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Discussioni su Sulla mia pelle - Film (2018) | Pagina 2

DISCUSSIONE GENERALE

46 post
  • Il Dandi • 19/09/18 20:20
    Segretario - 1486 interventi
    Zender ebbe a dire:
    un conto è dire esce su Netflix, altro esce gratis, non capisco. E' piratato come tutti... Apriamo su davibook un discorso sulla pirateria se vuoi, ma dire che esce gratis senza approfondire la questione è scorretto. Nei confronti di chi legge e nei confronti di chi ha tutto il diritto di non capire, specialmente fra qualche anno quando nessuno ricorderà più la questione.

    Ti prego, non ho detto che "esce gratis" quindi non farmelo dire. Ho detto che la maggior parte della gente lo sta vedendo gratis e piaccia o no è così.

    Ho allegato articoli di testate nazionali, potrei aumentare la bibliografia ma temo sarebbe inutile se continuiamo a dirci "è piratato come tutti": come tutti proprio no, simili mobilitazioni collettive e dimissioni dal cda della casa di distribuzioni non sono proprio all'ordine del giorno e non è escluso che il caso non crei un precedente destinato a rimanere negli annali della memoria di cui ti preoccupi.

    Propongo un compromesso democristiano che sia esplicito a prova di deficiente: ti sta bene modificare la mia frase incriminata in "inutile non perché molti l'hanno visto gratis già dal primo giorno di uscita, bensì etc... "?


    p.s. te lo chiedo proprio perché questi commenti, quindi anche i miei, resteranno negli anni...
    Ultima modifica: 19/09/18 20:30 da Il Dandi
  • Zender • 19/09/18 20:43
    Capo scrivano - 48877 interventi
    Il Dandi ebbe a dire:
    Zender ebbe a dire:
    un conto è dire esce su Netflix, altro esce gratis, non capisco. E' piratato come tutti... Apriamo su davibook un discorso sulla pirateria se vuoi, ma dire che esce gratis senza approfondire la questione è scorretto. Nei confronti di chi legge e nei confronti di chi ha tutto il diritto di non capire, specialmente fra qualche anno quando nessuno ricorderà più la questione.

    Ti prego, non ho detto che "esce gratis" quindi non farmelo dire. Ho detto che la maggior parte della gente lo sta vedendo gratis e piaccia o no è così.

    Ho allegato articoli di testate nazionali, potrei aumentare la bibliografia ma temo sarebbe inutile se continuiamo a dirci "è piratato come tutti": come tutti proprio no, simili mobilitazioni collettive e dimissioni dal cda della casa di distribuzioni non sono proprio all'ordine del giorno e non è escluso che il caso non crei un precedente destinato a rimanere negli annali della memoria di cui ti preoccupi.

    Propongo un compromesso democristiano che sia esplicito a prova di deficiente: ti sta bene modificare la mia frase incriminata in "inutile non perché molti l'hanno visto gratis già dal primo giorno di uscita, bensì etc... "?


    Ok scusa; però tra "esce" e "verrà visto" gratis la differenza esiste solo per chi conosce la storia che ci sta dietro. Se verrà visto gratis uno immagina che la possibilità esista e sia legale, altrimenti significa appunto "piratato" e basta, come tutti.

    La questione è sempre quella: a parte che non so come si faccia a dire che "la maggior parte della gente" lo vede piratato se non si hanno in mano i dati dei cinema e delle visioni su Netflix (gli abbonati a Netflix sono una marea per non parlare di quelli che si fanno le visioni multiple con un abbonamento, cosa consentita), si parla sempre di un discorso legato strettamente all'attualità, di cui appunto è bene parlare nel forum, non in un commento. Nel commento va scritto il parere sul film, non si può pretendere che la gente conosca tutto ciò che sta dietro un film; soprattutto fra due, cinque, dieci anni.

    Se scrivi molti l'hanno visto gratis già dal primo giorno di uscita non è a prova di deficiente, credimi: andrebbe spiegato come mai l'han visto gratis e cosa significa una frase che, detta così, sembra riguardare la pirateria e basta. Come ripeto, è un discorso da forum e non da commento.

    Se entro 600 caratteri riesci a spiegare il perché magari facciamo un'eccezione e via, ma detto così non si capisce proprio perché molti l'avrebbero visto gratis, visto che non è un film uscito gratis o inteso per essere fruito gratuitamente e chi legge non è certo tenuto a sapere una cosa di cui, ripeto, fra un anno o più non ricorderà nessuno o quasi e sarà sopravanzata da mille altre polemiche riguardanti la pirateria.
  • Zender • 19/09/18 20:47
    Capo scrivano - 48877 interventi
    Detto questo peraltro non capisco perché se visto gratis diventerebbe inutile, per alcuni. Non è che il vedere gratis un film ne comporti l'utilità o meno, mi pare. A meno che non abbia capito male la frase, e ci sta.
    Ultima modifica: 19/09/18 20:48 da Zender
  • Capannelle • 19/09/18 23:53
    Scrivano - 3894 interventi
    Io posso capire le polemiche degli addetti ai lavori per l'uscita contemporanea tra sala e Netflix o per le cosiddette "proiezioni sociali". Le discussioni sull'effetto cannibalizzazione che c'è stato o forse no, pare infatti che i numeri siano confortanti anche in sala.
    Però che nesso c'è tra questo e il fatto di ritenerlo incommentabile? Se è bello/brutto lo si può valutare a prescindere da come la gente ha scelto di vederlo.
    Ultima modifica: 19/09/18 23:54 da Capannelle
  • Schramm • 20/09/18 16:10
    Scrivano - 7812 interventi
    Il Dandi ebbe a dire:
    Schramm ebbe a dire:
    Il Dandi ebbe a dire:
    è un film inutile: mica perché verrà visto solo gratis, ma perché verrà visto solo da chi non ne ha bisogno.

    a parte che tra qualche ora il sottoscritto sgancerà l'obolo per vederlo (in sala) e che netflix non è comunque gratuito e richiede comunque un sua quota fissa mensile, ma temo davvero di non aver afferrato la proposizione finale.

    la domanda, fuor di provocazione, intende essere: chi è che ha bisogno di vederlo e chi no e perché?


    Lo vedrà chiunque lo desidera ovviamente; personalmente il mio polso della situazione (che non è certo il termometro di dio) mi porta a pensare che il film invogli alla visione soprattutto chi in merito alla vicenda Cucchi sa già benissimo "da che parte stare" e che sia una denuncia efficace solo con chi l'aveva già raccolta, che ben difficilmente sposterà di un millimetro l'opinione che chiunque ha avuto modo di farsi in questi nove anni.
    Mia personalissima sensazione, ovviamente, ma del resto perfino su queste pagine, nel nostro piccolo, ne abbiamo esempio: media di tre pallini e mezzo per un film con una fotografia brutta come poche, un intervento di chi lo definisce aprioristicamente "vergognoso" senza nemmeno averlo visto. Credo basti.


    continua a sfuggirmi il senso ultimo della tua chiosa. chi non conosce la vicenda o la conosce poco credo possa comunque emozionarsi o inferocirsi per un verso o per l'altro. stessa cosa chi la conosce a menadito. chi sa da che altra parte stare non lo vedrà nemmeno - vorrei sapere quanti carabinieri andranno a vederlo e lo troveranno bello e corretto etc). poi esiste anche il passaggio generazionale. tra qualche anno chi avrà 14 anni o la maggiore età troverà illuminante o importante questo film, e aprirà magari gli occhi su un caso che gli era assolutamente sconosciuto.

    io l'ho visto ieri conoscendo la vicenda pur senza mai averla presa a cuore. con ciò, quanto viene rappresentato (pur con molte omissioni e molto svicolare tutto a mancina per questioni eminentemente giudiziarie, credo: ma non è comunque difficile aggiungerci del proprio alcuni tasselli mancanti) mi ha comunque fatto schiumare di rabbia e indignazione. anche perché il suo caso (o se vogliamo anche il film in sé slacciato dalla cronaca) è cartina al tornasole di quello di un centinaio d'altri (a tal pro, più che a una tribuna sindacale, rimanderei alla visione del documentario 148 stefano - mostri dell'inerzia, recuperabile anche su yt).

    di film che puntano l'occhio di bue su irregolarità e mostruosità simili c'è sempre bisogno, anche se certamente non riparano il danno né impediscono di commetterne un altro simile.

    tra l'altro non mi pare nemmeno che di cucchi il film faccia beatificante santino, o che la butti sul vittimismo e sul ricatto: ne mantiene tutte le ambiguità e stranezze comportamentali, facendo scattare una domanda via l'altra. per cui di nuovo: perché non avrei (avuto) bisogno di vederlo? davvero non mi è granché chiaro.

    almeno in sala, la fotografia non m'è parsa quell'irrimediabile sfacelo che dici, e a onor del vero mi è anche passata in secondo se non terzo piano rispetto a tutto il resto, gigantesca aderenza mimetica di borghi in primis. se proprio devo recriminargli qualcosa è l'interpretazione della trinca, che sa davvero un po' troppo di impostatissimo e artificioso.
    Ultima modifica: 21/09/18 18:24 da Schramm
  • Il Dandi • 22/09/18 11:10
    Segretario - 1486 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    che nesso c'è tra questo e il fatto di ritenerlo incommentabile? Se è bello/brutto lo si può valutare a prescindere da come la gente ha scelto di vederlo.

    Non c'è alcun nesso infatti, non so perché hai capito questo. Forse hai messo in correlazione la prima e l'ultima frase del mio commento saltando la parte in mezzo.

    Il problema è proprio che sfugge alle categorie bello/brutto, per questo lo trovo cinematograficamente incommentabile: da un lato un’impressionante interpretazione in campo per una nobile causa, dall’altra scelte narrative e stilistiche di angosciante (per quanto realistica) piattezza. Non a caso l’ho definito (anche) uno “snuff dei sentimenti”.

    p.s.
    Se “Sulla mia pelle” fosse un film di Sorrentino probabilmente Stefano Cucchi sarebbe interpretato da Toni Servillo e la sua cella sarebbe animata dalle allucinazioni di un agnello sacrificale: tra i due approcci non era possibile una via di mezzo?
  • Il Dandi • 22/09/18 11:32
    Segretario - 1486 interventi
    Schramm ebbe a dire:

    continua a sfuggirmi il senso ultimo della tua chiosa (...)chi sa da che altra parte stare non lo vedrà nemmeno - vorrei sapere quanti carabinieri andranno a vederlo e lo troveranno bello e corretto etc).

    Non so che dirti, forse la tua reazione è più ottimista e la mia più cinica, ma mi pare che in realtà non la pensiamo in maniera troppo diversa. Il film è una denuncia che attira solo chi è già sensibile a raccoglierla. Purtroppo penso che i milioni di civili (nel senso che non portano una divisa) che considerano il caso un emblema del "chi va per certi mari certi pesci piglia" non solo non lo vedranno, ma non cambierebbero idea di un millimetro nemmeno se lo guardassero.

    Schramm ebbe a dire:

    l'ho visto ieri conoscendo la vicenda pur senza mai averla presa a cuore.(...)
    non mi pare nemmeno che di cucchi il film faccia beatificante santino, o che la butti sul vittimismo e sul ricatto: ne mantiene tutte le ambiguità e stranezze comportamentali, facendo scattare una domanda via l'altra. per cui di nuovo: perché non avrei (avuto) bisogno di vederlo? davvero non mi è granché chiaro.

    Buon per te, davvero. Io invece la vicenda la presi a cuore fin da subito (ricordo che ero all'estero e facevo chilometri per comprare giornali italiani tutti i giorni) e ho continuato a farlo nel corso degli anni. Sinceramente, pur non essendo riuscito a tenermi la curiosità, posso dire che non avevo per nulla bisogno di riviverla assistendo, impotente, ad una messa in scena pedissequa dell'impotenza altrui. Mi ci vorrà un'overdose di Mario Carotenuto per scrollarmi l'angoscia di dosso.


    P.S.
    Il fatto che in nove anni di davinotti questo sia il mio primo commento a ricevere richieste di chiarimento da colleghi mi pare una buona media, ma anche una minuscola dimostrazione di quanto sia un film difficile da giudicare (e da veder giudicato) secondo parametri standard.
    Ultima modifica: 22/09/18 11:35 da Il Dandi
  • Il Dandi • 22/09/18 12:35
    Segretario - 1486 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Detto questo peraltro non capisco perché se visto gratis diventerebbe inutile, per alcuni.
    Non lo so, bisognerebbe chiederlo alla Lucky Red e all’Anica. Io ho detto esattamente il contrario, mi pare, che non sarebbe comunque questo a rendere inutile il film.
    Rispondo a Zender, ma visti i fraintendimenti mi rivolgo a tutti:
    il discorso sulle proiezioni sociali NON influisce minimamente sul mio giudizio estetico, ma se il discorso viene negato sono costretto a chiarirlo nonostante l’argomento mi appassioni poco.

    La pirateria è per definizione un fenomeno privato e di norma il concetto di “proiezione-pirata” riguarda al massimo rassegne di cinema d’essai organizzate in circoli culturali, eventi tanto elitari e ristretti da poter essere quasi assimilati a quelli casalinghi. “Sulla mia pelle” invece è un film di prima visione che da una settimana viene (ir-)regolarmente proiettato gratis simultaneamente in tutta Italia non solo in luoghi proverbialmente abusivi (spazi occupati, centri sociali) o alternativi (circoli arci, associazioni culturali) ma perfino in pubbliche piazze (soprattutto nelle province dove non è arrivato nelle sale): posso essere d'accordo che fra qualche anno la frontiera si sarà spostate e le polemiche dimenticate, ma al momento siamo di fronte a un fenomeno inedito che è esattamente la negazione della proiezione privata e domestica, e troverei paradossale doverne discutere nella sezione home-video.

    Non dico che ciò sia positivo o meno: genuino affetto popolare o mancanza di educazione civica? Forse entrambi, ognuno decida per sé. Il protagonista Borghi facendosi portavoce dei produttori rilascia dichiarazioni ambivalenti: da un lato dice “È giusto pagare il cinema per rispetto a tutte le maestranze che ci lavorano”, dall’altro ammette “Però vedere che cinquemila persone riempiono una piazza per vedere un film in cui ho lavorato mi riempie di gioia”.

    Che poi il film, nonostante questa singolare situazione, abbia avuto un buon successo anche sui canali ufficiali (abbonamenti Netflix e sale tradizionali) dovrebbe bastare a rassicurare ed accontentare tutti; ma se Occhipinti si è sentito in dovere di dimettersi dalla Lucky Red evidentemente non è così, e magari l’ex-a.d. (e chi ha voluto la sua testa) non sarebbe affatto d’accordo con la tua affermazione che il film sia stato “solo piratato come tutti gli altri film che escono”.

    Né si può ignorare che con altri film tutto ciò non sarebbe (e infatti non è) MAI accaduto: primo perché non ci sarebbe stata tutta questa massiccia iniziativa popolare di rivendicare la proiezione-pirata come evento culturale di aggregazione sociale, gratuito e pubblico (cioè non clandestino, al limite della sfida); secondo perché non sarebbe stato concesso (ma né Netflix né la Lucky Red sono così ingenui da mandare le forze dell’ordine a impedire la proiezione di un loro film che denuncia la brutalità delle forze dell’ordine).

    In estrema conclusione, quello che nel mio commento intendevo dire fin dall’inizio (ma evidentemente mi ero spiegato malissimo) è che:
    nonostante il fenomeno senza precedenti delle massicce proiezioni gratuite autoproclamate in nome della nobile causa, purtroppo è una denuncia inutile che attira solo chi già non ne ha bisogno”.
    Ultima modifica: 22/09/18 12:41 da Il Dandi
  • Zender • 22/09/18 14:07
    Capo scrivano - 48877 interventi
    Il Dandi ebbe a dire:
    P.S.
    Il fatto che in nove anni di davinotti questo sia il mio primo commento a ricevere richieste di chiarimento da colleghi mi pare una buona media, ma anche una minuscola dimostrazione di quanto sia un film difficile da giudicare (e da veder giudicato) secondo parametri standard.


    Onestamente sì, sei uno di quelli che a spassionato parere mio scrivi più chiaro in assoluto (e bene). Ci sta che quando l'argomento è "scomodo" ci siano dei fraintendimenti, ma secondo me perché alla base ci sta a monte un discorso che non tutti (me compreso) conoscono fino in fondo.

    Io però non ho detto che tu lo ritieni inutile perché gratis, ma che - come scrivevo - non capivo perché alcuni lo ritenessero inutile e continuo a ritenere "inutile" forse non la parola più adeguata.

    Mi sono espresso male quando parlavo di questioni homevideo; intendevo se ne parlasse nel forum cioè in discussione generale, dove infatti siamo (non nel forum homevideo), e non nel commento, dove non hai modo di spiegare una vicenda così complessa in 550 caratteri. E' bene lasciare nei commenti i pareri sui film e non tracimare in discorsi che - come vedi - hanno bisogno di un approfondimento molto maggiore per essere correttamente compresi. Tutto qui. Per il resto grazie della spiegazione perché non mi ero addentrato nella cosa.
    Ultima modifica: 22/09/18 14:22 da Zender
  • Il Dandi • 23/09/18 11:22
    Segretario - 1486 interventi
    Zender ebbe a dire:
    ... non capivo perché alcuni lo ritenessero inutile e continuo a ritenere "inutile" forse non la parola più adeguata.

    Si vede che stavolta il gioco di parole non mi è riuscito, non c'è nulla di peggio che dover spiegare una barzelletta a cui non ha riso nessuno...

    Per il resto nessun problema e grazie, faccio comunque notare che nonostante il mio pallinaggio sia finora il più basso non si tratta comunque di una stroncatura. Lo considero comunque un film coraggioso anche se avrei preferito un taglio diverso, e dell'impressionante mimesi fisica di Borghi ho parlato fin da subito anch'io.
    Ho dato **! perché, legenda alla mano, non posso certo definirlo mediocre, ma allo stesso tempo lo trovo appena un pelino sotto quello che si dice un buon film.
  • Schramm • 23/09/18 15:51
    Scrivano - 7812 interventi
    Il Dandi ebbe a dire:
    Il film è una denuncia che attira solo chi è già sensibile a raccoglierla.

    ...non è tuttavia la forza e anche il limite di tutti i film di denuncia, specie consimili a questo? e ancora: quello di "riviverla assistendo, impotente, ad una messa in scena pedissequa dell'impotenza altrui" non è qualcosa che si ripete a ogni giro di bua?!

    Il Dandi ebbe a dire:
    Mi ci vorrà un'overdose di Mario Carotenuto per scrollarmi l'angoscia di dosso.

    cosa ti accadrebbe allora, a parità di "snuff dei sentimenti", se vedessi questo?

    Il Dandi ebbe a dire:
    Purtroppo penso che i milioni di civili (nel senso che non portano una divisa) che considerano il caso un emblema del "chi va per certi mari certi pesci piglia" non solo non lo vedranno, ma non cambierebbero idea di un millimetro nemmeno se lo guardassero.

    probabilmente vero per almeno tre quarti di platea, ma varrebbe a prescindere dal taglio che gli rimproveri.

    non so se è davvero ottimismo, ma lo trovo un buon punto di abbrivio che può incitare all'approfondimento chi la vicenda la conosce per sommi capi d'accusa e difesa. in sé e per sé, facendo finta il più che si riesce che sia un'opera completamente autonoma rispetto alle cronache, è comunque un bel colpo di maglio, come del resto tu stesso dici. è anche perciò che mi sfugge totalmente il perché di quell' "inutile" a squalificarlo.
    Ultima modifica: 23/09/18 15:53 da Schramm
  • Il Dandi • 23/09/18 19:08
    Segretario - 1486 interventi
    Schramm, scusa ma anche tu sei ben originale invitando (me o te stesso) a "far finta il più che si riesce che sia un'opera completamente autonoma rispetto alle cronache", perché è chiaro che lo spettatore non può farlo e del resto il regista non lo vuole.

    Concordo invece che sia un film in buona compagnia: in Italia il genere del realismo impegnato è un filone florido e, salvo rarissime eccezioni, per lo più innocuo (visto che l’aggettivo “inutile” ti distrae). Stroncai per esempio Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana, asserendo che in sua vece una puntata di Lucarelli su Piazza Fontana abbinata a un qualsiasi poliziottesco commerciale dell’epoca sia una visione non solo più godibile, ma anche più istruttiva. Lo stesso Giordana però è stato anche autore di una delle poche eccezioni che riconosco in Pasolini un delitto italiano, film che non si limitava ad ingrossare l’elenco dei backstage di cronache nere (come ci hanno abituato, per intenderci, le ricostruzioni mimate in Telefono giallo e Storie maledette) ma ne analizzava il contesto, le cause, le conseguenze.

    Forse la storia che andava raccontata comincia proprio dove il film (e la vita di Stefano) finiscono: dov’è il carabiniere (la cosiddetta “mela sana”) che ha avuto il coraggio di testimoniare contro i colleghi? Dove l’ex-moglie dell’altro carabiniere che accusa il marito di essersi vantato del pestaggio? Dove sono gli anni di battaglie condotte dalla famiglia per chiedere verità e giustizia, le provocazioni senza ritegno di imputati che si trasformano in querelanti, l’impegno di Ilaria Cucchi al fianco dei parenti di altre vittime per l'introduzione di una legge italiana sulla tortura e le umiliazioni subite in nome delle avverse strumentalizzazioni politiche del caso?
    Dov’è in definitiva il meccanismo (intendo quello strutturato, non episodico e casuale) che ha stritolato Stefano? Quello che vuole i tossicodipendenti e i disabili psichici come elementi sociali “inutili” (stavolta passamela) ed eliminabili (anche fisicamente)?

    Io nel film non trovo nulla di tutto questo, ma solo un'estetizzazione del graduale peggioramento delle condizioni fisiche di Cucchi, attraverso banali inquadrature cristologiche e una fotografia che “è coerente con questo discorso sulla morte” (Duccio dixit) ed è proprio l’alibi della ricostruzione rigorosa a impedire al film di osare un punto di vista realmente critico (come se ci si dovesse vergognare di averne uno).

    A tal proposito cito a memoria una delle poche recensioni dissonanti e negative che mi è capitato di leggere: “anche un film che risulta devastante può essere contemporaneamente accomodante se il devastante è in realtà previsto, prevedibile e non risolve nulla.”

    Ah, come reagirei alla visione di altri film dello stesso tenore è una tua curiosità che per il momento ci teniamo entrambi. :) Non sono certo una mammoletta che si impressiona facilmente, se è questo il punto, ma se devo fare un giro all'inferno almeno che non sia un giro a vuoto.
    Ultima modifica: 23/09/18 19:43 da Il Dandi
  • Capannelle • 23/09/18 20:04
    Scrivano - 3894 interventi
    Il Dandi ebbe a dire:
    [b]...
    Forse la storia che andava raccontata comincia proprio dove il film (e la vita di Stefano) finiscono.
    ....
    Dov’è in definitiva il meccanismo (intendo quello strutturato, non episodico e casuale) che ha stritolato Stefano?

    Condivido quanto scrivi, cioè che la cosa peggiore di vicende come Cucchi o la Bolzaneto siano la copertura istituzionale perdurante nel tempo e lo spalleggiarsi "mafioso" dei protagonisti (agenti, medici, etc) che si organizzano e dicono solo pezzi di verità non sufficienti per attribuire colpe certe al momento di emettere le sentenze.
    La stupida incapacità di denunciare le mele marce per un antiquato spirito di corpo e per il non voler mai far fronte alle proprie responsabilità (male endemico italiano) visto che tanto nessuno paga mai il conto.

    Se ripenso a Spotlight in effetti quel film raccontava non tanto le violenze ma su come istituzioni ecclesiali e circoli di potere cercavano di minimizzare la cosa.

    Ok tornando a Cucchi però deve essere questa la funzione di un film che in sole due ore deve selezionare una serie di fatti, dargli opportuno spessore e allo stesso tempo trasmettere delle emozioni al pubblico?
    E anche ove riuscisse a farlo siamo sicuri che potrebbe farlo in modo equilibrato senza sposare subito una tesi e diventare quindi automaticamente "bello" per una fazione e "brutto" per l'altra, a prescindere dalla forma cinematografica che gli autori hanno saputo dargli?
    Ultima modifica: 23/09/18 20:13 da Capannelle
  • Il Dandi • 23/09/18 20:13
    Segretario - 1486 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    siamo sicuri che potrebbe farlo in modo equilibrato senza sposare subito una tesi e diventare quindi automaticamente "bello" per una fazione e "brutto" per l'altra, a prescindere dalla forma cinematografica che gli autori hanno saputo dargli?
    Ma caro Capannelle, quelli basati su fatti reali sono necessariamente TUTTI film a tesi, solo che alcuni fanno finta di non esserlo, perché in nome di un malinteso senso della par condicio e del politicamente corretto siamo giunti al livello che chi ha una testi è portato a vergognarsene; cosa che invece non spaventava mai Rosi, Petri, Damiani, Vancini, Squitieri... (altre menti, ma anche altri tempi).

    La cosa strana (o forse no) è che di solito questi racconti sono sviliti da licenze poetiche concilianti (penso a Pinelli e Calabresi che in Romanzo di una strage diventano sotto sotto quasi amici che si stimano come Don Camillo e Peppone) oppure banalizzati da fantapolitica a buon mercato (Giorgio Steimetz suicidato dai servizi segreti dopo aver parlato con Pasolini in La macchinazione). Con il caso Cucchi invece, essendo troppo recente, accade esattamente il contrario, e ripeto:

    Il Dandi ebbe a dire:
    è proprio l’alibi della ricostruzione rigorosa a impedire al film di osare un punto di vista realmente critico (come se ci si dovesse vergognare di averne uno).
    Ultima modifica: 23/09/18 20:51 da Il Dandi
  • Didda23 • 24/09/18 08:29
    Compilatore d’emergenza - 5798 interventi
    Tendenzialmente mi trovo in sintonia con quanto espresso da Schramm in queste pagine.

    Il punto di vista de Il Dandi lo capisco, ma non lo condivido. Però lo ringrazio per il fatto di aver esplicato più che esaurientemente concetti espressi nel commento che non mi erano chiarissimi.

    Credo che la vicenda sia troppo recente e arcinota per avere uno scopo didattico; del film ho apprezzato le atmosfere collaterali: il dramma della tossicodipendenza che colpisce non solo l'individuo ma tutto cià che lo circonda (gli affetti) e la mancanza totale di buonsenso (l'eccessiva burocrazia).
  • Schramm • 24/09/18 19:21
    Scrivano - 7812 interventi
    Il Dandi ebbe a dire:
    Schramm, scusa ma anche tu sei ben originale invitando (me o te stesso) a "far finta il più che si riesce che sia un'opera completamente autonoma rispetto alle cronache", perché è chiaro che lo spettatore non può farlo e del resto il regista non lo vuole.

    guarda che stiamo su binari paralleli, perché con quella frase intendo anche ricondurmi al piano squisitamente estetico dell'opera, anche in relazione a quando "lamentavi" ma almeno su un forum di cinema uno spera di volare più alto.

    Il Dandi ebbe a dire:
    Concordo invece che sia un film in buona compagnia: in Italia il genere del realismo impegnato è un filone florido e, salvo rarissime eccezioni, per lo più innocuo (visto che l’aggettivo “inutile” ti distrae).

    più che distrarmi, non lo capisco davvero. e non per vis provocatoria o da parresiasta. con innocuo l'asse si incrina ancor più perché da un punto di vista emotivo non credo proprio sia un'opera così inoffensiva a meno di avere la sensibilità di un diamante. e quanto dici dei tuoi postumi da visione sembrerebbe convalidarlo.

    se però, come mi pare di intuire, intendi dire che non porta chiarezza alcuna sugli aspetti più oscuri della vicenda, o che non risolve o riassetta niente, mi viene da pensare che a meno di entrare in ambito documentaristico non è questo il compito del cinema, da una parte; e dall'altra che le cose più interessanti del film sono proprio quelle che mancano, per cui è "utile" proprio perché/laddove mette in risalto questa mancanza di chiarezza, portando lo spettatore a farsi le classiche due domande (che a loro volta portano ad aver voglia di approfondire altrimenti i fatti, per esempio con libri o col documentario tirato in ballo pochi post addietro).

    che è poi quello che il cinema deve scatenare, da bravo maieuta. se uno vuole risposte univoche (o istruttive) si guarda, come giustamente dici, un documentario o un reportage televisivo. cui segue, appunto, direttamente:

    Il Dandi ebbe a dire:
    Forse la storia che andava raccontata comincia proprio dove il film (e la vita di Stefano) finiscono: dov’è il carabiniere (la cosiddetta “mela sana”) che ha avuto il coraggio di testimoniare contro i colleghi? Dove l’ex-moglie dell’altro carabiniere che accusa il marito di essersi vantato del pestaggio? Dove sono gli anni di battaglie condotte dalla famiglia per chiedere verità e giustizia, le provocazioni senza ritegno di imputati che si trasformano in querelanti, l’impegno di Ilaria Cucchi al fianco dei parenti di altre vittime per l'introduzione di una legge italiana sulla tortura e le umiliazioni subite in nome delle avverse strumentalizzazioni politiche del caso?
    Dov’è in definitiva il meccanismo (intendo quello strutturato, non episodico e casuale) che ha stritolato Stefano? Quello che vuole i tossicodipendenti e i disabili psichici come elementi sociali “inutili” (stavolta passamela) ed eliminabili (anche fisicamente)?


    posso darti una parziale risposta di terza voce. mi raccontava la cassiera del cinema che al dibattito successivo alla visione, la cucchi ha spiegato che trattandosi di un caso non ancora chiuso, gli autori si sono ritrovati a far dribbling su cosa si poteva dire e come, stravolgendo in itinere il modo in cui il film era partito. altrimenti detto, si sono ritrovati a dover fare della censura preventiva rispetto alle intenzioni.

    di più non posso dirti perché non ero presente, ma credo proprio che a questo punto per cremonini l'aut aut sia stato tra il fare di testa propria e andarci giù a muso duro facendosi cassare la distribuzione dalla magistratura o attendere risposte definitive che non credo proprio ci saranno mai prima di muover pedina. nel dubbio, ha detto la sua tenendo questa medietà nel modo più alto possibile. è avvenuto dicendo e non dicendo, e può essere pregevole come anche no, ma è proprio in quel non aver detto che -paradossalmente, se vuoi - trovo il film utile.

    Il Dandi ebbe a dire:
    Ah, come reagirei alla visione di altri film dello stesso tenore è una tua curiosità che per il momento ci teniamo entrambi. :) Non sono certo una mammoletta che si impressiona facilmente, se è questo il punto, ma se devo fare un giro all'inferno almeno che non sia un giro a vuoto.

    non c'entra il fatto di testarsi o di dover dimostrare chissà che a chissà chi: intendevo dire che 1) questo film è solletico rispetto alla verticalità-vettorialità di quello linkato, e che si ti ha fatto male questo potresti trovare seriamente devastante l'altro 2) dirti che vale comunque la visione perché al di là del contesto-sottotesto ancorato al vero è un ottimo film 3) in finale, qui non farai un giro a vuoto; vedi esattamente come quello che qui manca, manca perché nella realtà non c'erano vere e proprie risposte o chissà quali grandi disegni e complotti dietro, è avvenuto tutto per assurdo, per "what if?", manovrato dall'ottusità burocratica di chi non vuole ammettere di aver preso un abbaglio. ed è pericò che il giro non sarà a vuoto, ma di parecchie ottave più doloroso sì.
    Ultima modifica: 24/09/18 19:30 da Schramm
  • Capannelle • 24/09/18 21:51
    Scrivano - 3894 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    [b]...questo film è solletico rispetto alla verticalità-vettorialità di quello linkato, e che si ti ha fatto male questo potresti trovare seriamente devastante l'altro
    Confermo che il film francese riesce ad essere devastante e merita più di una visione; altrettanto che non è una tematica molto di moda sul grande schermo
  • Il Dandi • 24/09/18 22:25
    Segretario - 1486 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    mi raccontava la cassiera del cinema che al dibattito successivo alla visione, la cucchi ha spiegato che trattandosi di un caso non ancora chiuso, gli autori si sono ritrovati a far dribbling su cosa si poteva dire e come, stravolgendo in itinere il modo in cui il film era partito. altrimenti detto, si sono ritrovati a dover fare della censura preventiva rispetto alle intenzioni.
    Veramente questa è cosa talmente ovvia e risaputa che l’ho detto perfino io, nel commento e nel forum. Che tu abbia avuto bisogno di fartelo spiegare dalla cassiera del cinema mi meraviglia e, perdonami, ma non capisco se è una battuta o devo prenderla sul serio.

    Comunque: sono 4 pagine e 4 giorni che ti sei fissato in loop a contestare un mio aggettivo (film “inutile”), finora sono stato molto disponibile al chiarimento, ma adesso mi pare che che più mi spiego e meno mi intendi, che nonostante i miei sinceri sforzi resti graniticamente immobile, e che questa discussione, partita come interessante o almeno necessaria, stia diventando… inconcludente (non dico "inutile" sennò mi chiedi perché).

    Che poi per carità, in un forum di cinema, misurare chi l’ha più lungo ci può stare eh… insistere a romperselo a vicenda però no, dai. ;)
  • Schramm • 25/09/18 22:35
    Scrivano - 7812 interventi
    Il Dandi ebbe a dire:
    Schramm ebbe a dire:
    mi raccontava la cassiera del cinema che al dibattito successivo alla visione, la cucchi ha spiegato che trattandosi di un caso non ancora chiuso, gli autori si sono ritrovati a far dribbling su cosa si poteva dire e come, stravolgendo in itinere il modo in cui il film era partito. altrimenti detto, si sono ritrovati a dover fare della censura preventiva rispetto alle intenzioni.
    Veramente questa è cosa talmente ovvia e risaputa che l’ho detto perfino io, nel commento e nel forum. Che tu abbia avuto bisogno di fartelo spiegare dalla cassiera del cinema mi meraviglia e, perdonami, ma non capisco se è una battuta o devo prenderla sul serio.


    non così ovvia e risaputa evidentemente, io sono arrivato a sapere sommariamente contenuti e natura del film solo dopo che didda me l'ha segnalato (per motivi peraltro eminentemente estetici), e per motivi noiosi per me da spiegare e per te da leggere non ero così aggiornato e sul pezzo da sapere che sulla vicenda cucchi ne avessero tratto un film. per cui sì, devi prenderla sul serio.

    ma a questo punto non può non scattare una domanda: se quel che gli rimproveri è una cosa così ovvia e risaputa, ovvero se sapevi già in partenza che il film aveva adottato una linea così svincolata e svicolante rendendolo a tuo intendimento e gusto inutile a priori, perché andarlo a vedere?

    non mi sono fissato né vuole essere una partita di scherma, è che per me inutile vuole dire una cosa ben precisa e poco aperta alla sfumatura, ovvero che da qualunque parte lo si voglia afferrare e vedere non serve a niente e a nessuno. acclarato questo, l'uso non mi trova concorde; e non l'aggettivo mi era oscuro, che era lateralmente inteso e usato, ma il senso dell'intera chiosa finale. ossia chi è che non avrebbe bisogno di vederlo e perché - è qui che sento attrito perché finché qualcuno sente il bisogno di vederlo o è soddisfatto (quali che ne siano i motivi estetici o ideologici) dall'averlo visto, forse così inutile a tutto campo non è. e mi vale anche in caso di reazione opposta. inutile è quando reazioni non ve ne sono, né pro, né contro, o quando nessuno se lo fila.

    in ogni caso anche dandogli l'accezione di innocuo, ho già espresso perché non trovo del tutto pertinente neanche quest'aggettivo dato che a te un grumo bello grosso l'ha smosso.

    diciamo per tagliare la testa al toro che a questo punto avrei trovato più "coerente" un giudizio più severo e aspro, e un pallinaggio inferiore a **! (che per me resta ancora nella sfera di una considerazione medio-alta dell'opera). in ogni caso un'idea pur intermittente e segmentata del finale del commento me la sono fatta, non sei certo tenuto a rendermene conto, per me buona così. e grazie per la pazienza.
  • Raremirko • 26/09/18 21:50
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    Qual'è il film frnacese più devastante che dite di aver linkato?