Within the woods - Corto (1978)

Due coppie trascorrono una vacanza in una casa sperduta nel bosco e risvegliano accidentalmente degli spiriti maligni... vi ricorda qualcosa? Questo corto diretto da Raimi e interpretato da Campbell si può considerare una prova genereale del film La casa, in quanto il plot e le atmosfere sono molto simili e si possono riconoscere lo stile e alcune soluzioni di regia che verranno affinate nel film successivo. Come corto a se stante soffre di un budget inesistente e di alcune ingenuità dovute all'inesperienza, ma rimane storicamente importante.

Sarà amatoriale nella tecnica e in alcune ingenuità narrative, ma non c'è dubbio che questo corto riesca a colpire lo spettatore dove vuole, cioè nel creare tensione e inquietudine. La storia dei morti viventi posseduti da un qualche spirito indiano che si avventa sui ragazzi in vena di picnic è forte, così come sono ben pensate alcune sequenze come la soggettiva dello spirito o la fuga nel bosco. Anche la buona colonna sonora incide positivamente, mentre la parte più prettamente horror-splatter fa cadere un po' la tensione.

Storicamente essenziale nella visione finale di Raimi ne la Casa di cui, praticamente, Within the Woods è una fotocopia sbiadita. Limitazioni eccessive al budget e poca disponibilità di messi lo rendono sicuramente inferiore al "prodotto finale", ma osservare già qualche originale soluzione di regia di Raimi davvero non ha prezzo. Visione assolutamente obbligatoria per i fan della coppia Bruce-Sam.

Interessante cortometraggio in cui Raimi e soci fanno le prove generali per il successivo La casa; trama, location, attori principali, effetti speciali e molte scene sono infatti praticamente identiche. Ovviamente in questo caso tutto è meno curato e la confezione è molto grezza, ma se preso come "test" per lo sviluppo del successivo (e ormai storico) lungometraggio è indubbiamente un prodotto curioso e piacevole, ricordandone da vicino le atmosfere tetre e macabre. Un buon extra da vedersi in combo con La Casa; per estimatori del suddetto.

Prima dei sortilegi sumeri venne il tempo delle maledizioni indiane, con esiti parimenti sanguinosi. Girato in Super 8 per pochi soldini, il corto di prova che Raimi dirige in previsione del suo chef-d'œuvre è un grezzo ma creativo prodotto amatoriale destinato alla fruizione degli horror-addict più voraci. Rintracciare gli stati embrionali di inquadrature, sequenze e dialoghi destinati a fiorire in gemme iconiche (il dondolo semovente, il POV demoniaco, "Join us"), ma anche i differenti plot point (qui è Campbell il primo posseduto), diverte a prescindere dalla qualità del lavoro.