Buiomega71 • 25/04/22 10:24
Consigliere - 27174 interventiPremetto sin da subito che ancora non ho visto l'originale (mea culpa, mea maxima culpa), quindi confronti vari, e se sia una sbiadita fotocopia o meno, non posso farne. Mi è successa la stessa identica cosa col remake americano di
Old Boy, qundi dovrei essere recidivo.
Presumo che sì, comunque, che sia un'altro remake inutile di un film fin troppo recente per essere rifatto, con l'unica variante che non è un restyling americano ma spagnolo (e quì sta la cosa curiosa), dove c'è lo zampino dell'autore di
REC in sceneggiatura, anche se parlato in inglese e ambientato in quel di Chicago (potrebbe essere qualsiasi altra città anonima nordamericana, se non fosse per le auto della polizia, con stampato sulle portiere il nome della città).
Se la fonte originaria non può venirmi in aiuto, piglio questo remake come un semplice film a sè stante, consapevole del fatto che sia, a tutti gli effetti, l'ennesima operazione inane di rifare un "piccolo classico" nonsisàperqualemotivo, con la clausola, che, stavolta, gli americani (che non amano vedersi i film europei sottotitolati) poco c'entrano.
Al di là dell'utilità o meno, questo
Inside non funziona nemmeno malaccio, sia per la tensione ben gestita e per come Vivas sfrutta abilmente gli interni claustrofobici e angusti della casetta dove vive Sarah (e dove è ambientato gran parte del film, incipit e finale esclusi), immergendo tutto in una notte di tregenda dove piove ininterrottamente (come in qualsiasi finale della saga di
Venerdi 13) e la figura della Harring (quintessenza della follia femminea, nonchè Michael Myers in gonnella/signorina Rottermeier versione sanguinaria) mette davvero i brividi nella sua totale spietatezza e determinazione (non fermandosi davanti a nulla) per strappare il bambino dal grembo di Sarah (la Nichols, bravissima, che passa dai livelli del terrore dei parcheggi sotterranei a madre gestante coraggiosa e in estremo pericolo).
Vivas gira bene (e almeno questo glielo si deve), aiutato dalla suggestiva e argentiana fotografia di Josu Inchaustegui, non si perde in fronzoli e và subito al sodo.
In primis si autocita (la disperata fuga di Sarah, che si chiude nel bagno, inseguita dalla psicopatica "ruba feti", è praticamente uguale a quella di
Secuestrados, dove Isa fa la stessa cosa per sfuggire al sequestratore/stupratore, anche cercando le forbici-per uso differente però-), poi, tra fughe, botte, coltellate, zuffe e furiose lotte uterine craveniane , Vivas omaggia pure
Black Christmas e rende tributo a sua maestà Dario Argento nelle battute finali in giardino, con piscina coperta, così Tenebrose e Phenomenali.
Incipit mozzafiato (terribile e improvviso lo scontro frontale tra auto, dove tutto ha inizio), poi arriva la sconosciuta alla porta e la mattanza comincia...
Vivas non esagera troppo col gore e con lo splatter, ma i lampi di violenza grafica e fulminea non mancano (mammà sgozzata per sbaglio, poliziotta freddata da uno sparo in piena faccia, poliziotto imprudente preso a coltellate, olio bollente servito addosso-a scuola dallo zio Sam-, unghia strappata, macchine fotografiche usate come corpi contundenti, padellate sulla capoccia), in continue botte (soprattutto) e risposte tra le due donne e chi ci si mette di mezzo (poliziotti, appunto e premurosi vicini di casa).
L'uso (con conseguente malfunzionamento) dell'apparecchio acustico di Sarah, il baby call ingannatore e l'orsacchiotto, la "preparazione" fai da te per ostetriche "occasionali" abase di ossitocina , tutti tasselli che ne incrementano il disagio
homeinvasesco.
La macchina della polizia che và a sbattere, la dimora con lavori di restauro che nasconde il covo della pazza assassina (non manca il canocchiale hitchcockiano/depalmiano) e la resa dei conti sott'acqua (sorta di liquido amniotico) che, oltre a far sapere che "Isabella è un nome di merda", arriva stò colpo di scena che destabilizza l'opera (e vanifica tutta la belluina crudeltà fin lì vista) e rischia di mandare tutto in vacca. Una presa di coscienza buonista che, francamente, fa venir voglia di bestemmiare (oltretutto, se si pensa al nichilismo che il regista ci aveva messo nel trucido e disperato finale di
Secuestrados, vien da piangere)
Al netto delle considerazioni, e preso per puro thriller "usa e forse getta" il suo dovere di intrattenere lo svolge discretamente, riuscendo a dispensare angoscia, tensione e coinvolgimento (e non è poco), con picchi di efferatezza ben assestati e una psicopatologia femminile malata di fondo ben sottolineata (con un twist, non così sorprendente ma comumque funzionale, si saprà perche la Harring si accanisca così per avere il bimbo che Sarah porta in grembo).
Quando vedrò l'originale ci tornerò su per eventuali (se ce ne sono) differenze. Per il momento resta un thriller muliebre discretamente emozionale, violento e disturbante quanto basta e che risalta le doti registiche dell'autore del ben più feroce
SecuestradosDa noi rimasto inedito (per dire), come lo fu, a suo tempo l'originale, poi benemeritato, in largo ritardo, in home video per la
Midnight factory.
Io ho il dvd spagnolo della
e.One (con dialoghi-pochi e comprensibilissimi-in inglese e sub spagnoli. Volendo c'è pure l'audio spagnolo, ma tant'è).
Buiomega71