Buiomega71 • 6/05/17 09:55
Consigliere - 27152 interventiPiccolo trattato di suspence e fibrillazione emotiva che dura per tutti i suoi 84' minuti, senza mai cedere.
Soggettino che pare semplice semplice, ravvivato dalla fulminante regia di Alvarez, che impazza in virtuosismi quasi raiminiani, con la MDP che rasenta i corridoi, entra nelle fetide stanzette della casa sperduta nel nulla, si inforca sotto i letti, sale le scale, si infila in cunicoli e per i condotti dell'aria, tra scantinati marci e bui (che nascondono spiacevoli sorprese come in
Hates) per poi risalire al piano di sopra, tra furiose lotte corpo a corpo, codici , allarmi, vetrate sfondate e colpi di scena in continuo ribaltamento.
Alvarez sforna un trattato di regia da primo della classe, le sono rimasti alcuni stralci del suo remake raiminiano (lo scantinato appunto), omaggia il Craven più politico, emana acri aromi dickensiani, centellina la violenza tra martellate, pestaggi e sparatorie, se ne frega della plausibilità (verso la fine si sfiora l'improbabilità) e chiude con un ghigno beffardo.
La fotografia di Pedro Luque fà miracoli e l'ultima casa in fondo al viale puzza di marcio e di morte fino alle fondamenta
I thriller classici sulla cecità, l'home invasion, l'handicap della "vittima" predestinata, vengono ribaltati e cambiano prospettive, giocando a rimpiattino con l'oscurità delle stanze e dell'animo umano
Tra un episodio di
Adrenaline, omaggiando il
Silenzio degli innocenti (straordinaria tutta la sequenza girata al buio nello scantinato), prendendo in prestito follie deliranti da
Rogue River (la grottesca , e tentata, inseminazione artificiale), Alvarez costruisce un piccolo thriller che lascia senza respiro, facendosi perdonare le assurdità che si gonfiano verso il finale.
Rottweiler incazzosi e sbavanti che strisciano nei condotti dell'aria (e Alvarez fà un piccolo film nel film, praticamente un mini remake di
Cujo con la Levy chiusa nell'auto), coccinelle salvifiche (molto argentiane, tra l'altro), foto ritratti di figlie dolorosamente scomparse, fughe impossibili e in trappola come topi.
Trapped movie che vive anche nella figura di Lang, eremita ombroso e sinistro, che assume, a tratti, nel suo volto scavato dalle rughe e nei suoi occhi spenti, la figura di un demone.
Bellissimo l'incipit con Lang che trascina, per i capelli, in una desolata desolata stradina di quartiere, una giovane ragazza (si capirà poi il perchè) e notevolissimi i titoli di coda.
Di culto assoluto la trangugiata di sperma (
Che sapore ha?), ma soprattutto (sequenza che mi ha mandato in visibilio e inaspettata) quando Lang sente uno strano odore in casa, si china e annusa gli scarponcini della Levy (la cecità, oltre all'udito, sviluppa l'olfatto)
Fiore all'occhiello e miglior sfornata dell'esangue
Ghost House di Sam Raimi.
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