Dove è stato girato L'uomo dai calzoni corti - Film (1958)

Il palazzo dove Salvatore (Edoardo Nevola) si reca a cercare la madre è in via Atri 23, a Napoli:




Qui dall'alto:



Sebbene ci sia uno stacco, anche l'esterno è quello:

Il ponte sul quale Salvatore (Nevola), appena arrivato in città, si ferma a osservare il paesaggio veneziano, è il Ponte San Pietro. Qui la vista sull'omonimo isolotto:




Qui la vista sul canale, dal medesimo ponte:

Il ponte sul quale Salvatore (Nevola) ferma una signora per domandarle dove sia Sacca San Girolamo (dove dovrebbe abitare sua madre) è il Ponte dei Mori a Cannaregio, Venezia:




Qui una vista dal ponte su Campo dei Mori. Sull'estrema destra (come mi fa notare Grada) si intravede anche il profilo della statua (altorilievo) del "Rioba" (ben visibile nella foto di oggi):




Dal momento che non sa rispondere, la donna chiede a un uomo che lavora sul tetto, che lo chiede ad altre persone (tra cui la donna affacciata che si vede qui sotto) che lo chiederà a un gondoliere il quale, passando sotto il medesimo ponte, lo chiederà nuovamente alla prima donna interrogata dal bambino:

La scuola dalla quale la madre (Valli) di Salvatore (Nevola) vede i bambini uscire è a San Francesco della Vigna a Venezia:

Il pontile dove attracca il vaporetto del marito (Renzelli) di Carolina (Valli), che stacca dal turno, è quello di Fondamente Nuove a Venezia, che come si vede è oggi ancora nell'identico punto:

La fondamenta sulla quale nel finale Salvatore (Nevola) corre incontro a sua madre (Valli) per abbracciarla è Fondamenta delle case Nuove a Venezia:




Poco prima si era consegnato ai carabinieri che stavano giungendo da Fondamenta Carlo Coletti:




Ecco Salvatore che, sulla stessa fondamenta, è stato appena "liberato" da quello che diventerà - si suppone - suo padre (Renzelli). Si noti come la fontana è scomparsa lasciando solo un segno sulla pavimentazione:

L’orfanotrofio di Caltanissetta dal quale il piccolo orfanello Salvatore (Nevola) fugge nascosto all’interno di una bara, all'inizio del lungo viaggio che lo porterà a riabbracciare la madre Carolina (Valli) a Venezia, è l’ex Istituto Umberto I°, in esercizio come orfanotrofio fino al 1996 e situato in Via Re d’Italia 6 a Caltanissetta.



Questo è il momento nel quale viene condotta fuori dall’orfanotrofio una delle bare, in una delle quali s’era nascosto il ragazzino:

La fontana dove Salvatore (Nevola) si ferma a dissetarsi dopo essere “evaso” dalla bara ed aver percorso un primo tratto di strada a piedi si trova lungo la strada statale 122 bis “Agrigentina”, tra Caltanissetta e la frazione Xirbi:




Subito prima era stato inquadrato questo viadotto della linea ferroviaria Caltanissetta Xirbi-Agrigento, che ha permesso di inquadrare la zona dove si trovava la fontana:

La strada all’uscita da Napoli dove Salvatore (Nevola) colloca dei sassi per fermare le auto, riuscendo così ad ottenere un passaggio da una famiglia di turisti americani diretti a Roma, è Via Montenuovo Licola Patria a Pozzuoli (NA):

Il mercatino dove, per potersi acquistare il biglietto del treno per Milano, Salvatore (Nevola) vende ad un passante i vestiti regalatigli dai turisti americani (ma l’uomo, con la scusa di farli provare al figlio, scappa con i vestiti senza pagarlo) era allestito in un angolo Piazza dei Mercanti a Roma.



Presi gli indumenti l’uomo si dirige verso la palazzina B, nella quale gli fa credere d’abitare:

Il luogo dove Salvatore (Nevola) incontra il ladro Nando (Memmo Carotenuto), al quale aveva cercato di rubare una borsa a lui destinata e lì nascosta da un altro ladro, è uno degli "ambulacri" (corridoi) del Colosseo a Roma. La freccia indica il capitello (oggi sostituito da un altro) dietro la quale era stata nascosta la borsa:




Arraffata la borsa, il ragazzino si mette a correre verso il fondo del corridoio, ma viene agguantato da Nando, che sbuca all’improvviso da dietro il capitello indicato dalla freccia:

La trattoria dove Nando (Memmo Carotenuto) ha appuntamento con altri ladri e vi conduce anche Salvatore (Nevola) che, scoperto che il ladruncolo doveva andare a Milano, gli chiede di partire con lui è l’odierna Trattoria Da Teo, situata in Piazza dei Ponziani 7 a Roma. L’ingresso, non inquadrato, è sulla destra fuori campo. La finestra tondeggiante A oggi è diventata quadrata, ma ne rimane una identica al piano superiore.

La modesta casupola dove abita il ladruncolo Nando (Memmo Carotenuto) e dove questi ospita Salvatore (Nevola) si trovava in Lungotevere degli Inventori 69 a Roma, sul terreno oggi occupato dal Circolo Ippico Roma River Ranch.




Quando un “collega” di Nando raggiunge in bici l’abitazione dell’uomo, sullo sfondo si vede il Ponte Guglielmo Marconi, oltre il quale fa capolino la Basilica di San Paolo fuori le Mura:



E’ stata, infine, la scena del rimprovero di Nando a Salvatore perché il ragazzino faceva troppe domande a permettermi di individuare la posizione della casupola: è stata girata proprio sul ponte visto nel fotogramma precedente e in questa inquadratura meglio si riconosce la vicina basilica:

La piazza di Roma dove Salvatore (Nevola) ritrova Mario (Rabal), il camionista che gli aveva dato un passaggio dalla Calabria a Napoli, è Piazza Augusto Righi a Roma.




Quando l’inquadratura si sposta ci viene mostrata anche la palazzina B, all’epoca incompleta ed ancora isolata mentre oggi è fittamente circondata da edifici:

Il ponte dove, mentre sta facendo ritorno a piedi da Roma a Napoli dopo l’arresto di Nando (Memmo Carotenuto), Salvatore (Nevola) incrocia nuovamente il camionista Mario (Rabal) e accetta di proseguire con lui il viaggio in direzione di Milano, si trova in Via Domitiana a Castel Volturno (Caserta). Questo è il momento nel quale, dopo aver respinto la proposta di Mario, Salvatore ci ripensa e si mette a correre all’inseguimento del camion:

Grazie Mauro, radarizzate.