Yummy - Film (2019)

Horror fiammingo che ricicla idee viste molte volte nella cinematografia di genere, specialmente nell'ultimo ventennio; è in sostanza uno zombi-movie ambientato in una sedicente clinica di chirurgia estetica dell'est europa dove accadono cose sinistre. Il regista spinge il pedale sui lati splatter e grotteschi, con momenti di oltraggioso humour nero a metà tra il Jackson di Splatters e il Rodriguez di Planet Terror che risultano le parti più divertenti del film salvandolo dall'anonimato; il resto è un gioco al massacro fatto di personaggi deplorevoli e dal cupo finale pessimista.  

Zombie-movie ambientato in una clinica di chirurgia plastica dell'Europa dell'Est: la metafora non potrebbe essere più chiara. E il film non dice nulla di nuovo né sul piano visivo né su quello narrativo: pura routine. Ma riesce comunque a divertire col suo lato comico-ludico molto spiccato e con le sue secchiate di splatter e frattaglie che divertiranno gli appassionati di genere. Nulla di che, ma sicuramente ideale per chi vuole staccare il cervello per una novantina di minuti. 

Se proprio si vuole correggere il proprio tiro estetico, guai recarsi in cliniche est-europee: dovendo proprio, si tenga a mente che a incaponirsi nel perseguire l'immutabile le si danno tutte vinte alla putrefazione. T(r)aumaturgia anziana come Faust dall'iter zombesco cannibalico infettivo che non sdogana niente di già strarivisto declinato ad nauseam in ogni verbo e desinenza. Nauseam è la sniffabile password: l'oversplatter è di acuminatissima punta e a ritmi da trottola fa macinato e frappé di tutto quanto è organico. L'umorismo veste nero e nel finale non si fa credito a niuno.