Buon western, nonostante la confezione un po' televisiva, con un Mc Queen in palla nei panni di una leggenda del vecchio west, sul viale del tramonto, che per la sua fama viene assoldato per difendere le mandrie dai ladri di bestiame. Farà le cose a modo suo. Piuttosto malinconico, con un protagonista pacato, ma deciso e spietato quando serve (il primo incontro-scontro con i ladri di bestiame), il film ha un discreto ritmo e i personaggi vengono disegnati piuttosto bene (l’allevatore, lo sceriffo, la maestra). Anche i dialoghi sono piacevoli. P.S. Mai sparare al suo cavallo.
MEMORABILE: MiA Tom (Mc Queen) servono un'aragosta. Lui la guarda e dice: "Non ho mai mangiato uno scarafaggio così grosso".
Tipico western "crepuscolare" degli anni '70 (anche se in realtà è del 1980): si basa sul diario del personaggio, realmente esistito, di Tom Horn. Il ritmo è lento e succede molto poco nell'ora e mezza di durata del film. La cosa migliore resta senza dubbio l'interpretazione di Steve McQueen in una delle sue ultime apparizioni cinematografiche. La regia non offre particolari spunti per essere notata. Film "medio" che in mano di qualcun altro poteva rendere molto di più.
Film connotato da una splendida fotografia e con scenografie, luci, costumi, curati e molto realistici, che si staccano decisamente dai western a colori e patinati degli anni 60 e 70, antesignano quindi della rappresentazione del genere più recente. Steve McQueen, ormai malato, offre un'interpretazione eccellente e piuttosto romantica del personaggio storico, coadiuvato da buoni comprimari e da una discreta sceneggiatura che, senza troppi fronzoli, fa entrare bene nel contesto senza però approfondire troppo.
MEMORABILE: Notevole il marchingegno per l'autoimpiccagione.
Su un personaggio realmente esistito, Steve Mc Queen basa una delle sue ultime e più intense prove cinematografiche. Benché rientri ufficialmente nel genere western, Tom Horn è essenzialmente il ritratto molto realista di un uomo non a suo agio nei tempi in cui vive, stanco e disilluso; la storia procede con una certa lentezza ma è realizzata con grande bravura e cura per l'aspetto tecnico oltre che per la caratterizzazione dei personaggi, il che rende il film decisamente godibile.
Steve McQueen, attore spesso sottovalutato, relegato a divo di film western e/o di azione, qui, al suo penultimo film (è anche produttore esecutivo), ci regala una prova più che apprezzabile; il personaggio di Tom Horn, in fondo, somiglia molto al vero McQueen. Un attore ormai sul viale del tramonto, destinato a una prematura scomparsa, in perfetta sintonia con il ruolo interpretato, è forse il vero punto di forza di questo film.
Western elegiaco e da fine dei tempi come il coevo "Il pistolero" con John Wayne. Per il suo testamento Steve McQueen mette sullo schermo le imprese dell'antieroico Tom Horn, assoldato da una associazione di allevatori per eliminare i troppi furti di bestiame ma che verrà da questi tradito per eccesso di zelo. Da cineteca la fuga dal carcere verso le amate montagne. Pellicola indimenticabile, immersa in una fotografia eccelsa.
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Il dvd del presente film è di difficile reperibilità, in quanto uscito solo nel 2008 per una collezione di film su steve mcqueen del quotidiano la Repubblica. Io l'ho trovato a prezzi ragionevoli su ebay.