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Discussioni su Il signor Diavolo - Film (2019) | Pagina 1

DISCUSSIONE GENERALE

73 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Mauro • 27/08/19 21:05
    Disoccupato - 12879 interventi
    C’è una questione da sistemare a proposito di uno degli attori del cast, Cesare Cremonini. Non si tratta, in questo specifico caso, del cantante ma di un attore omonimo (tra l’altro entrambi hanni lavorato con Avati, in film diversi). Se inseriamo “Cesare Cremonini” nel nostro motore di ricerca escono i film di entrambi, senza distizione e occorrebbe quindi inserire diversamente i loro nomi.

    Si possono usare due diverse modalità per questi inserimenti.

    1) Far seguire ai loro nomi i numeri romani messi tra parentesi I e II come fa imdb nell’intestazione dei profili dei due: quindi il Cremonini attore è Cesare Cremonini (I) e il Cremonini cantante è Cesare Cremonini (II)

    https://www.imdb.com/name/nm0187375/
    https://www.imdb.com/name/nm1600173/

    2) Il metodo che suggerisco è di lasciare Cesare Cremonini per il cantante e di mettere per l’attore Cesare S. Cremonini che è il nome che lo stesso Avati ha fatto inserire nei titoli di testa del Signor Diavolo(è anche il nome registrato su Coming Soon)

    Questi sono i film presenti su Davinotti interpretati dal Cesare Cremonini cantante

    Il cuore grande delle ragazze
    Un amore perfetto

    Questi sono i film davinottati nei quali va corretto Cesare Cremonini con “Cesare S. Cremonini”

    Il signor Diavolo
    Gli amici del bar Margherita
    Il nascondiglio
    Ma quando arrivano le ragazze?
    Il cuore altrove
    L'ispettore Giusti (6 puntate)
    La bomba
    Ultima modifica: 27/08/19 21:06 da Mauro
  • B. Legnani • 27/08/19 22:32
    Pianificazione e progetti - 15248 interventi
    Mauro ebbe a dire:
    C’è una questione da sistemare a proposito di uno degli attori del cast, Cesare Cremonini. Non si tratta, in questo specifico caso, del cantante ma di un attore omonimo (tra l’altro entrambi hanni lavorato con Avati, in film diversi). Se inseriamo “Cesare Cremonini” nel nostro motore di ricerca escono i film di entrambi, senza distizione e occorrebbe quindi inserire diversamente i loro nomi.

    Si possono usare due diverse modalità per questi inserimenti.

    1) Far seguire ai loro nomi i numeri romani messi tra parentesi I e II come fa imdb nell’intestazione dei profili dei due: quindi il Cremonini attore è Cesare Cremonini (I) e il Cremonini cantante è Cesare Cremonini (II)

    https://www.imdb.com/name/nm0187375/
    https://www.imdb.com/name/nm1600173/

    2) Il metodo che suggerisco è di lasciare Cesare Cremonini per il cantante e di mettere per l’attore Cesare S. Cremonini che è il nome che lo stesso Avati ha fatto inserire nei titoli di testa del Signor Diavolo(è anche il nome registrato su Coming Soon)

    Questi sono i film presenti su Davinotti interpretati dal Cesare Cremonini cantante

    Il cuore grande delle ragazze
    Un amore perfetto

    Questi sono i film davinottati nei quali va corretto Cesare Cremonini con “Cesare S. Cremonini”

    Il signor Diavolo
    Gli amici del bar Margherita
    Il nascondiglio
    Ma quando arrivano le ragazze?
    Il cuore altrove
    L'ispettore Giusti (6 puntate)
    La bomba


    Totalmente d'accordo. Come fatto con Prosperi. SOLO UNA COSA: siamo certi che sia il cantante quello dei due film citati?
    Ultima modifica: 27/08/19 23:27 da B. Legnani
  • B. Legnani • 27/08/19 22:53
    Pianificazione e progetti - 15248 interventi
    Visto stasera. Era del 1998 che non andavo al cinema da solo (SALVATE IL SOLDATO RYAN). Devo dire che mi ha fatto piacere vedere circa 50 persone allo spettacolo delle 20,20 del martedì.
  • Pumpkh75 • 27/08/19 23:54
    Archivista in seconda - 443 interventi
    In questo momento, 23:52 del 27/08, ci sono ben 11 commenti in uscita tra i prossimamente. Mai visto prima. Davinottiani della prima ora e non, è un record??
    Ultima modifica: 27/08/19 23:54 da Pumpkh75
  • Digital • 28/08/19 00:11
    Portaborse - 4173 interventi
    Pumpkh75 ebbe a dire:
    In questo momento, 23:52 del 27/08, ci sono ben 11 commenti in uscita tra i prossimamente. Mai visto prima. Davinottiani della prima ora e non, è un record??
    Credo sia un record, in effetti..
  • Zender • 28/08/19 07:55
    Capo scrivano - 49203 interventi
    Non possiamo tirare fuori la storia degli omonimi ogni volta. Abbiamo già spiegato mille volte (in casi ben più rilevanti di questo) che gli omonimi esisteranno sempre, qui, e non possiamo variare i nomi solo per differenziarli perché si rischia poi di fare ancora più confusione. Quindi o Imdb lo cambia o non lo cambiamo.

    Non saprei dire se è la prima volta ma capita con i film molto attesi. Il fatto che non si potesse inserirlo nei primi 4 giorni di uscita ha portato a un concentramento dei commenti nel primo giorno in cui si è potuto commentarlo.
    Ultima modifica: 28/08/19 07:58 da Zender
  • Bubobubo • 28/08/19 10:08
    Addetto riparazione hardware - 273 interventi
    Vedo, dai primi commenti pubblicati, che il gradimento in generale è buono. A me invece ha deluso molto. L'ho trovato piuttosto sbrigativo nella realizzazione e raffazzonato nella scrittura, con una dispersione di sottotrame a conti fatti inutili.
  • Trivex • 28/08/19 10:55
    Portaborse - 1329 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Visto stasera. Era del 1998 che non andavo al cinema da solo (SALVATE IL SOLDATO RYAN). Devo dire che mi ha fatto piacere vedere circa 50 persone allo spettacolo delle 20,20 del martedì.

    Per la prima volta in vita mia (se la memoria non mi inganna), sono andato in sala da solo (il resto della family + amici erano nell'altra sala per IL RE LEONE).

    Però eravamo pochissimi (venerdì sera, ore 20.20).
  • Gestarsh99 • 28/08/19 12:13
    Scrivano - 21542 interventi
    Mauro ebbe a dire:
    C’è una questione da sistemare a proposito di uno degli attori del cast, Cesare Cremonini. Non si tratta, in questo specifico caso, del cantante ma di un attore omonimo (tra l’altro entrambi hanni lavorato con Avati, in film diversi). Se inseriamo “Cesare Cremonini” nel nostro motore di ricerca escono i film di entrambi, senza distizione e occorrebbe quindi inserire diversamente i loro nomi.

    Si possono usare due diverse modalità per questi inserimenti.

    1) Far seguire ai loro nomi i numeri romani messi tra parentesi I e II come fa imdb nell’intestazione dei profili dei due: quindi il Cremonini attore è Cesare Cremonini (I) e il Cremonini cantante è Cesare Cremonini (II)

    https://www.imdb.com/name/nm0187375/
    https://www.imdb.com/name/nm1600173/

    2) Il metodo che suggerisco è di lasciare Cesare Cremonini per il cantante e di mettere per l’attore Cesare S. Cremonini che è il nome che lo stesso Avati ha fatto inserire nei titoli di testa del Signor Diavolo(è anche il nome registrato su Coming Soon)

    Questi sono i film presenti su Davinotti interpretati dal Cesare Cremonini cantante

    Il cuore grande delle ragazze
    Un amore perfetto

    Questi sono i film davinottati nei quali va corretto Cesare Cremonini con “Cesare S. Cremonini”

    Il signor Diavolo
    Gli amici del bar Margherita
    Il nascondiglio
    Ma quando arrivano le ragazze?
    Il cuore altrove
    L'ispettore Giusti (6 puntate)
    La bomba



    Era il medesimo "inghippo" che avevo segnalato in Spider-man: Far from home per il Tom Holland attore, omonimo del regista di Ammazzavampiri.
    A quanto pare però è un problema a monte molto comune cui non si può e non si potrà ovviare, almeno fino a quando non ci avrà provveduto per primo Imdb, come ha detto Zender.
  • Gestarsh99 • 28/08/19 12:25
    Scrivano - 21542 interventi
    Pumpkh75 ebbe a dire:
    In questo momento, 23:52 del 27/08, ci sono ben 11 commenti in uscita tra i prossimamente. Mai visto prima. Davinottiani della prima ora e non, è un record??

    Tira più un pelo di Pupi che un carro d'Argento.

    Avati è forse l'ultimo "horrorista" italiano della vecchia guardia capace di alimentare aspettative calorosamente positive in tutto il pubblico.
  • B. Legnani • 28/08/19 13:28
    Pianificazione e progetti - 15248 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Non possiamo tirare fuori la storia degli omonimi ogni volta. Abbiamo già spiegato mille volte (in casi ben più rilevanti di questo) che gli omonimi esisteranno sempre, qui, e non possiamo variare i nomi solo per differenziarli perché si rischia poi di fare ancora più confusione. Quindi o Imdb lo cambia o non lo cambiamo.



    Cesare S. Cremonini. Ci provo, ma non garantisco nulla.
  • B. Legnani • 28/08/19 13:36
    Pianificazione e progetti - 15248 interventi
    Bubobubo ebbe a dire:
    Vedo, dai primi commenti pubblicati, che il gradimento in generale è buono. A me invece ha deluso molto. L'ho trovato piuttosto sbrigativo nella realizzazione e raffazzonato nella scrittura, con una dispersione di sottotrame a conti fatti inutili.

    In realtà siamo sul "discreto" di media, con 2,5. I commenti non ancora apparsi, evidentemente, abbasseranno quella che verrebbe dai commenti ora presenti.
    Ultima modifica: 28/08/19 13:40 da B. Legnani
  • B. Legnani • 28/08/19 17:46
    Pianificazione e progetti - 15248 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Bubobubo ebbe a dire:
    Vedo, dai primi commenti pubblicati, che il gradimento in generale è buono. A me invece ha deluso molto. L'ho trovato piuttosto sbrigativo nella realizzazione e raffazzonato nella scrittura, con una dispersione di sottotrame a conti fatti inutili.

    In realtà siamo sul "discreto" di media, con 2,5. I commenti non ancora apparsi, evidentemente, abbasseranno quella che verrebbe dai commenti ora presenti.



    Ne sono apparsi molti. Il 2,5 viene da un ventaglio molto ampio, da 1,5 a 3,5.
  • B. Legnani • 28/08/19 21:29
    Pianificazione e progetti - 15248 interventi
    Per Nergal
    Premesso che rispetto il parere di tutti, devo dire che forse è la prima volta che, tolti i suoi primi film, per un film di Avati io legga di "evidenti limiti tecnici" e di "regia piatta".
  • Didda23 • 28/08/19 21:45
    Compilatore d’emergenza - 5799 interventi
    Ad onor del vero pure Bubo parla di film "registicamente sciatto" che forse è peggio di "piatto".
  • B. Legnani • 28/08/19 22:21
    Pianificazione e progetti - 15248 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Ad onor del vero pure Bubo parla di film "registicamente sciatto" che forse è peggio di "piatto".

    Vero.
    Pur accettando il parere di tutti, trovo strano anche "variate sottotrame superflue (la cornice politica)".
    Senza la motivazione politica, la vicenda non avrebbe motivo di nascere.
  • Rebis • 28/08/19 23:33
    Compilatore d’emergenza - 4452 interventi
    Ma infatti, la questione politica è l'anima stessa del film, non mi sembra affatto superflua. Le altre sottotrame creano un ambiente, evocano un clima storico: mi sembra un giudizio generico che si potrebbe applicare a centinaia di ottimi film. Regia sciatta? Ma avercene di registi ottantenni così vitali. I problemi semmai sono altri: la fotografia troppo monotona, una trama che avrebbe meritato più distensione (bastavano 10 minuti in più per dargli respiro) e un finale un po' costruito (a detta di Avati per differenziarlo da quello del libro, che però non ho letto...).
  • Nergal • 28/08/19 23:37
    Galoppino - 15 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Per Nergal
    Premesso che rispetto il parere di tutti, devo dire che forse è la prima volta che, tolti i suoi primi film, per un film di Avati io legga di "evidenti limiti tecnici" e di "regia piatta".

    Ho parlato di limiti tecnici proprio perché so di cosa è capace Aavti, e ritengo che stavolta non sia stato all'altezza delle aspettative (le mie, perlomeno).
    Partiamo dalla regia: delle poche scene horror del film non ce n'è una che mi abbia inquietato, e questo lo imputo a una regia piatta che –complice il montaggio, ma ne parlerò dopo– non è riuscita a trasmettermi la giusta tensione. La scena della culla insanguinata, che ho citato anche nella recensione, mi ha particolarmente infastidito, sia per la pessima realizzazione tecnica che per la totale gratuità, tanto da farmi sospettare che sia stata imposta dalla produzione per venire incontro alla moda horror odierna. Inoltre non ho ritrovato il gusto avatiano per le inquadratura pittoriche (ne ricordo una bellissima de "L'arcano incantatore", quella in cui Dionisi è in piedi davanti alla chiesa di campagna col cielo nuvoloso sullo sfondo, che mi colpì particolarmente).
    Passando alla fotografia, trovo che quei colori desaturati con una leggera dominante bluastra tolgano gran parte del fascino alle suggestive scenografie naturali di cui il cinema gotico di Avati si nutre. Avrei preferito una fotografia dai toni più caldi, tipo quella de "La casa dalle finestre che ridono" per intendersi.
    Ma a mio parere il vero problema del film è il montaggio, questo sì davvero "sbagliato" in certi punti. I frequenti ralenti, realizzati a partire da riprese a velocità normale e quindi "scattosi" –cosa che mi dà fastidio già di per sé–, sono utilizzati in maniera inappropriata, tanto da rendere quasi trash dei momenti che dovrebbero essere drammatici, vedi ad esempio la scena dell'ostia calpestata.

    Detto questo, trovo che la storia sia molto interessante, sebbene alcuni passaggi siano un po' tirati via (forse una durata maggiore avrebbe giovato alla narrazione). Dal punto di vista dei temi il film si inscrive perfettamente nella filmografia avatiana "de paura"; idealmente lo metterei a metà tra "La casa dalle finestre che ridono" (l'ambientazione padana, la descrizione quasi antropologica di una comunità isolata dalla modernità) e "L'arcano incantatore (la religiosità deviata, l'occulto). C'è anche un accenno di critica alla DC del tempo, cosa che non ci si aspetterebbe dal "baciapile" Avati (in realtà sappiamo benissimo che il cattolicesimo del regista bolognese non ha nulla di dogmatico).

    A chi volesse approfondire consiglio di leggere il bel romanzo da cui è tratto il film.
  • Bubobubo • 29/08/19 11:45
    Addetto riparazione hardware - 273 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Didda23 ebbe a dire:
    Ad onor del vero pure Bubo parla di film "registicamente sciatto" che forse è peggio di "piatto".

    Vero.
    Pur accettando il parere di tutti, trovo strano anche "variate sottotrame superflue (la cornice politica)".
    Senza la motivazione politica, la vicenda non avrebbe motivo di nascere.


    Devo confessare che ieri sono stato anch'io tentato di postare le mie perplessità (di polarità opposta), ma poi ho desistito, proprio perché la ricezione mi sembrava generalmente ben più favorevole della mia e non volevo scatenare inutili polemiche.

    Le mie maggiori perplessità si concentrano su due aspetti, che affronterò in ordine: la questione registica e quella attoriale. Pareri ovviamente personali - pertanto da qui in avanti eviterò di inserire ogni 3x2 i "per me", "secondo me", "a mio giudizio" etc. (lo do per scontato).

    Amo Avati e ritengo siano almeno dieci anni che non realizza un film degno del suo nome (non ho mai tirato in ballo la questione anagrafica, che è inconsistente e prescinde del tutto dalla vitalità artistica di un regista). Non partivo affatto prevenuto alla visione di questa sua ultima prova (devo ammettere che il trailer, anche nella scelta dei momenti chiave, è realizzato molto bene), ma le criticità registiche mi sono sembrate da subito evidenti. Sono molto d'accordo con Nergal quando sottolinea, ad esempio, i problemi di montaggio (questo incomprensibile abuso di ralenti mi avrebbe dato fastidio persino se amassi la tecnica, e non la amo per nulla), cui aggiungo, dalla mia prospettiva, una gestione dei tempi alquanto problematica (segmenti di raccordo che si mescolano disordinatamente con gli snodi principali).
    Più in generale, comunque, l'impressione era quella di guardare un film per la televisione, realizzato in assoluta economia, senza particolare cura né per le riprese (il Polesine parla da solo: il problema è, semmai, come lo si fa parlare) né per l'interazione tra paesaggi e personaggi, con l'ulteriore aggravante di una fotografia monocroma che - soprattutto negli interni - toglie qualsiasi profondità alle immagini. La cosa non mi crea problemi in sé: è solo che un'impostazione così poveristica (che non significa minimale), oltre a non sposarsi granché con quello che si vuole raccontare e come si vuole raccontarlo (specialmente con questo cast tecnico e registico), sta molto meglio addosso a un, che ne so, Albanesi piuttosto che ad un Avati.

    Questione attoriale. Francamente un po' mi sorprende riscontrare l'apprezzamento generale nella direzione e nella prova degli attori, il che mi costringe a chiedermi se abbia una concezione di "prova attoriale" diametralmente opposta a quella di molti di voi qui intervenuti. L'unico personaggio pienamente sviluppato, nell'articolazione della complessa psicologia e del detto-non detto (che dal politico, istituzionale e collettivo, procede verso il privato, e viceversa), è quello di Chiara Caselli, la contessa Vestri Musy. Sul resto mi trovo in difficoltà ad esprimere un giudizio compiuto. Molti personaggi sono, di fatto poco più di camei, figure evanescenti che sembrano ritagliate artificiosamente nella narrazione e che sono finanche invalutabili nell'economia complessiva (Roncato, Haber, anche Capolicchio...). Il protagonista Lo Giudice, oltre ad essere scritto in maniera a mio avviso piatta e monodimensionale, non mi è sembrato particolarmente dotato (in questo non aiutato da quelle famose sottotrame in cui è coinvolto - il rapporto col padre, la liason amorosa -, che ricordano lo Stefano-Capolicchio della Casa ma che, a differenza di quel film, non aggiungono assolutamente nulla alla storia e, anzi, ne frantumano ulteriormente il già non elevato ritmo). Altri caratteristi (l'infermiera, la cugina suora, la ragazza incinta) sono, per me, semplicemente pessimi e, a livello di peso narrativo, assai diseguali fra loro.

    Il che mi porta alla questione della storia. Prescindo da ulteriori considerazioni sulla scrittura degli snodi focali e del finale e mi concentro sugli appunti di Rebis e Legnani. La storia è certamente interessante e cattura le peculiarità di uno dei territori più poveri dell'Italia del dopoguerra, ma il fatto che la cornice politica serva da trigger per impostare la vicenda non significa affatto che mantenga la sua rilevanza anche una volta sviluppati i principali filoni narrativi. Nel momento in cui Momenté-Lo Giudice parte per il suo viaggio, la questione istituzionale non ha più senso di imporsi, anche perché non viene sviluppata a supporto alcuna vera opposizione dialettica. Superstizione popolare, gestione feudale dei territori (questione di classe, se si vuole) e ambizioni legislative cesaropapiste (l'unione di religione e politica sotto lo scettro anticomunista degasperiano) sono, anzi, tutte accomunate dallo stesso prototipo di a-razionalità. Non si danno dialogo o scontro con una fonte ordinatrice illuminata: l'opposizione politica non esiste, lo stesso Momenté è - di fatto - un lacchè e anche il giudice, che in carcere sembra voler "capire", alla fine dei conti si limita a "giudicare".
    Sulle sottotrame: mi pare incontestabile che alcune di esse non servano a niente. (A cosa portano i flashback del protagonista sul rapporto col padre, o il rapporto platonico con l'infermiera? Assolutamente a nulla. A cosa serve accennare ai primi turbamenti erotici dei piccoli protagonisti? La caratterizzazione rimane minima e non riceve ulteriore sviluppo.) Per un film dal ritmo così diseguale, è un ulteriore problema.

    La cosa migliore è forse

    SPOILER SPOILER SPOILER

    la constatazione finale che il male è così banale e pervasivo da essere sino in fondo irriconoscibile,

    SPOILER SPOILER SPOILER

    peccato che arrivi al culmine di 10' finali innaturalmente accelerati e, devo dire, incollati col bostik.
  • Mauro • 29/08/19 11:57
    Disoccupato - 12879 interventi
    SPOILER SPOILER

    Bubobubo ebbe a dire:


    A cosa portano i flashback del protagonista sul rapporto col padre?


    Nei flashback si vede il padre che riprovera Momentè e lo chiude in una stanza totalmente scura. Nel finale del film lo stesso Momentè viene rinchiuso dal sacrestano nella cripta. Forse qui si chiude un cerchio e si lascia intendere allo spettatore che Momentè soffra di claustrofobia e si lascia aperto uno spiraglio all'immaginazione su cosa possa succedere dopo.

    Tra l'altro Avati ha espressamente detto di aver in mente un sequel e poi un terzo film per completare una sorta di "trilogia del male".

    FINE SPOILER
    Ultima modifica: 29/08/19 12:14 da Zender