Nella Los Angeles di metà Settanta la storia di Bobby (Le Mat) e Rose (Hull), ragazzi semplici con la sola voglia di amarsi e passare insieme le giornate; poche, a dire il vero. Lui lavora come meccanico in un garage, lei ha già un figlio di sette/otto anni. Quando Bobby le consegna un'auto e fanno insieme la strada verso casa, hanno modo di conoscersi e lei di vincere l'iniziale ritrosia. Sono fatti l'uno per l'altra e la prima sera in cui escono sembra già magica: scherzano, giocano, si baciano... fino a quando lui, in un piccolo negozio, finge di puntare una pistola alle spalle del giovane commesso intimandogli di consegnargli l'incasso. Dal retrobottega esce un uomo col fucile e lo punta verso...Leggi tutto Bobby. Rose, spaventata, rompe una bottiglia in testa all'uomo che cadendo preme il grilletto e uccide il commesso. I due giovani, sconvolti, capiscono che nessuno crederà mai alla loro storia e fuggono, puntando l'auto verso San Diego con l'idea di passare la frontiera col Messico. La seconda parte del film si fa quindi road-movie con i due che, senza nemmeno sapere cosa lo polizia possa aver scoperto della disgrazia, non fermano la loro corsa. Incontrano una coppia più attempata con cui fanno amicizia, posti di blocco dove accade di tutto mentre il film ci fa respirare molto di quell'America Anni Settanta che le musiche di Elton John (periodo “Yellow Brick Road”) e di altri nomi importanti del tempo contribuiscono a rendere tangibile. Un film nettamente spezzato in due quindi, che a una prima parte in cui conosciamo la vita di Bobby con gli amici, il suo sogno di non dover mai “timbrare il cartellino” (in officina fa un po' gli orari che vuole), i timidi approcci con Rose (è lei che sembra avere il carattere più forte) e i dolci scambi di affettuosità, fa seguire una svolta inaspettatamente drammatica destinata a cambiare le carte in tavola; senza modificare il carattere dei due quanto piuttosto le loro vite: perse le poche certezze capiscono di dover vivere alla giornata, con l'incubo di finire arrestati. Il film di Floyd Mutrux (autore unico anche del copione) si inserisce in un filone ben preciso senza emergere se non per l'insolito appeal degli affiatati protagonisti, lontani dagli stereotipi del genere e più autentici della norma, validi rappresentanti dell'anima più “free” dell'America di quegli anni. Precipitati in un dramma più grande di loro, mostrano di sapersi arrangiare senza mai perdere la fuducia l'uno nell'altro, anche nei numerosi momenti di sconforto. Il sogno di un viaggio alle Hawaii (sintetizzato dal titolo originale) diventa una chimera, per chi ha problemi più immediati da risolvere. Una produzione minore con due buoni attori (Le Mat era reduce dal successo di AMERICAN GRAFFITI) che scompariranno presto dai radar delle produzioni di livello. Godibile e dedicato ai nostalgici di quegli anni e di quella musica senza tempo: “Welcome back my friends to the show that never ends”, come cantano gli Emerson Lake & Palmer (riproposti due volte)...
Non si può dire che il soggetto fosse originale; in quegli anni di road-movie con una coppia disperata in fuga ne uscirono parecchi, ma il film di Mutrux si distingue per lo stile, dalle riprese magnifiche della Los Angeles d'epoca fino alle polverose statali, passando per sequenze drammatiche puntuate da una ost scelta con grande gusto. Ottimi e credibili i protagonisti, così come il resto del cast; un lavoro che conquista, specialmente chi ama quell'America scomparsa dei tempi che furono nonchè certo cinema 70s, ben incarnato anche dal tipico, inevitabile finale drammatico.
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E bravo il Marcel che ha raccolto la mia proposta di benemeritarlo! Ottimo commento, as usual!
Ora mi aspetto quantomeno un secondo commento di Fauno..
DiscussioneZender • 27/05/19 14:07 Capo scrivano - 48686 interventi
Digital ebbe a dire: E bravo il Marcel che ha raccolto la mia proposta di benemeritarlo! Ottimo commento, as usual!
Ora mi aspetto quantomeno un secondo commento di Fauno.. Mi ha detto che non l'ha deluso. Poi se gli metti qualche buona musica dell'epoca dentro lo fai felice. Anzi, mi ha suggerito di prendere dei fotogrammi.
CuriositàZender • 27/05/19 14:43 Capo scrivano - 48686 interventi
Durante il giro in auto di notte in città dei due protagonisti vengono inquadrati molti cartelloni pubblicitari di dischi, tutti del 1973, il che qualcosa indica, sull'anno delle riprese:
1 e 2) Neil Young "Time Fades Away", live (1973) e Steve Miller Band "The Joker" (1973):
3 e 4) Billy Preston "Everybody Likes Some Kind of Music" (1973) e Marvin Gaye "Let's Get It On" (1973):
5 e 6) "Do It With The Light On", tour degli Elo del 1973, Rolling Stones "Goats Head Soup" (1973):
Infine Elton John "Goodbye Yellow Brick Road" (1973), disco da cui viene preso più di un brano: