Buiomega71 • 28/08/12 10:32
Consigliere - 27347 interventi L'ESTATE FRANCESE IN NERO
Glaciale, seducente e affascinante "revenge movie", antenato delle
Jennifer che non si devono violentare e dei silenti
angeli della vendetta ferrariani.
La Moreau e una Circe glaciale, determinato angelo della morte, pianificatrice di omicidi per vendetta centellinata e gustata fredda, una sorta di cugina stretta del dottor
Phibes, o meglio una Vulnevia in sedicesimo.
Di Truffaut ho visto poco sinceramente, così così
Farhenheit 451, caruccio
La signora della porta accanto e straziante
Adele H. Qui si conferma (almeno ai miei occhi) regista a dir poco STRAORDINARIO, narratore e sceneggiatore eccellente, con movimenti di macchina quasi virtuosisitici (più che Hitchcock mi veniva all'occhio De Palma, questione di passioni "generazionali"), con alcuni momenti di assoluto, puro cinema (penso ai flashback della Moreau bambina che corre con il suo futuro marito tra verdi vallate montane, il ritratto della cacciatrice Diana che si "anima ", tutto lo straordinario e pre argentiano inizio del primo omicidio che si conclude sulla terrazza, La Moreau armata di pistola che si appresta ad eliminare lo sfasciacarrozze di Daniel Buolanger; La Moreau che ascolta da un giradischi l'ossessivo sirtaki; il finale raggelante in piano sequenza).
Truffaut sembra che abbia girato questa gemma ieri, da tanto e invecchiato benissimo (e un gran regista si vede anche da questo), con dialoghi serratissimi e un angoscia che tiene per tutto il film.
Di sottile precisione cinematografica il secondo omicidio ai danni dello sfigatissimo signor Coral, tra avvelenamenti (di culto il dialogo di Coral, che beve il liquore non sapendo di essere stato appena avvelenato, e dice alla Moreau:"Mi hai fatto bere un elisir d'amore?") e danze della Moreau, con il sirtaki che impazza e Coral che muore tra atroci dolori. Gran pezzo di cinema unico , tra galoppante humor nero e cinema della crudeltà.
Il terzo delitto, ai danni del politico Clement Moran, e quello più improbabile, ma ha una tempistica thriller da far schiattare d'invidia qualsiasi maestro della suspence: fili del telefono recisi, la Moreau che gioca con il piccolo Cookie a nascondino, fuori imperversa un temporale e poi morte per soffocamento all'interno di un bugigattolo.
Il quarto ai danni del pittore Fergous e quello dove i dialoghi si fanno più intensi, e forse si molla un pò la tensione con spizzichi di noia, ma che non può non far pensare al Truffaut donnaiolo incallito, dove sembra faccia le prove generali per
L'uomo che amava le donne (pure troppo), ma ci sono momenti indimenticabili come: La Moreau vestita da cacciatrice Diana con arco, frecce e faretra; le bellissime scene animate; un tappeto da bagno fatto di seni finti; Fergous che dipinge la Moreau sul muro accanto al letto; e la letale Cupido della Moreau scoccherà la sua freccia avvelenata.
L'ultimo della lista, il rozzo Darlaux, e in carcere, e qui stà il colpo di genio truffoniano, in un finale agghiacciante quanto spiazzante.
Straordinari anche i flashback dell'omicidio con fucile al marito della Moreau nel giorno delle sue nozze, tra stacchi di montaggio, riprese veloci, e la terribile bravata ripresa senza dialoghi, ma solo con il commento sonoro di Bernard Herrmann (anche se piuttosto minimale).
Di pura poesia visiva il velo che svolazza nel cielo, di cui renderà omaggio Claire Denis in
Trouble every day .
Due citazioni che mi sono balzate subito all'occhio:
1) La palla blu con qui gioca il piccolo Cookie, e va a finire ai piedi della Moreau. Chiaro omaggio al baviano
Operazione Paura.
2)Nel primo delitto, guarda caso quello più argentiano, la Moreau passa sotto un palazzo con terrazze, dove una donna guarda dalla finestra.
In
Tenebre, Ania Pieroni; dopo essere stata accompagnata a casa da un suo amico in motocicletta, passa sotto un palazzo con terrazze, e una donna guarda dalla finestra. Stessa inquadratura e stessa situazione, come e identico il senso di smarrimento nella desolazione cittadina agostiana).
Argento ha preso paro paro la stessa inquadratura e lo stesso senso di "straniamento".
Una registrazione audio delle gambe da donna che si accavallano con il rumore delle calze di nylon che si strusciano, la continua seduttività e il continuo interesse per il corpo femminile e le donne, i bambini della scuola pre
Anni in tasca. Tutti temi truffoniani che impreziosiscono questo gioiello senza tempo, pervaso da implacabile crudeltà femminea.
Ultima modifica: 29/08/12 12:53 da
Didda23
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 10/05/18
Homesick, Giùan, Reeves
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