Schramm • 14/11/12 15:19
Scrivano - 7818 interventiIncredibilmente, vergognosamente, il film è stato bocciato da una commissione censoria particolarmente retrograda che gli ha negato il visto sulla base di presupposti del tutto arbitrari e parametri allucinanti, che sulla falsariga formale delle valutazioni pastorali del CCC degli anni 50 così liquidano l'opera:
la Commissione di revisione cinematografica, visionato il film esprime, all’unanimità, parere contrario al rilascio di nulla osta per la proiezione in pubblico per motivi di offesa al buon costume, intendendo gli atti di violenza e di perversione sulle donne, motivati dal gusto della sopraffazione e dall’ebbrezza della propria forza rafforzata dal consumo di alcool e droga. Inoltre i “giustizieri” si accaniscono sia sui ragazzi, rei di violenza e sadismo, sia sulle ragazze vittime dei loro carnefici. Infine, negli atti di perversa violenza viene impiegato un topolino come un oggetto sessuale. Pertanto la Commissione ritiene la pellicola un saggio di perversività e sadismo gratuiti
E' il primo film italiano dai tempi di Ciprì e Maresco a subire tale trattamento senza nemmeno "beneficiare" della proposta compromissoria di un trimmering. Ciò significa che cariatidi culturalmente strabiche possono ancora pensare parlare e decidere per lo spettatore adulto, che giammai potrà vederlo nelle sale italiane o in dvd, e che il buon Picchio non percepirà entrate su alcun fronte, trovandosi così castrato su eventuali produzioni a venire.
Considerato che opere millemila volte più grafiche e "offensive" di questa sono passate intonse sui nostri schermi (si pensi a
martyrs o
frontieres, per dirne un paio), le motivazioni addotte sono doppiamente surreali.
Ultima modifica: 14/11/12 15:27 da
Schramm
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