affari incauti (impossibile dimenticare il fallimentare lancio del profumo "Flag") e di investimenti sballati.

In quattro puntate di circa trequarti d'ora ciascuna si ricostruisce cronologicamente (con qualche breve salto in avanti, soprattutto per mostrare stralci del processo del 2006) la lunga avventura di Wanna, che parte dalla nascita in una famiglia contadina e continua soffermandosi sul primo storico negozio a Ozzano dell'Emilia, passando dai tempi in cui lavorava come estetista ed esordiva goffamente nelle tv commerciali. Il racconto procede affrontando i duri problemi avuti in seguito all'incendio del negozio (un miliardo di lire di danni), la prima condanna e il difficile ritorno al successo grazie anche ai buoni uffici di un marchese con le mani in pasta. Con l'entrata in scena del maestro (di vita) do Nascimento si comincia ad entrare invece nella fase più cupa, quella della truffa vera e propria, quella più controversa che porta a schierarsi da una parte o dall'altra: con chi afferma senza pentimento che i gonzi vanno presi in giro e truffati o con chi, per mille motivi, è pronto a sborsare milioni nella speranza di vincere al lotto o di togliersi il malocchio.

Umanamente è difficile non solidarizzare con chi - privo della necessaria maturità per comprendere la palese truffa - si trova a cercare il denaro necessario per salvare se stesso e i propri familiari dalle ielle e dalle disgrazie minacciate da centraliniste “educate” in casa Marchi. E tutta l'ultima puntata, infatti, è centrata sull'inchiesta che portò Striscia la Notizia (ripagata da ascolti strabilianti) a denunciare l'enorme raggiro e alla conclusione del processo, con condanne confermate in appello e cassazione. Strutturata molto bene, la docuserie di Netflix è centrata su di una lunga intervista esclusiva a Wanna e Stefania (spezzettata e inserita tra gli altri filmati), cui si uniscono quelle a tutti i personaggi più importanti che furono parte integrante della vicenda (a partire dal Maestro do Nascimento, da anni rifugiatosi in Brasile), ricostruzioni attente e visite ai luoghi in cui si svolse l'azione nonché moltissimi filmati di repertorio delle televendite d'epoca che ci restituiscono perfettamente l'atmosfera di quegli anni.

Un lavoro imponente, che il giornalista Stefano Zurlo conduce fungendo da narratore e che riesce in qualche modo a mantenere un'equidistanza tra le parti, senza mai affondare il coltello nella piaga e lasciando che l'incredibile verve della Marchi traspaia in tutta la sua rustica autenticità evidenziandone con naturalezza i lati negativi, talvolta – almeno in apparenza - figli di una bizzarra ingenuità. Un personaggio a suo modo unico Wanna, anche nel suo amore e nel suo legame indissolubile con la figlia, la storia di una vita che racchiude in sé molto dello spirito con cui tanti imprenditori affrontano spregiudicatamente il mondo degli affari. Un'avventura affascinante, sempre in bilico tra il trash televisivo e il dramma autentico di chi ha vissuto sulla propria pelle le conseguenze di tanta svergognata rapacità. Oltre tre ore da seguire con attenzione, un documentario esemplare quanto la condanna definitiva a nove anni comminata a madre e figlia. Da seguire con malcelata nostalgia per gli anni che furono, magnificamente restituiti soprattutto dai filmati delle televendite con e senza il Maestro di vita.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/09/22 DAL BENEMERITO GALBO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 10/11/22
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Galbo 23/09/22 16:28 - 12372 commenti

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Ascesa e caduta della più celebre “teleimbonitrice” e (lo sentenzia una condanna giudiziaria) truffatrice italiana. Fenomeno di costume ben raccontato da una serie che alterna il racconto degli aventi alle testimonianze dirette della Marchi stessa e della figlia, Stefania Nobile. Ne emerge, grazie anche all’ottimo lavoro sul montaggio (che ne fa un prodotto avvincente come una fiction) il ritratto di una donna spregiudicata che dimostra una totale indifferenza se non un aperto disprezzo nei confronti delle sue vittime. Informativo e paradigmatico dell’Italia di qualche anno fa.

Didda23 23/09/22 19:01 - 2424 commenti

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Buon documentario diviso in quattro capitoli che narrano ascesa e declino della Marchi in ordine cronologico (seppur con qualche andirivieni temporale soprattutto per la fase processuale). Il risultato è riuscito, sia per la presenza di madre e figlia che ripercorrono la storia dal loro punto di vista, sia per il lavoro di montaggio che dona momenti di televisione che fu. Colpisce l'assenza di rimorsi per quanto accaduto, nonostante il carcere. Il lavoro certosino nei materiali d'archivio è un valore aggiunto non da poco. Nel complesso abbastanza esaustivo nella narrazione.
MEMORABILE: La Marchi che canta il suo singolo; La scoperta del maestro di vita; Il servizio di "Striscia la notizia".

Rambo90 25/09/22 23:01 - 7661 commenti

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Spaccato di un'Italia delle televendite e in particolare della vicenda Marchi raccontato bene anche grazie all'intervento delle dirette interessante (rivediamo anche il maestro di vita!), con una abile alternanza tra filmati d'archivio e materiale originale. Le quattro puntate si seguono tutte d'un fiato, fino all'amara constatazione che la truffatrice non prova alcun rimorso verso ciò che ha fatto e le sue vittime. Ben fatto e interessante.

Fabbiu 26/09/22 21:36 - 2133 commenti

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L'ascesa al potere di Wanna Marchi raccontata con un montaggio e uno stile da far apparire i fatti relativi alla teleimbonitrice il reportage di un'inchiesta, con vari personaggi e testimonianze, oltre a materiale di repertorio. Sicuramente un buon lavoro: i quattro episodi si lasciano seguire con vero piacere raccontando insieme alla storia della venditrice (di cosmetici e alghe, di numeri del lotto ed incantesimi contro i sortilegi) anche un'Italia per alcuni versi misteriosa nel modo di reagire al fascino ipnotico della televendita che spopolava nelle tv locali.

Ira72 27/09/22 14:38 - 1305 commenti

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Documentario in pillole quanto mai interessante, sia perché fa luce sul duo Marchi/Nobile, sia perché è davvero meritevole l'affresco dedicato ai canali e ai personaggi dediti alle televendite di quegli anni. Pittoreschi e scanzonati, per certi versi. Nonostante la violenza psicologica perpetrata su ignare e ingenue vittime, difficilmente si riuscirà a non sorridere davanti a certe espressioni dell'iconica Wanna (irresistibile il tripudio kitsch della hit "D'accordo", 1988). Scorrevole, coinvolgente e affrontato egregiamente anche dal punto di vista temporale. Imperdibile.

Gabrius79 3/10/22 12:52 - 1420 commenti

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Interessante documentario in quattro puntate che descrive bene il caso Marchi grazie a molti filmati di repertorio e alle interviste alla stessa Wanna e alla figlia Stefania. In più sono coinvolgenti le interviste di altre persone che hanno avuto a che fare con loro, compreso il redivivo "maestro di vita" Do Nascimento. In fin dei conti le due donne non sembrano minimamente pentite di quello che hanno combinato, nonostante la galera. Avvincente.

Anthonyvm 3/10/22 14:55 - 5615 commenti

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Chi va in brodo di giuggiole sfogliando saggi sulla cultura trash italica, non può perdersi questa docuserie in quattro episodi dedicata alla più famosa (o famigerata) teleimbonitrice della nostra TV. Dai primi successi imprenditoriali ai rapporti con la "camorrista" Milva Magliano, fino ai noti processi per truffe, Prosatore fornisce un resoconto soddisfacente e ben strutturato, avvalendosi delle testimonianze dei protagonisti dei fatti; trovano spazio non solo le vittime, ma anche le stesse Wanna e Stefania, del tutto estranee ai rimorsi e ai rischi di nuove denunce per ingiuria.
MEMORABILE: Il test della penna à la The wolf of Wall Street; Il marchese; La furia omicida dell'ex-marito; Il servizio di "Striscia"; Le due Marchi si sfogano.

Smoker85 5/10/22 10:01 - 487 commenti

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Riuscito documentario che offre molteplici spunti, a partire dalla riflessione sul profondo mutamento dei tempi circa l'e-commerce, tra anni Ottanta e Novanta in mano a tele-imbonitori (oggi quasi tutti dimenticati) che talvolta hanno incassato milioni su milioni. La vicenda è narrata senza grosse sbavature, sebbene il taglio della storia sia ovviamente colpevolista. Wanna e Stefania mantengono la loro coerenza ed anche un certo carisma, evitando almeno un'ipocrita ed eventualmente poco credibile pentimento.

Pigro 1/11/22 09:15 - 9624 commenti

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La vicenda di Wanna Marchi è formidabile, ed è il punto di forza della docuserie: il meccanismo della televendita, il raggiro, il processo (con eccessivo focus giudiziario), ma anche la forte personalità e il rapporto esclusivo con la figlia sono temi potenti. Il problema è l’ossessiva ricostruzione narrativa come un videoclip: un trailer abnorme che appiattisce la densità, snatura il racconto e non scende mai in profondità lasciandosi sfuggire la gran parte degli spunti (per esempio quello sociologico) a favore solo della ripresa ad effetto.

Redeyes 17/10/22 11:08 - 2442 commenti

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Wanna è un atroce spaccato su un'Italia impoverita ma convinta di esser ancora nel periodo d'oro degli anni 80, sballottata fra pseudo inchieste giornalistiche e cura dell'Io attraverso tv locali e sedicenti maghi. Siamo anni prima degli attuali tutorial sul tutto e anni dopo mamma Ebe, e in questo spicca il duo Marchi/Nobile. Il taglio della serie è accusatorio ma a questo trend contribuiscono le protagoniste stesse, che non fanno alcunché per dare un'immagine contrita o diversa da loro. Nella morbosità del raccontato veniamo catturati dalle imbonitrici e da loro quasi affascinati.

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Reeves 22/10/22 08:21 - 2152 commenti

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La televisione commerciale anni Ottanta più cafona che si possa incontrare. Il documentario racconta con grande forza l'emblema di quel tipo di televisione, e cioè le televendite di due donne ciniche, spietate, prive di senso morale, prevaricatrici e truffatrici seriali. Molto bello il fatto che sia tutto raccontato senza fervori moralistici, ma lasciando parlare protagonisti e immagini.

Markus 2/11/22 18:36 - 3680 commenti

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Esaustiva inchiesta che con minuzia di particolari e un assortito montaggio di filmati d'epoca e conversazioni di oggi narra la sorprendente epopea di Wanna Marchi (e di conseguenza quella della figlia Stefania). La successione degli eventi - spalmati in quattro avvincenti puntate – viene sviscerata per lo spettatore, che può così farsi un'idea del "personaggio". La docu-serie rivela dunque che la Marchi è ben di più di un’imbonitrice; pare quasi un'entità posseduta da uno spirito a tratti maligno e ben sappiamo che alcune anime, specie le più fragili, ne sono terribilmente attratte.

Pesten 13/11/22 09:10 - 785 commenti

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Interessante documentario su uno dei fenomeni tutti italiani degli ultimi quarant'anni. Ben confezionato, ben articolato, scorre che è un piacere e si arriva alla fine delle quattro puntate senza neanche accorgersene, grazie a una narrazione di livello che non nasconde nessun tipo di informazione, anche le più scabrose. Interessante la scelta d'illustrare tutti i passaggi della lunga vicenda sia con le notizie certe e il materiale di archivio, sia con le dichiarazioni delle dirette interessate, per un risultato a tratti oscuro e malvagio come neanche certe serie tv riescono a creare.
MEMORABILE: La lucida e brutale schiettezza delle due protagoniste.

Giufox 10/01/23 12:09 - 324 commenti

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Wanna, gli anni 80 e i lati oscuri di una nazione che il tubo catodico ha condizionato e reinventato. Un personaggio unico che ha saputo cogliere e manipolare i difetti emotivi di centinaia di casalinghe speculando imperterrita per anni. Sul piano narrativo il movimento è confuso: si passano in rassegna complici e vittime navigando tra tese interviste e infinito materiale d'archivio in cerca di una connotazione negativa un po' ovunque senza imbastire un'analisi di più ampio respiro. L'impressione è che la verve delle televendrici vinca ancora su tanto disagio generazionale.

Berto88fi 17/01/23 14:42 - 216 commenti

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Buona docuserie by Netflix che scorre diretta senza mai annoiare e in cui traspare senza inutili moralismi la vera Wanna: spregiudicata, cinica, amorale, mai pentita; e l'indissolubile legame alla figlia, ai limiti del morboso. Molti gli sketch dell'epoca (visti con gli occhi di oggi raggiungono vette di vero trash italiano), sapientemente montati alle interviste e al processo. Peccato aver dato spazio solo marginale ai vari testimoni dell'epoca in ambito di televendite (Roberto da Crema & Co). Davvero perfetta la colonna sonora di Don Antonio & The Graces.
MEMORABILE: Wanna che si sfoga: "...perché i coglioni vanno inculati, cazzo!"

Panza 26/08/23 15:21 - 1834 commenti

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In quattro episodi viene ricostruita con encomiabile acribia la carriera di Wanna Marchi e Stefania Nobile, di cui non vengono colti solamente i risvolti più immediati, cioè quelli mediatici e giudiziari (a cui viene comunque dedicato spazio), ma quelli sociologici e antropologici, riuscendo a dipingere un quadro completo. Tanto il materiale di repertorio, tra cui le rare televendite degli anni '80 e preziose immagini del marchese Capra de Carrè, misconosciuto deus ex machina, ma ad essere davvero emblematico è lo sguardo di madre e figlia, fiero davanti all'occhio della telecamera.

Schramm 19/09/23 15:33 - 3490 commenti

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Pubblicità anima del commercio e commercio anima del male. Con un occhio all'incalzante e multiprospettico modus docuseriandi spenderiano, Prosatore, nomen omen, lascia che a comiziare siano i fatti e i loro agenti, facendo sì che quell'impero dove trash e immoralità, intraprendenza imprenditoriale e torba etica, mito e crimine hanno trovato più di una congeniale quadra si autodissezioni anatomicamente da sé, magari col bisturi della genealogia delle tv-locali di allora (e sue annesse godstars) e prismattizzando una Marchi meno bidimensionale di quanto sembra. Ed è colpo gobbissimo.
MEMORABILE: "Ma questa gente che va dagli psicologi, dagli psichiatri... Fanno benissimo a spennarli, perché i coglioni vanno inculati, cazzo!".

MAOraNza 7/01/24 22:55 - 243 commenti

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Cronaca mediamente asciutta dell'ascesa e della caduta (della resurrezione e della nuova caduta) di Wanna Marchi e Stefania Nobile, madre e figlia diventate persino icone pop per tutti i nati negli anni '70. La docuserie narra il fenomeno delle televendite cosmetiche, dallo Scioglipancia alle alghe fino ai numeri fortunati, che imperversarono in Italia a partire dagli anni '80, sempre a cavallo del labile confine tra il marketing e la truffa. La storia la conosciamo tutti, ma qua e là fanno capolino eventi e personaggi spesso dimenticati dalla macro narrazione. Interessante.
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