Discussioni su The trip - Film (2021)

DISCUSSIONE GENERALE

11 post
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  • Herrkinski • 21/10/21 22:31
    Consigliere avanzato - 2639 interventi
    A questo giro gli anglofoni hanno scelto una titolazione veramente generica: The Trip (Il Viaggio) al posto della traduzione corretta dal norvegese che sarebbe stata In Bad Days. E' infatti un estratto del passaggio del rito nuziale: "I gode og onde dager", ovvero "in good and bad days" letteralmente (nel rito inglese, "in good times and in bad", in America "for better, for worse"), in italiano "nella gioia e nel dolore".
    Ultima modifica: 21/10/21 22:47 da Herrkinski
  • Daniela • 22/10/21 09:03
    Gran Burattinaio - 5931 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    A questo giro gli anglofoni hanno scelto una titolazione veramente generica: The Trip (Il Viaggio) 
    Hai ragione. in questo caso oltre che generica la titolazione è anche fuorviante, dato che il viaggio è solo lo spostamento della coppia, risolto in poche inquadrature, dalla loro abitazione alla baita sul lago dove si svolgerà tutta la vicenda.
    A parte questo, mi dà sempre molto fastidio vedere appioppato un titolo in inglese ad un film doppiato proveniente da un paese con un'altra lingua, è un fastidioso segno di sudditanza culturale al pari dell'uso di termini anglofoni a casaccio come il famoso "jobs act" renziano che neppure gli inglesi capivano cosa potesse essere. 
  • Schramm • 21/12/21 17:28
    Scrivano - 7697 interventi
    signori io non mi capacito. mi aspettavo un unanime quadripalla e magari anche un quasipenta per questa bomba sporca. ma un film che ve le canta e ve le suona ultracattivo e a così pieno ritmo per due ore senza mai un minuto di pausa risvegliando sia il bimbo davanti a tom e jerry che l'alexander delarge che è in voi dove altro lo trovate? :O

    fortuna che almeno danyta un meritatissimo ***! glielo appioppa.

    per il sottoscritto, tra le migliori sorprese del 2021. e dire che il resto della filmografia di wirkola mi aveva sempre lasciato tra il limbra e il lambra. mai mi sarei aspettato una giostra simile da lui.

    Ultima modifica: 21/12/21 17:29 da Schramm
  • Herrkinski • 21/12/21 18:54
    Consigliere avanzato - 2639 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    signori io non mi capacito. mi aspettavo un unanime quadripalla e magari anche un quasipenta per questa bomba sporca. ma un film che ve le canta e ve le suona ultracattivo e a così pieno ritmo per due ore senza mai un minuto di pausa risvegliando sia il bimbo davanti a tom e jerry che l'alexander delarge che è in voi dove altro lo trovate? :O
    A questo punto ti consiglierei anche Riders of justice, altro scandinavo sui generis che personalmente mi è piaciuto anche di più di questo.

  • Schramm • 21/12/21 20:02
    Scrivano - 7697 interventi
    Annoto muy grato, anche se mi si prospetta ahimè un'altra lunga risacca fruitiva... :((
  • Anthonyvm • 21/12/21 22:40
    Scrivano - 810 interventi
    Concordo con Herr su Riders of justice
    Di Wirkola avevo già amato forse anche più del dovuto Dead snow 2; comunque, anche se questo suo ultimo lavoro mi ha divertitissimo l'ho trovato un po' "studiato" nella definizione over-the-top dei personaggi (a parte il padre: la sua escalation reazionaria mi ha convinto). Insomma, mi sono scappati meno momenti "wtf" di quanto avrei voluto. Per questo mi sono assestato su un 7 tondo anziché 7,5.
  • Schramm • 22/12/21 13:15
    Scrivano - 7697 interventi
    io per certo ero totalmente impreparato a un così tronfio ultraboosting della più esasperata violenza a cavallo tra la MGM-cartoon e il kursaal splatter. a lasciarmi più sbalordito ancora è stata l'abilità nel gestirla lungo due ore senza mai uno scivolone uno sia per scansione ritmica che per ingegneria di scrittura-struttura, con quel continuo ribaltarsi situazionale tanto inatteso quanto sapientemente "prequelato" (forse fin troppo). la funzione caterpillar paterna l'avevo ahimè subodorata sverginato in tal senso dalla recente visione di nothing (appartengo purtroppo e/o per fortuna alla fascia spettatoriale "me l'hai fatta sotto il naso una volta e tanti accorati complimentoni, ma a una seconda ronda sotto le nari non ci arrivi") - non posso specificare oltre senza scatenare l'inferno di un duplice spoiler e in tal senso spero tu abbia già visto quel film. certo è che non mi aspettavo un'escalation così peterjacksoniana!!
    ma il jolly che sbanca è antonsen (toh, quasi tuo omonimo!!). no dico parliamone. quando ricapita un villain così laido turpe brutale e senza alcun dio manco pagano al tempo stesso così spassoso (il nostro viene dal teatro comico e si vede - buca da portarsi via tutto il cast) e capace di far sia sganasciare che paura anche ridotto a pinhead dei pescatori meno abbienti?

    a volerlo proprio spulciare, avrei caricato dama sullo sconquasso fisico. insomma dai tutte quelle botte da orbi nei modi più variegati e non si vede un dente che salta, un osso rotto, una lesione seria seria che invalidi per tutto il tempo tutti. però son pulci in un prodotto che non vuole prendersi fino in fondo sul serio.

    ora. non so cosa sia (né voglio saperlo) riders of justice ma se mi dite che fa il paio con una barra di plutonio simile apro subito la caccia alla volpe mandandovi cadauno una selva di baci con lo schiocco. ho solo intravisto che c'è mikkelsen, ed è quanto basta per l'acquisto a scatola chiusa.
  • Schramm • 22/12/21 20:45
    Scrivano - 7697 interventi
    una precisazione sul commento a venire: il riferimento a tom & jerry è duplice, e contempla sia la natura cartoonistica della violenza rappresentata sia la pasticcioneria dei villain cui sfugge il piano di mano di un film omonimo con mantegna dai nomi rovesciati: jerry e tom. non essendo quest'ultimo presente in database e di conseguenza non linkabile, ho preferito esentare i nomi da ogni mirroring.
  • Anthonyvm • 24/12/21 02:31
    Scrivano - 810 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    io per certo ero totalmente impreparato a un così tronfio ultraboosting della più esasperata violenza a cavallo tra la MGM-cartoon e il kursaal splatter. a lasciarmi più sbalordito ancora è stata l'abilità nel gestirla lungo due ore senza mai uno scivolone uno sia per scansione ritmica che per ingegneria di scrittura-struttura, con quel continuo ribaltarsi situazionale tanto inatteso quanto sapientemente "prequelato" (forse fin troppo). la funzione caterpillar paterna l'avevo ahimè subodorata sverginato in tal senso dalla recente visione di nothing (appartengo purtroppo e/o per fortuna alla fascia spettatoriale "me l'hai fatta sotto il naso una volta e tanti accorati complimentoni, ma a una seconda ronda sotto le nari non ci arrivi") - non posso specificare oltre senza scatenare l'inferno di un duplice spoiler e in tal senso spero tu abbia già visto quel film. certo è che non mi aspettavo un'escalation così peterjacksoniana!!
    ma il jolly che sbanca è antonsen (toh, quasi tuo omonimo!!). no dico parliamone. quando ricapita un villain così laido turpe brutale e senza alcun dio manco pagano al tempo stesso così spassoso (il nostro viene dal teatro comico e si vede - buca da portarsi via tutto il cast) e capace di far sia sganasciare che paura anche ridotto a pinhead dei pescatori meno abbienti?

    a volerlo proprio spulciare, avrei caricato dama sullo sconquasso fisico. insomma dai tutte quelle botte da orbi nei modi più variegati e non si vede un dente che salta, un osso rotto, una lesione seria seria che invalidi per tutto il tempo tutti. però son pulci in un prodotto che non vuole prendersi fino in fondo sul serio.

    Mi ha salvato il fatto di aver visto il film di Naishuller dopo questo: inutile dire che quando "la svolta è avvenuta" non ho potuto fare a meno di ripensare a Wirkola.

    Nulla da controbattere sulle doti di Antonsen, anche se come dicevo non sono stato "rapito" dalle caratterizzazioni cartoonesche dei villain, divertenti ma un tantinello impostate. Ma parlo a livello di scrittura dei personaggi, sulle interpretazioni non obietto.

    Quanto al ritmo e alla durata, avrei forse preferito qualche minuto in meno, specie nella fase mediana a tema tentato stupro, un po' tirata per le lunghe a mio avviso. Ma sono dettagli, ce ne fossero di lungaggini così al cinema!
  • Schramm • 25/12/21 18:57
    Scrivano - 7697 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    A questo giro gli anglofoni hanno scelto una titolazione veramente generica: The Trip (Il Viaggio) al posto della traduzione corretta dal norvegese che sarebbe stata In Bad Days. E' infatti un estratto del passaggio del rito nuziale: "I gode og onde dager", ovvero "in good and bad days" letteralmente (nel rito inglese, "in good times and in bad", in America "for better, for worse"), in italiano "nella gioia e nel dolore".
    io l'ho maggiormente inteso come un letterale nella buona e nella cattiva sorte, non solo per quel che è il loro rapporto e per gli imprevisti che li spingono a rivisitarlo, ma anche per le conclusioni del protagonista, che deduce che il fallimento presiede entrambe le fasi (e poi c'è ovviamente il finalissimo, a dirci che un matrimonio è un business...)

    Anthonyvm ebbe a dire:
    Quanto al ritmo e alla durata, avrei forse preferito qualche minuto in meno, specie nella fase mediana a tema tentato stupro, un po' tirata per le lunghe a mio avviso. Ma sono dettagli, ce ne fossero di lungaggini così al cinema!

    pensa che quando è finito io invece mi sono sentito insaziato e ho invocato una mezzora in più! forse la durata può sembrare anomala per opere come questa dove dai che ti ridai gli sviluppi narrativi e le rifiniture psicologiche non sono nell'ordine delle dozzine, ma se non hanno mai cedimenti ritmici non la avverti (e a me il tentato stupro, con quell'inattesa sterzata, è parso centrato e funzionale a come viene ridisegnato nel finale dagli stessi protagonisti). in ogni caso con un wirkola alla settimana vivrei beato il resto dei miei giorni.
    Ultima modifica: 25/12/21 19:02 da Schramm
  • Herrkinski • 25/12/21 19:12
    Consigliere avanzato - 2639 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Herrkinski ebbe a dire:
    A questo giro gli anglofoni hanno scelto una titolazione veramente generica: The Trip (Il Viaggio) al posto della traduzione corretta dal norvegese che sarebbe stata In Bad Days. E' infatti un estratto del passaggio del rito nuziale: "I gode og onde dager", ovvero "in good and bad days" letteralmente (nel rito inglese, "in good times and in bad", in America "for better, for worse"), in italiano "nella gioia e nel dolore".
    io l'ho maggiormente inteso come un letterale nella buona e nella cattiva sorte, non solo per quel che è il loro rapporto e per gli imprevisti che li spingono a rivisitarlo, ma anche per le conclusioni del protagonista, che deduce che il fallimento presiede entrambe le fasi (e poi c'è ovviamente il finalissimo, a dirci che un matrimonio è un business...)
    Vero, ma ho scoperto che nel rito italiano "nella buona e nella cattiva sorte" non esiste, è sostituito da "nella gioia e nel dolore". Ci siamo abituati alla traduzione anglofona a forza di film, ma in effetti pare che nella realtà la forma non sia comune.