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Discussioni su Morituris - Film (2011) | Pagina 1

DISCUSSIONE GENERALE

99 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Schramm • 14/11/12 15:19
    Scrivano - 7818 interventi
    Incredibilmente, vergognosamente, il film è stato bocciato da una commissione censoria particolarmente retrograda che gli ha negato il visto sulla base di presupposti del tutto arbitrari e parametri allucinanti, che sulla falsariga formale delle valutazioni pastorali del CCC degli anni 50 così liquidano l'opera:

    la Commissione di revisione cinematografica, visionato il film esprime, all’unanimità, parere contrario al rilascio di nulla osta per la proiezione in pubblico per motivi di offesa al buon costume, intendendo gli atti di violenza e di perversione sulle donne, motivati dal gusto della sopraffazione e dall’ebbrezza della propria forza rafforzata dal consumo di alcool e droga. Inoltre i “giustizieri” si accaniscono sia sui ragazzi, rei di violenza e sadismo, sia sulle ragazze vittime dei loro carnefici. Infine, negli atti di perversa violenza viene impiegato un topolino come un oggetto sessuale. Pertanto la Commissione ritiene la pellicola un saggio di perversività e sadismo gratuiti

    E' il primo film italiano dai tempi di Ciprì e Maresco a subire tale trattamento senza nemmeno "beneficiare" della proposta compromissoria di un trimmering. Ciò significa che cariatidi culturalmente strabiche possono ancora pensare parlare e decidere per lo spettatore adulto, che giammai potrà vederlo nelle sale italiane o in dvd, e che il buon Picchio non percepirà entrate su alcun fronte, trovandosi così castrato su eventuali produzioni a venire.

    Considerato che opere millemila volte più grafiche e "offensive" di questa sono passate intonse sui nostri schermi (si pensi a martyrs o frontieres, per dirne un paio), le motivazioni addotte sono doppiamente surreali.
    Ultima modifica: 14/11/12 15:27 da Schramm
  • Buiomega71 • 14/11/12 17:34
    Consigliere - 27259 interventi
    Speriamo, almeno, lo editino in dvd...

    Comunque quoto in toto Schramm
    Ultima modifica: 14/11/12 17:35 da Buiomega71
  • Zender • 14/11/12 17:59
    Capo scrivano - 49065 interventi
    Da dove hai preso quanto scritto, Schramm?
  • Schramm • 14/11/12 18:05
    Scrivano - 7818 interventi
    dalla lettera della commissione di censura motivante il diniego del visto, che Picchio sta diffondendo a mezzo stampa.
  • Blutarsky • 14/11/12 19:09
    Magazziniere - 339 interventi
    Schramm ebbe a dire:

    Considerato che opere millemila volte più grafiche e "offensive" di questa sono passate intonse sui nostri schermi (si pensi a martyrs o frontieres, per dirne un paio), le motivazioni addotte sono doppiamente surreali.


    avendo visto il film in questione non posso che concordare con Schramm, scelta assurda che riporta l'italia indietro di quarant'anni...
    il film può piacere o non piacere, si può considerare la violenza in esso contenuta contestualizzata o gratuita, ma arrivare a negare il visto censura è una scelta insensata all'alba del 2012 considerando tutti i film ben più "pesanti" passati sui nostri schermi cinematografici.
  • Blutarsky • 14/11/12 19:11
    Magazziniere - 339 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Speriamo, almeno, lo editino in dvd...

    Comunque quoto in toto Schramm


    è già disponibile il DVD scandinavo, e nei prossimi mesi dovrebbe uscire in altri paesi europei.
  • Zender • 14/11/12 20:41
    Capo scrivano - 49065 interventi
    D'accordo, criticabilissima la scelta. Ciò non toglie che non voglio qui sentire attacchi personali.
  • Schramm • 14/11/12 21:36
    Scrivano - 7818 interventi
    scusa ma che ci appciccicano gli attacchi personali? mica ho lavorato nel film o ne sono il produttore o il distributore...

    sic et simpliciter, è un fatto che sia la prima pellicola così trattata dai tempi di totò che visse due volte, è un fatto che le motivazioni censorie si commentino da sé per forma e per contenuti, è un fatto che queste siano iperboliche, retrograde, assurde, ridicole, è un fatto che non sia stato proposto all'autore il compromesso di un trimmering (dovrebbe scomodarsi lui a proporre dei tagli con un ricorso che gli costerebbe un quarto delle spese produttive del film,, cosa che nessun autore farà, specie se indipendente) è un fatto che negare un visto a questo film sia sperequativo quando film molto più eccessivi e spregiudicati sono passati intonsi nelle patrie sale, ed è soprattutto grave che nell'anno di grazia 2012 vi sia ancora qualcuno che si arroghi per me (me majestatis) di decidere cosa posso vedere e cosa no su presupposti da medioevo.
  • Buiomega71 • 14/11/12 21:37
    Consigliere - 27259 interventi
    Se può essere solidale, appoggio in toto il pensiero di Schramm

    Parole sacre le sue...Altrochè
  • Cotola • 14/11/12 23:10
    Consigliere avanzato - 3912 interventi
    Non pensavo accadessero ancora cose del genere,
    e invece...sempre più retrogrado questo paese.

    @Schramm

    Scusa però io ricordo che il film Totò che visse due volte uscì al cinema, pur tra mille polemiche e le solite esecrazioni di certa italietta. Forse non ebbe all'inizio il visto della censura, ma a seguito di interventi riuscì ad ottenerlo e ad uscire la cinema? Ricordo bene la cosa poichè lo volevo
    andare a vedere, ma purtroppo non fu possibile
    poichè l'unica sala di Napoli a proiettarlo lo
    tenne solo tre giorno e poi sparì nel nulla senza lasciare traccia. Conservo però gelosamente la vhs che uscì con l'Unità.
  • Zender • 15/11/12 08:13
    Capo scrivano - 49065 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    scusa ma che ci appciccicano gli attacchi personali? mica ho lavorato nel film o ne sono il produttore o il distributore...

    sic et simpliciter, è un fatto che sia la prima pellicola così trattata dai tempi di totò che visse due volte, è un fatto che le motivazioni censorie si commentino da sé per forma e per contenuti, è un fatto che queste siano iperboliche, retrograde, assurde, ridicole, è un fatto che non sia stato proposto all'autore il compromesso di un trimmering (dovrebbe scomodarsi lui a proporre dei tagli con un ricorso che gli costerebbe un quarto delle spese produttive del film,, cosa che nessun autore farà, specie se indipendente) è un fatto che negare un visto a questo film sia sperequativo quando film molto più eccessivi e spregiudicati sono passati intonsi nelle patrie sale, ed è soprattutto grave che nell'anno di grazia 2012 vi sia ancora qualcuno che si arroghi per me (me majestatis) di decidere cosa posso vedere e cosa no su presupposti da medioevo.

    Non mi sto riferendo al concetto espresso ma a termini come "cariatidi", riferito a persone che non sai nemmeno chi siano.
  • Schramm • 15/11/12 14:36
    Scrivano - 7818 interventi
    ...ma anche in tal caso non si tratta di attacco personale, data la seguente accezione del termine cariatide:

    cariatide

    detto specialmente di chi si erge a sostenitore o rappresentante di idee retrograde e istituzioni che furono retaggio di un passato ormai superato senza rimpianto; passatista


    in tal senso mai termine potrebbe essere più centrato, dato che magistrati, psicologi e rettori del sacro cuore di questa o quella chiesa si rimpallano da 60 anni nelle commissioni censorie. e dato che per esteso significa anche persona anziana non vedo che problema c'è nel definirli culturalmente anziani. di fatto, dimostrano di esserlo appieno, che io ci ceni o meno.
    e aggiungo: per il potere istituzionale che hanno direttamente proporzionale alla scarsa sensibilità artistica che dimostrano, sono potenzialmente pericolosi per il cinema a venire, non solo horror e non necessariamente indipendente.
    Ultima modifica: 15/11/12 14:42 da Schramm
  • Schramm • 15/11/12 14:41
    Scrivano - 7818 interventi
    Cotola ebbe a dire:


    @Schramm

    Scusa però io ricordo che il film Totò che visse due volte uscì al cinema, pur tra mille polemiche e le solite esecrazioni di certa italietta. Forse non ebbe all'inizio il visto della censura, ma a seguito di interventi riuscì ad ottenerlo e ad uscire la cinema? Ricordo bene la cosa poichè lo volevo
    andare a vedere, ma purtroppo non fu possibile
    poichè l'unica sala di Napoli a proiettarlo lo
    tenne solo tre giorno e poi sparì nel nulla senza lasciare traccia. Conservo però gelosamente la vhs che uscì con l'Unità.


    il caso di ciprì e maresco è ancora più spinoso e contorto dato che il loro approccio al sacro venne scandalisticamente bollato come blasfemia gratuita. dopo un primo visto negato con pendente rischio di un sequestro giudiziario, e a ridosso di una pletora di polemiche, legate soprattutto al fatto che il film fu statalmente finanziato, maresco optò per un ricorso al tar e una seconda visura dell'opera, con lui presente come rappresentante, e opponendosi ai tagli richiesti riuscì a ottenere un nulla osta che gli permise la circuitazione con severo divieto ai 18. ma le cose non si conclusero qui: in seguito gli autori si trovarono denunciati per vilipendio alla religione e assolti dopo un travagliato carosello legale.
    Ultima modifica: 15/11/12 14:46 da Schramm
  • Trivex • 15/11/12 16:41
    Portaborse - 1329 interventi
    Chissà se questo strano visto negato (che ricorda parecchio cose di 30/40 anni indietro), alla fine non porterà bene al film?

    Sicuramente notorietà, visto che se ne parla abbastanza.

    Nel merito sono evidentemente contrariato, seppur sostengo l'interdizione dei minori a certi film, diversamente da quanto succede in Spagna, dove i divieti (hard a parte), sono praticamente solo formali (una sorta di "raccomandazione").

    Io comunque fossi il regista farei ricorso. (credo sia competente il TAR, se non sbaglio).
    Ultima modifica: 15/11/12 16:46 da Trivex
  • Zender • 15/11/12 17:29
    Capo scrivano - 49065 interventi
    Non è solo "culturalmente" anziani e può essere vista come un'offesa, Schramm. In ogni caso è diretta alla persona. Ti chiamasse vecchia cariatide uno che nemmeno sai chi è non credo che la prenderesti bene, neanche se avessi censurato Dumbo. E se anche la prendessi bene non devi credere che tutti la debbano prendere bene. Ciò non toglie che sia d'accordo con il concetto espresso.
  • Schramm • 15/11/12 20:53
    Scrivano - 7818 interventi
    per essere vittoriani: non ho infatti scritto vecchie cariatidi, ma solo cariatidi, nell'accezione di cui sopra, con valenza più oggettiva che dispregiativa. fermo restando che il mio disprezzo lo hanno fino all'ultima stilla.
  • Schramm • 15/11/12 21:02
    Scrivano - 7818 interventi
    Trivex ebbe a dire:
    Chissà se questo strano visto negato (che ricorda parecchio cose di 30/40 anni indietro), alla fine non porterà bene al film?

    Sicuramente notorietà, visto che se ne parla abbastanza.

    Nel merito sono evidentemente contrariato, seppur sostengo l'interdizione dei minori a certi film, diversamente da quanto succede in Spagna, dove i divieti (hard a parte), sono praticamente solo formali (una sorta di "raccomandazione").

    Io comunque fossi il regista farei ricorso. (credo sia competente il TAR, se non sbaglio).


    la penso esattamente come te. stante l'assurdità e la bizzarria di molti divieti, così come anche quella di opere forti che il divieto l'hanno scampato, se proprio si vuole preservare un minore o un ragazzo non ancora completamente formato, si schiaffa un disclaimer o un veto e bona lì. ma cambiare i connotati a un'opera trasfigurandola e depotenziandola a suon di tagli, o arrivare addirittura a negare un nulla osta mandando in rovina l'artifex (in questo caso un ragazzo che non credo giochi a pallanuoto nel platino) è barbarie.

    ricorrere al tar è una bega che non ti dico. sono un sacco di altri soldi che volano (solo in marche da bollo per la richiesta di una visura prendono il largo un paio di centoni), significa perdere un botto di tempo, energie e dané in spese legali, senza contare che sarebbe una lotta muro contro muro se non contro i mulini a vento dato che, a differenza di ciprì e maresco, picchio non può fregiarsi dell'alibi estetico-culturale per difendere il film (non perché il suo sia un prodotto incolto o inestetico, ma perché chi presiede una commissione censoria ritiene aprioristicamente incolto e inestetico, oltre che diseducativo e socialmente pericoloso, il genere) e verrebbe ricattato con l'aut-aut "o tagli o smammi". plus, un rinnovo del diniego del visto sarebbe da considerare come definitivo senza più appelli.
  • B. Legnani • 16/11/12 02:32
    Pianificazione e progetti - 15232 interventi
    Se ricordo bene, è così.
    C'è la possibilità di riproporre il film in censura (una sorta di Appello). L'ideale è chiedere di essere presenti onde poter parlare con i commissari. Il fatto è che se lo bocciano un'altra volta, il film non può più essere riproposto con quel titolo. Devi girare altre scene (aggiuntive e/o sostitutive) e presentarlo con altro titolo, appunto come se fosse un altro film.