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Discussioni su Un'altra vita - Film (1992)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/04/20 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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  • Quello che si dice un buon film:
    Buiomega71, Daidae

DISCUSSIONE GENERALE

1 post
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  • Buiomega71 • 9/04/20 10:10
    Consigliere - 27119 interventi
    Come realizzare un buon fantathriller/paranoico senza l'ausilio di effetti speciali o di scene d'azione, ma solo con una sceneggiatura ben scritta e intelligente e con un'atmosfera complottistica da "nuova guerra fredda" (creare una stirpe di assassini governativi tramite una banca dati della memoria) e di pericolosi istituti "cronenberghiani" dove avvengono gli esperimenti.

    Stern , dopo quel piccolo capolavoro malsano che è Pin, si dimostra regista (ma soprattutto scrittore) di certo interesse, attento alle sfumature psicologiche, che non si lascia andare a baracconate, ma che scruta nell'animo e nella mente dei suoi personaggi, e la sua laurea in medicina serve a ritrarre perfettamente il mondo scientifico nei suoi lati più oscuri.

    Una buona dose di suspence e tensione, l'idea geniale di togliere la memoria e installarne un'altra di gente deceduta per riprogrammare la vita delle "cavie" (di solito barboni e vagabondi, ma , questa volta l'errore è fatale quando ci capita di mezzo una tranquilla famiglia americana), facendo in modo di manipolarne l'individuo. Un concept sci fi che sembra uscito dalla penna (e dalla mente) di Michael Crichton.

    Una di Memento ante litteram versione familiare (non che è per famiglie, ma che prende di mira una famiglia e ne devasta la mente innestando ricordi farlocchi), cospirazioni (fanta)scientifiche che si dipanano tra la spersonalizzazione degli ultracorpi (McCarthy come dottore "folle" non è un caso) e l'annullamento dell'identità della Fabbrica delle mogli, solo con ricordi preimpostati e memorie fittizie, con aggiunta di silenti complotti alla Conversazione (le cimici nascoste nell'appartamento delle "cavie"), dove tutti (governo, dottori e polizia) fanno parte del complotto su larga scala. E anche una semplice pasta con i funghi può essere sintomo di riaffioramenti nascosti della precedente memoria.

    La coltre di sospetto, disagio, paranoia, dubbio e indagine conseguente di una delle "vittime" che si risveglia dal torpore della riprogrammazione dei ricordi si fa sempre più tagliente e angosciante, fino alla reimpostazione mnemonica e alla resa dei conti nella stanza delle memorie impostate tramite computer.

    Spizzichi di thriller ospedaliero, intrighi e macchinazioni alla Operazione diabolica sull'annientamento dell'individuo (riprogrammato per uccidere, come le crisi violente e incontrollabili di Brian), e punte drammatiche che fanno salire lo stato di angoscia (il riconoscimento del proprio figlioletto alla tavola calda in compagnia dei genitori "sostitutivi", la convinzione che l'uomo, dato per morto, incontrato a New York sia il fratello scomparso tre anni prima, la cameriera che riconosce, dal cognome, marito e moglie "precedenti", il rapimento del proprio figlio, la coppia di coniugi che si ritrova catapultata in una specie di incubo tra la paranoia e la follia).

    Bravissimi Harrison e la Greist a rendere realistica la coppia presa di mira dalle spire governative del progetto x (coppia sposata che, una volta reimpostata la memoria dopo il rapimento, si rincontra senza conoscersi, dando il via ad una nuova storia d'amore con flash di deja vu) e l'abilità di Stern di rendere tutto questo realistico, senza ricorrere agli escamotage degli effetti speciali o a baracconate che ne avrebbero compromesso l'aurea angosciosa e gelidamente "cronenberghiana") ma concentrandosi sui più piccoli particolari e sulle gesta quotidiane apparentemente inutili (come, appunto, la pasta con i funghi, le cicatrici, l'essere mancini, un senso onnipresente di deja vu, i ricordi di tragedie senza emozioni, come se avessero visto un film).

    Non guasta l'happy end e un andamento un pò televisivo, messi in ombra da dialoghi e situazioni approfonditi e scritti con molta cura, dove l'odissea coniugale e il dolore (la perdita di un figlio) si ammanta di riverberi fantascientici e complottistici.

    Curioso come uno degli sci fi più inusuali e adulti degli anni 90 sia uno straight to video dal titolo anonimo e pressochè sconosciuto.

    Merita un recupero dall'oblio.

    Interessante constatare come la casa dei coniugi Boxletter sia praticamente spiaccicata a quella dove viveva Nancy in elm street di craveniana memoria.
    Ultima modifica: 9/04/20 20:34 da Buiomega71