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Discussioni su Irreversible - Film (2002) | Pagina 1

DISCUSSIONE GENERALE

89 post
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  • Mickes2 • 15/05/12 11:48
    Addetto riparazione hardware - 335 interventi
    volevo cortesemente chiedere ai mod se è possibile linkare le parole del commento "Ozu" con il film Viaggio a Tokyo. e "Lanthimos" con il film Dogtooth.

    grazie mille! :)
  • Zender • 15/05/12 18:59
    Capo scrivano - 49349 interventi
    Ok, fatto. Però ricorda, quando fai queste rischieste, di scrivere sempre il titolo in italiano (anche nei commenti). Quindi non Dogtooth ma Canino. Perché le ricerche nel dbase si fanno sempre per titolo italiano o comunque "primo titolo", mai per titolo originale.
  • Mickes2 • 15/05/12 21:32
    Addetto riparazione hardware - 335 interventi
    pardon, sarà fatto d'ora in poi :)
  • Buiomega71 • 1/06/12 11:35
    Consigliere - 27538 interventi
    L'rreversibilità dell'inferno

    ATTENZIONE: Contiene spoiler

    Difficile per me fare un resoconto su questo film, mi ha turbato e angosciato non poco, e spiace vedere il "bagno di sangue" davinottico di iscritti da me molto amati (ma non è che le critiche "fuori dal sito" siano state più tenere).

    Quello che più mi duole e leggere che nella stragrande maggioranza delle volte si è puntato il dito SOLO sullo stupro anale della Bellucci e della sua recitazione, e non si è andati più in là di quello che Noè ha cercato di approfondire.

    Inutile ribadire quello che è stato detto, scritto, appuntato sul film (ad nauseam), che Noè inizialmente voleva fare un porno con la coppia Cassel/Bellucci, ma poi dinanzi al loro diniego, ha optato per un "rape and revenge" di indubbia ferocia e carica emotiva non indifferente.

    Il rewind, Memento a parte (ma non ci ho visto praticamente nulla del film di Nolan), e una soluzione narrativa di per sè geniale (che che se ne dica), che parte dai titoli di coda "deformati" per presentarci il macellaio di Philippe Nahon che arriva dritto dritto da Solo contro tutti, che disquisisce, nudo e laido sul letto, con un tipo dello "stupro" commesso sulla figlia.

    Da quì in poi la mdp di Noè impazzisce, restituisce il caos che di lì a breve esploderà, donandomi nausee e mal di testa (tanto che ero li li per usare il Fast Foward), ma che alla fine proietta bene l'inferno e il caos di cui si trovano i protagonisti.

    Stile quasi documentaristico, dogmiano, da cinema veritèe (tra l'altro un plauso al direttore della fotografia Benoit Debie, che non mi sorprende sia stato opzionato da Argento per Il cartaio).

    Noè non fà sconti nel localaccio gay chiamato "Il retto" (!), (da far sembrare il Cruising friedkiano un gioco da bambini) mostra pompini , sodomizzazioni, fist fucking autoinflitti (di culto il gay che ripete a Cassel "Fistami, fistami"), in un girone infernale tra Clive Barker e Shynia Tsukamoto, con musica martellante e quasi fastidiosa. Dove Cassel rischia la sodomizzazione alla Deliverance ("Adesso ti inculo, stronzo!") e le viene spezzato un braccio.

    L'inferno è sulla terra sembra dire Noè, non ultimo la ricerca di Cassel tra gay in amplessi vari, col tormentone "Conosci Tènia?", per tutta risposta "Dai, fammi un pompino!", e Cassel "Non sono frocio, non te lo succhio".

    Poi arriva la scena dell'estintore, furente, spiazzante, da horror splatter cronenberghiano (ma la vittima non è lo stupratore, e chi sferrà i colpi letali e il logorroico e "perbene" amico di Cassel-e ex della Bellucci/Alex, Pierre- e qui viene l'accostamento a Cane di paglia, uno dei massimi cult di Noè ).

    La faccia della vittima si deforma, sino a diventare poltiglia stile Adrenaline (e qui plauso al Tom Savini francese, Denis Gastou).

    Ma a ritroso Cassel & Pierre, vivono una notte da Fuori orario da girone dantesco, tra trans (la scena in cui mostra il pene moscio a Cassel e da colpo allo stomaco), poliziotti , tassisti cinesi, e una coppia di oscuri giustizieri della notte.

    Il tanto citato stupro alla Bellucci, da parte di un pappone gay (altro colpo di genio di Noè), impersonato dal bestiale Joe Prestia dai rudi lineamenti da boxeur, avviene in un fetido sottopassaggio, e per durezza, realismo, e senza commento sonoro, lo apparente a quello di Non violentate Jennifer.

    Ma come giustamente sottolinea Herrkinski nel suo commento, troppo lungo, quasi artificioso, tra le urla soffocate della Bellucci e Prestia che disquisisce sulla "restritezza" dell'orifizio anale della donna "Stai sanguinando o ti sei bagnata?", al suo status di "puttana borghese", e che di solito non lo fà mai con le donne, ma con lei è un "eccezzione" (!).

    Quello che più mi ha disturbato , e trovo quasi insostenibile, è il suo pestaggio a morte finale, di una brutalità e di una furia davvero devastanti, tra calci in faccia e pugni (che mi ha ricordato , un pò, l'Elizabeth Short della Dalia nera).

    E qui che Noè picchia da far male (così come fà male la disperazione di Cassel alla vista della Bellucci sulla barella, col volto ridotto a una maschera di sangue), e non si può non abbassare lo sguardo davanti a cotanta bestialità.

    Ma Noè (che è un gran regista? Sì, a modo suo lo è), strazia il cuore con un finale poetico, soave, quasi newageiano, che cita il 2001 kubrickiano (non solo per il manifesto del film sopra la Bellucci) e accarezza lei sull'erba con le note di Beethoven, dei bambini che giocano con una spruzzatrice d'acqua, la mdp che gira vorticosamente, prima del trip finale di immagini offuscate e psichedeliche.

    Bellissime , poi, le schermagliette amorose di Cassel e della Bellucci, nudi a letto, che si sputano in faccia, si toccano (evidente il pene di Cassel in stato "barzotto"), lui le dà del "Bel culone italiano", e le sussurra: "Ho voglia di incularti" lei le schiaccia le palle (ahi, che dolor), e le dice di "Non essere manesco ma più romantico", il tutto sembra un filmino amatoriale della coppia, dove Noè penetra nel loro intimo e nella loro vita di coppia.

    Strugge il cuore (e non ho potuto trattenere le lacrime), quando la Bellucci si fà il test della gravidanza (oddio, incita,no! Perchè già sappiamo che questa sua felicità durerà un soffio di vento) e quando racconta a Cassel il suo sogno premonitore del tunnel ("Che si spacca in due").

    Ho dato al film **! perchè la parte noiosa della festa (con Cassel fatto come una scimmia, e la Bellucci che danza sensualmente) con cromatismi che Noè riprenderà in Enter the void e spompinamenti gratuti, e piuttosto noiosa, così come i dialoghi (improvvisati, sembrerebbe) della coppia con l'amico Pierre sulla metro, mettono a dura prova la pazienza, e le ho trovate francamente inutili e pretestuose.

    Imperfetto, forse studiato a tavolino, ma pervaso da una furia narrativa che lascia diversi solchi nell'anima e nel cuore.
    Ultima modifica: 1/06/12 22:07 da Buiomega71
  • Rebis • 1/06/12 16:10
    Compilatore d’emergenza - 4466 interventi
    SPOILER VARI

    In un certo senso Buio capisco il tuo commento e la tua reazione al film: ho faticato anch'io a metabolizzarlo e mi sono anche sforzato di tradurre il disagio in una interpretazione critica... positiva. Ma non ce l'ho fatta: la prepotenza, la spirito da grandeur di Noè hanno avuto il sopravvento. Non c'è un briciolo di spontaneità nel film, è più che pianificato a tavolino, è compiaciuto, tronfio del suo giochetto narrativo "a ritroso" che manda all'esponenziale gli effetti di un becero macello facendoci sentire scoperti, privi di ancoraggi narrativi. Tutto è calcolato, dagli effetti realistici (l'uso della camera a mano, lo stupro, l'intimità rubata) alle iperboli visive spacciate per realtà (la dark room mattatoio). E quindi: il lieto fine non è un lieto fine perché è in realtà l'inizio, e la violenza iniziale è legittima perché scatenata dalla profanazione dell'innocenza - mostrata però in chiusura.

    Se lo si smonta nei suoi elementi narrativi di base si rivela per quello che è: un giochetto crudele con il quale farsi notare, cinico verso i suoi "personaggi" strumentalizzati all'effetto shock, arrogante verso il pubblico perché ha la presunzione di voler alludere ai massimi sistemi (2001) solo perché ha mostrato - in modo furioso, come dici tu, ma anche dozzinale - la perdizione e l'eden. Per me questo non è cinema: è cialtronaggine e cafoneria.
  • Buiomega71 • 1/06/12 18:04
    Consigliere - 27538 interventi
    Oddio, Rebis, opinabile il tuo punto di vista.

    Posso solo dirti che :

    a) Noè non lascia indifferenti (che lo si ami o lo si odi), e alcune scelte narrative e stilistiche fanno davvero male.

    b)Come per Von Trier, anche Noè divide (gran film o gran merda, non ha vie di mezzo).

    c) Potrà anche alludere ai massimi sistemi, ma quel finale e di una poesia visiva unica e straordinaria (lo metto alla pari al finale de Le onde del destino)

    d) Sicuramente calcolato (l'ho anche scritto), ma di innegabile furia devastante, come un treno che ti viene addosso.

    E credo non sia poco...

    In quanto alla violenza (anche gratuita) a volte troppo eccessiva, ma adoro , personalmente, i non mezzi termini (vuoi mostrarla? Arriva fino in fondo però, e Noè non fà sconti).

    Insomma, un film che divide, ma che ti lascia qualcosa addosso, e non è poco...

    Anche se quello che mi ha più colpito sono le intimità naturali e realistiche tra Cassel e la Bellucci, il test di gravidanza, la sua gioia nell'essere incinta (ma sappiamo che non si avvererà mai), la sequenza del trans, il sogno premonitore, e quel finale che mi resterà marchiato a vita.
    Ultima modifica: 1/06/12 18:11 da Buiomega71
  • Didda23 • 1/06/12 18:22
    Compilatore d’emergenza - 5809 interventi
    Peggior esempio non lo potevi trovare. Citando Le onde del destino ( uno e mezzo secondo Rebis) non fai altro che confermare le sue perplessità.
  • Buiomega71 • 1/06/12 18:55
    Consigliere - 27538 interventi
    Oddio DIdda...Ognuno ha i suoi miti a proposito...Non voglio far cambiare parere a nessuno...Per carità.

    Comunque non mi stupisce, come tutti i grandi autori anche Noè divide...
  • Rebis • 1/06/12 21:55
    Compilatore d’emergenza - 4466 interventi
    Dontworry Didda, in fondo quando penso a Irreversible penso proprio al cinema di Von Trier, ma in una forma, se possibile, ancor più deteriore, fasulla, macchinosa... Insomma, da chi ha capito la lezione ma rimane rudimentale nell'emulare il maestro. E direi che più che un film che divide e un film che vuole dividere, a tutti i costi, è programmatico, ingegneristico in questo (e non ingegnoso), ci s'incaponisce con una insistenza fastidiosa che vorrebbe diventare ridondanza di stile. Ridateci Ken Russell!!!
  • Buiomega71 • 1/06/12 22:00
    Consigliere - 27538 interventi
    Potrei dire lo stesso di autori molto più blasonati e amati da critica e pubblico...

    Ma Noè ti sputa tutto in faccia (programmatico o meno), e il suo è un cinema "vitale" e viscerale fino allo spasimo.

    Ok, miscuglio di autori e generi, ma chi è immune?

    Anche se imperfetto e a volte stridente, il suo stile mi piace. Poi certo, non per tutti i gusti...

    Preferisco mille volte un Noè, che almeno non ti lascia indifferente, a registi che ti scivolano addosso senza far nessun rumore, ma solo narcolessia (tipo il Van Sant di Elephant, per intenderci).
    Ultima modifica: 1/06/12 22:04 da Buiomega71
  • Rebis • 1/06/12 22:02
    Compilatore d’emergenza - 4466 interventi
    Bah, per me c'è più testa che pancia... comunque: de gustibus ;)
  • Mickes2 • 2/06/12 19:25
    Addetto riparazione hardware - 335 interventi
    però il confronto con il capolavoro di Van sant è abbastanza fuori luogo, Elephant, tra l'altro, è un film che si aggrappa all'epidermide proprio per il modo in cui è strutturato, e il fatto che lasci indifferente è un'opinione del tutto personale e per questo non attaccabile, ma nemmeno condivisibile o oggettiva :)

    poi, Irreversible, pur con tutti i suoi limiti, è un film che ho apprezzato anch'io assegnando 3 pallini.
  • Buiomega71 • 5/06/12 11:19
    Consigliere - 27538 interventi
    Infatti, Elephant è semplicemente spocchioso, snob e inguardabile.

    Il mio era solo un esempio , mille volte Noè che l'ultimo, narcisistico e "masturbatorio" Van Sant.
  • Rebis • 5/06/12 20:54
    Compilatore d’emergenza - 4466 interventi
    Scusa Buio ma questa invettiva contro Van Sant mi sembra un tantino gratuita - che c'entra con Noé o, al limite, con Von Trier? - nonché generica: dopo Elephant ci sono stati Paranoid park, Milk e Restless ogni volta una forma, un approccio diverso alla materia narrativa. Van Sant mi sembra proprio il regista meno propenso a impantanarsi nell'autocompiacimento di una foggia. L'altra sera puta caso ho visto il suo film d'esordio, Mala noche: bellissimo, ipnotico c'è già tutto il suo cinema in potenza, ma se penso a Restless ha fatto passi da gigante e tutti verso un stile più compiuto, calibrato e consapevole. Tutti a citare Elephant per accusare il suo cinema d'intellettualismo, sperimentalismo snob, ostentazione: ma quella era una forma scelta appositamente per quella storia - un'intuizione geniale secondo me - una parantesi irripetibile nella sua filmografia, e in sé e per sé, decontestualizzata, non credo sia per niente esplicativa della sua cifra stilistica.
    Ultima modifica: 5/06/12 20:55 da Rebis
  • Buiomega71 • 5/06/12 21:22
    Consigliere - 27538 interventi
    Il mio era un paragone . C'è chi ritiene Noè un cialtrone e non faccia cinema, ok.

    Ma mi si permetta però anche di dire che l'ultimo Van Sant e spocchioso e fine a sè stesso.

    Calzabile per giunta, certo che tiro in ballo Elephant perchè non solo è uno dei film più orribili e narcisistici visti in vita mia (tutto in piano sequenza, più snobbachione di così, a proposito di scelte "fasulle"), ma visto un pezzo su Sky pure Last days...Semplicemente inutile.

    Or ora, come tu Rebis trovi un intuizione geniale quelle che io considero spocchiosità la scelta di Elephant, io trovo geniali le scelte di Noè di Irreversible...

    Visto che si è detto peste e corna sul regista francese, ma tutti (o quasi) a osannare le scelte poco felici del regista di Louisville (che per quanto mi siano piaciuti Belli e dannati e Psycho) trovo a dir poco sopravvalutatissimo, mi si permetta di dire la mia e di fare esempi che non mi paiono poi tanto esecrabili.
    Ultima modifica: 5/06/12 21:47 da Buiomega71
  • Didda23 • 5/06/12 21:22
    Compilatore d’emergenza - 5809 interventi
    Mi sento di appoggiare in toto il pensiero di Rebis. Van Sant ha una carriera molto particolare contraddistinta da stili completamente diversi. Vedi Elephant, Paranoid Park e Last days e hai un pensiero poi guardi un Milk o un Scoprendo Forrester e ne hai un altro.
    Certo le sue opere più sperimentali ( che per il sottoscritto sono delle pellicole straordinarie), possono risultare indegeribili, ma non accetto che qualcuno lo accusi di essere masturbatorio e auto-compiaciuto, perchè semmai è il contrario. Van Sant è uno dei pochi Autori rimasti. Altro che quel pallone gonfiato di Von Trier.
  • Buiomega71 • 5/06/12 21:23
    Consigliere - 27538 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Mi sento di appoggiare in toto il pensiero di Rebis. Van Sant ha una carriera molto particolare contraddistinta da stili completamente diversi. Vedi Elephant, Paranoid Park e Last days e hai un pensiero poi guardi un Milk o un Scoprendo Forrester e ne hai un altro.
    Certo le sue opere più sperimentali ( che per il sottoscritto sono delle pellicole straordinarie), possono risultare indegeribili, ma non accetto che qualcuno lo accusi di essere masturbatorio e auto-compiaciuto, perchè semmai è il contrario. Van Sant è uno dei pochi Autori rimasti. Altro che quel pallone gonfiato di Von Trier.


    Sapessi le cose che non accetto io caro Didda, eppure mi tocca leggerle con i sudori freddi.

    E no, così non va...

    Sostenere Noè un cialtrone va bene, ma guai a toccare Van Sant!

    Finchè si scherza ok, ma poi non venite a dirmi che sono impulsivo e menate varie, se sono padrone di dire che Van Sant e un intelettualoide noioso e tronfio lo dico, come gli altri possono dire che Noè è un cialtrone.

    Almeno, fino a prova contraria...

    Perchè le stesse sensazioni che ha provato Rebis nel guardare Irreversible, io le ho provate vedendo Elephant...Che dovrei dire di Van Sant?
    Ultima modifica: 5/06/12 21:42 da Buiomega71
  • Rebis • 6/06/12 19:42
    Compilatore d’emergenza - 4466 interventi
    Guarda Buio, per quel che mi riguarda sei liberissimo di inveire contro Van Sant fino allo sfinimento. Il problema non è COSA si puo' dire di un autore - chiunque esso sia - ma COME lo si dice. Hai chiarito egregiamente la tua posizione su Irreversible tanto che io stesso l’ho condivisa se pur in minima parte. Poi però tiri fuori Van Sant in modo assolutamente inspiegabile e gratuito (continuo a non capire che diavolo c'entra...) e citando solo Elephant - la sua opera, ad oggi, stilisticamente più estrema - spari a zero definendolo un intellettualoide, come se il suo cinema fosse solo Elephant e null'altro. Ecco, mi sembra un’argomentazione un po' carente nonché troppo generica, tutto qui. Poi ciascuno è libero di vedere solo un film di un autore e rifiutare la sua opera in toto, ci mancherebbe.

    In ogni caso mi sembra di capire che la mia reazione di fronte a Irreverisible sia stata ben diversa dalla tua di fronte ad Elephant, a partire dal fatto che non l’ho trovato per niente noioso e ci ho messo un po’ a metabolizzarlo.

    Infine: hai dato due pallini e mezzo a Noè ma ti scaldi e lo difendi a spada tratta come se si trattasse di un tuo cult personale. Dei limiti li avrai riscontrati anche tu se il tuo pallinaggio non è nemmeno arrivato a tre, o no?
    Ultima modifica: 6/06/12 19:45 da Rebis
  • Buiomega71 • 7/06/12 01:02
    Consigliere - 27538 interventi
    Scusa Rebis , mi sembra di essere stato abbastanza chiaro nei post precedenti.

    Vediamo se riesco a farmi capire meglio:

    a)Giudico Irreversible un film imperfetto per due motivi: la mdp da cefalea e la parte centrale alla festa e i discorsi futili e inutili sul tram, che ne limita il pallinaggio da *** a **! ((mi pare di averlo scritto). Ma il resto è puro cinema viscerale, che picchia sotto la cintola, e definirlo NON cinema mi pare un tantino eccessivo .

    b) Visto che si parlava di Noè come un cialtrone e che questo non è cinema, ho fatto lo stesso paragone con il Van Sant che più detesto , ovvero Elephant e Last days (non cito Paranoid park perchè non l'ho visto, ma a detta di un davinottico a me vicino e molto simile a Elephant, indi per cui mi faccio due conti), che trovo inutili, irritanti e ben poco cinematografici, non tutti i film di Van Sant-mi piacciono molto Belli e dannati e Psycho (mi sembra di averlo scritto, ma non molto sicuro che sia stato letto).

    c) Non vedo dove stia il problema francamente, tu trovi irritante Irreversible, io Elephant,
    al contrario per te e estremo Elephant, per me lo è Irreversible

    Francamente non ci vedo nulla di carente , ne tantomeno di generico...
    Ultima modifica: 7/06/12 01:15 da Buiomega71
  • Rebis • 7/06/12 11:54
    Compilatore d’emergenza - 4466 interventi
    Ve bene Buio, tutto chiaro.

    Faccio solo presente che Paranoid Park stilisticamente è esattamente l'opposto di Elephant a dimostrazione che quella tentata in quest'ultimo era appunto una forma estrema e sperimentale (mai più riprodotta).