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Discussioni su Il signor Diavolo - Film (2019) | Pagina 2

DISCUSSIONE GENERALE

73 post
  • B. Legnani • 29/08/19 12:26
    Pianificazione e progetti - 15252 interventi
    Per prima cosa grazie della cortese risposta. Inserisco mie considerazioni in maiuscolo, inframmezzate al tuo testo. Resta il disaccordo sul primo punto.

    Nergal ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Per Nergal
    Premesso che rispetto il parere di tutti, devo dire che forse è la prima volta che, tolti i suoi primi film, per un film di Avati io legga di "evidenti limiti tecnici" e di "regia piatta".


    Partiamo dalla regia: delle poche scene horror del film non ce n'è una che mi abbia inquietato, e questo lo imputo a una regia piatta
    REGIA NON E' SOLO QUESTO. E' MOLTO ALTRO. NON TEDIO CON L'ELENCAZIONE. MI LIMITO A CITARE LA DIREZIONE DEGLI ATTORI, IN CUI AVATI ANCHE QUI ECCELLE.

    La scena della culla insanguinata, che ho citato anche nella recensione, mi ha particolarmente infastidito, sia per la pessima realizzazione tecnica che per la totale gratuità, tanto da farmi sospettare che sia stata imposta dalla produzione per venire incontro alla moda horror odierna.
    CONCORDO IN PIENO

    Passando alla fotografia, trovo che quei colori desaturati con una leggera dominante bluastra tolgano gran parte del fascino alle suggestive scenografie naturali di cui il cinema gotico di Avati si nutre. Avrei preferito una fotografia dai toni più caldi, tipo quella de "La casa dalle finestre che ridono" per intendersi.
    CONCORDO


    Detto questo, trovo che la storia sia molto interessante, sebbene alcuni passaggi siano un po' tirati via (forse una durata maggiore avrebbe giovato alla narrazione).
    VERO. LA PARTE FINALE INIZIA IN MODO TROPPO CASUALE

  • Bubobubo • 29/08/19 12:46
    Addetto riparazione hardware - 273 interventi
    Mauro ebbe a dire:
    SPOILER SPOILER

    Bubobubo ebbe a dire:


    A cosa portano i flashback del protagonista sul rapporto col padre?


    Nei flashback si vede il padre che riprovera Momentè e lo chiude in una stanza totalmente scura. Nel finale del film lo stesso Momentè viene rinchiuso dal sacrestano nella cripta. Forse qui si chiude un cerchio e si lascia intendere allo spettatore che Momentè soffra di claustrofobia e si lascia aperto uno spiraglio all'immaginazione su cosa possa succedere dopo.

    Tra l'altro Avati ha espressamente detto di aver in mente un sequel e poi un terzo film per completare una sorta di "trilogia del male".

    FINE SPOILER


    E' senz'altro un'interpretazione possibile, anche se il legame continua a sembrarmi troppo tenue.
  • B. Legnani • 29/08/19 13:14
    Pianificazione e progetti - 15252 interventi
    Anche a te, grazie per le risposte. Rispondo come fatto con Nergal.

    Bubobubo ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Didda23 ebbe a dire:
    Ad onor del vero pure Bubo parla di film "registicamente sciatto" che forse è peggio di "piatto".

    Vero.
    Pur accettando il parere di tutti, trovo strano anche "variate sottotrame superflue (la cornice politica)".
    Senza la motivazione politica, la vicenda non avrebbe motivo di nascere.


    Devo confessare che ieri sono stato anch'io tentato di postare le mie perplessità (di polarità opposta), ma poi ho desistito, proprio perché la ricezione mi sembrava generalmente ben più favorevole della mia e non volevo scatenare inutili polemiche.
    NESSUNA POLEMICA INUTILE. SI RAGIONA SERENAMENTE. COME VEDI DALLA MIA RISPOSTA A NERGAL, ALCUNE COSE NON MI HANNO CONVINTO. DIFATTI HO DATO 2,5 E LA SPERANZA ERA PIU' ALTA...


    Questione attoriale. Francamente un po' mi sorprende riscontrare l'apprezzamento generale nella direzione e nella prova degli attori, il che mi costringe a chiedermi se abbia una concezione di "prova attoriale" diametralmente opposta a quella di molti di voi qui intervenuti. L'unico personaggio pienamente sviluppato, nell'articolazione della complessa psicologia e del detto-non detto (che dal politico, istituzionale e collettivo, procede verso il privato, e viceversa), è quello di Chiara Caselli, la contessa Vestri Musy. Sul resto mi trovo in difficoltà ad esprimere un giudizio compiuto. Molti personaggi sono, di fatto poco più di camei, figure evanescenti che sembrano ritagliate artificiosamente nella narrazione e che sono finanche invalutabili nell'economia complessiva (Roncato, Haber, anche Capolicchio...).
    QUI MI SORPRENDI, SONO PROPRIO COME DEVONO ESSERE.
    [b]SPOILER


    CAPOLICCHIO DEVE PROPRIO ESSERE COSI', VISTO IL RUOLO AMBIGUO CHE RICOPRE, NELLA TRAMA E IN QUELLO CHE POI SARA'IL FINALE. DEVE SOTTORECITARE, NON DEVE FAR TRAPELARE, DEVE LASCIARE PORTE APERTE.

    RONCATO DEVE ESSERE COSI'. E' UN VINTO (COME AMBIENTAZIONE E SITUAZIONE, REGISTICAMENTE BEN COSTRUITE, PALESANO DI CONTORNO). LO SGUARDO E' QUELLO GIUSTO, LA MIMICA E' GIUSTAMENTE MINIMA, LA POSTURA SEDUTA, INFERIORE ALL'INTERLOCUTORE


    Il protagonista Lo Giudice, oltre ad essere scritto in maniera a mio avviso piatta e monodimensionale...
    MOMENTE' E' UN TRAVET E, PER EVITARE CHE CI SI ATTENDA L'EROE DEL FILM, AVATI CE LO DICE SUBITO, CON L'ULTIMO FRAMMENTO DEL COLLOQUIO CON CHI LO HA CONVOCATO PER LA MISSIONE E AVATI, ANCHE QUI CON TALENTO NARRATIVO, CI FA VEDERE PURE, SUBITO DOPO, CHE RINUNCIA AL SUO POSTO IN TRENO (USANDO LO STRAPUNTINO)


    in questo non aiutato da quelle famose sottotrame in cui è coinvolto - il rapporto col padre, la liason amorosa -, che ricordano lo Stefano-Capolicchio della Casa ma che, a differenza di quel film, non aggiungono assolutamente nulla alla storia e, anzi, ne frantumano ulteriormente il già non elevato ritmo).

    IL FALLIMENTO DEL CORTEGGIAMENTO NON E' INUTILE: E' UN ULTERIORE TASSELLO ALLA FIGURA DEL MEDIOCRE DI CUI SOPRA.
    IL RAPPORTO COL PADRE E' UNA DELLE CAUSE PRIME DELLA SUA MEDIOCRITA', DELLA TRISTEZZA DELL'INFANZIA, DELLA NON RAGGIUNTA REALIZZAZIONE NELLA MATURITA'.


    Altri caratteristi (l'infermiera, la cugina suora, la ragazza incinta) sono, per me, semplicemente pessimi e, a livello di peso narrativo, assai diseguali fra loro.
    D'ACCORDO SU SECONDA E TERZA, NON SULLA PRIMA. NARRATIVAMENTE LA TERZA E' IMPORTANTE PER RICORDARE LA PAURAATTRAZIONE DEL PROIBITO

    Il fatto che la cornice politica serva da trigger per impostare la vicenda non significa affatto che mantenga la sua rilevanza anche una volta sviluppati i principali filoni narrativi. Nel momento in cui Momenté-Lo Giudice parte per il suo viaggio, la questione istituzionale non ha più senso di imporsi, anche perché non viene sviluppata a supporto alcuna vera opposizione dialettica.
    NON HA PIU' SENSO? E' CIO' CHE PERMETTE L'IRRUZIONE NEL FILM DELLA CASELLI, IL PERSONAGGIO PIU' CENTRATO. E' CIO' CHE PERMETTE L'ULTERIORE SNODO DELL'INDAGINE AUTONOMA.

    Sulle sottotrame: mi pare incontestabile che alcune di esse non servano a niente. (A cosa portano i flashback del protagonista sul rapporto col padre, o il rapporto platonico con l'infermiera? Assolutamente a nulla. A cosa serve accennare ai primi turbamenti erotici dei piccoli protagonisti? La caratterizzazione rimane minima e non riceve ulteriore sviluppo.)
    PADRE: GIA' RISPOSTO - AGGIUNGO CHE DIRE CHE E' INUTILE LA CHIUSURA IN CIRCOLO (LE DUE IMPRIGIONATURE) E' COME DIRE CHE E'INUTILE OGNI VEZZO RETORICO. SONO DEI VEZZI NARRATIVI, CHE POSSONO NON PIACERE. IN QUESTO CASO, TRATTANDO DEI TRAUMI DEL PROTAGONISTA NON MI PARE SBALLATO. MENO SENSATE, A QUESTO PUNTO, SONO LE CHIUSURE IN CIRCOLO DI SENTIERI SELVAGGI E DI PROFESSIONE REPORTER...
    INFERMIERA: GIA' RISPOSTO
    TURBAMENTI EROTICI: FONDAMENTALI PER COLLOCARE IL QUADRO NELL'ETA' DEL RAGAZZETTO, NELLA CASTRAZIONE DELLO SVILUPPO CAUSATO DALLA CHIESA E DALLA CULTURA CONTADINA




    La cosa migliore è forse

    SPOILER SPOILER SPOILER

    la constatazione finale che il male è così banale e pervasivo da essere sino in fondo irriconoscibile,

    SPOILER SPOILER SPOILER

    CONCORDO

    peccato che arrivi al culmine di 10' finali innaturalmente accelerati e, devo dire, incollati col bostik.

    CONCORDO
    Ultima modifica: 29/08/19 14:18 da B. Legnani
  • Bubobubo • 29/08/19 13:28
    Addetto riparazione hardware - 273 interventi
    Grazie della tua articolata risposta, hai sollevato degli argomenti molto validi e interessanti.
  • B. Legnani • 29/08/19 14:19
    Pianificazione e progetti - 15252 interventi
    Arrivati altri commenti, con media stabile a 2,5. Vediamo che succede con gli spettatori del fine settimana.
  • Rebis • 29/08/19 16:03
    Compilatore d’emergenza - 4454 interventi
    Grazie per gli interventi, molto argomentati. È vero, non parliamo di un film perfetto, ma con diversi punti deboli: anche a me la scena della culla è parsa accessoria, mal riuscita, un'inutile verbalizzazione della locandina; la fotografia come ho già detto è monotona, probabilmente per camuffare, dietro un clima plumbeo, limiti di illuminotecnica in esterno; e il montaggio di Zuccon è troppo serrato, nervoso, per questo tipo di storia. La prova del cast invece mi é parsa buona, certo nessuno stato di grazia a parte forse la Caselli.

    Sulla questione "politica" invece a me sembra che nemmeno Zeder e La casa dalle finestre che ridono, in generale considerati ottimi, argomentassero granché pur sostanziandosi anche loro di cospirazionismo tra istituzioni, occultismo e buona fede. Anche lì mi pare nulla che andasse al fondo della questione, d'altra parte un horror ha ben altri scopi da raggiungere e può limitarsi ad alludere, evocare, rappresentare una condizione politica deviata, sempre funzionale a intercettare il sentimento della paura e non certo a porre la tesi di un'argomentazione. Mi sembra che quanto Bubo abbia tratto dal film, in merito, sia già moltissimo, e forse ce n'è persino di più che nei due cult citati. Perché allora ci accontentavamo, anzi, stupivamo di fronte a horror di tale portata morale, e ora non più?

    Sulle sottotrame a me sembra chiaro che il flashback sul padre chiuda il cerchio sul finale: come se il protagonista avesse un appuntamento con le tenebre, lì qualcosa lo attende. La storia con l'infermiera rimanda ancora al rapporto con il genitore: il protagonista non prova pena o empatia per lui, anzi approfitta della situazione per farsi una storia con l'infermiera... Sottolinea anche la sua solitudine, la sua incapacità di costruire rapporti significativi. È maldestro e i suoi tentativi di approccio non funzionano: alla fine non ha un posto dove tornare, la sua storia non ha orizzonti alternativi all'indagine, quasi una predestinazione. Ho amato molto invece l'infanzia dei due ragazzi, la raccolta delle urine, la scoperta del corpo femminile, mi sembra evochino con pochi tratti un ambiente, un'epoca.

    Ultima nota: posto che la paura è un'emozione soggettiva, a me Emiliano ha messo una fifa bluuuuu... Detto questo, come horror il suo lavoro l'ha fatto :)
    Ultima modifica: 29/08/19 19:29 da Rebis
  • B. Legnani • 29/08/19 16:47
    Pianificazione e progetti - 15252 interventi
    Rebis ebbe a dire:


    Ultima nota: posto che la paura è un'emozione soggettiva, a me Emiliano ha messo una fifa bluuuuu...


    A me ha messo inquietudine, ma non paura. E dire che ormai non guardo quasi mai gli horror, perché ho perso l'abitudine al film "de paura".
    Questo film crea tensione occasionalmente e in dose non alta. Nulla al confronto degli accoltellamenti e del finale de LA CASA.
  • Nergal • 29/08/19 16:49
    Galoppino - 15 interventi
    Ora che ci penso, c'è una sequenza che mi ha ricordato il miglior cinema gotico di Avati: quella in cui

    SPOILER

    Carlo sputa l'ostia della prima comunione e se la infila in tasca sotto lo sguardo ambiguo di Emilio.

    FINE SPOLIER

    Un momento davvero perturbante, morboso.
  • B. Legnani • 29/08/19 17:26
    Pianificazione e progetti - 15252 interventi
    Nergal ebbe a dire:
    Ora che ci penso, c'è una sequenza che mi ha ricordato il miglior cinema gotico di Avati: quella in cui

    SPOILER

    Carlo sputa l'ostia della prima comunione e se la infila in tasca sotto lo sguardo ambiguo di Emilio.

    FINE SPOLIER

    Un momento davvero perturbante, morboso.


    Concordo. Una delle scene migliori. Accanto c'è il padre che, ignaro, sorride.
  • Nergal • 30/08/19 11:00
    Galoppino - 15 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Nergal ebbe a dire:
    Partiamo dalla regia: delle poche scene horror del film non ce n'è una che mi abbia inquietato, e questo lo imputo a una regia piatta
    REGIA NON E' SOLO QUESTO. E' MOLTO ALTRO. NON TEDIO CON L'ELENCAZIONE. MI LIMITO A CITARE LA DIREZIONE DEGLI ATTORI, IN CUI AVATI ANCHE QUI ECCELLE.



    Hai fatto bene a puntualizzare. Ho citato solo la scarsa efficacia delle scene horror perché per il resto la regia mi è sembrata abbastanza equilibrata. Hai ragione sulla direzione degli attori, è rinomata l'abilità di Avati nel valorizzare attori di media caratura. Stavolta è perfino riuscito a far recitare dignitosamente Andrea Roncato in un ruolo drammatico, impresa che i più avrebbero ritenuto impossibile. Devo dire che l'attore che interpreta Momentè non mi ha convinto più di tanto, sia perché non mi sembra particolarmente talentuoso, sia perché il personaggio resta sempre un po' abbozzato, non c'è una vera introspezione psicologica (nel romanzo la personalità e le motivazioni del protagonista erano illustrate molto meglio).

    EDIT: devo aver sbagliato qualcosa nel qoute.
    Ultima modifica: 30/08/19 11:02 da Nergal
  • Mauro • 30/08/19 14:52
    Disoccupato - 12911 interventi
    Noto che nel cast c'è Fabio Ferrari (il famoso Chicco Lazzaretti dei Ragazzi della Terza C), che interpreta Alberto Collatina. Non ricordo d'averlo però notato nel film. Quando compare? Qual'è il ruolo di Collatina?
  • B. Legnani • 30/08/19 16:04
    Pianificazione e progetti - 15252 interventi
    Mauro ebbe a dire:
    Noto che nel cast c'è Fabio Ferrari (il famoso Chicco Lazzaretti dei Ragazzi della Terza C), che interpreta Alberto Collatina. Non ricordo d'averlo però notato nel film. Quando compare? Qual'è il ruolo di Collatina?

    Zender ci va stasera. Glielo dico.
    Forse uno dei collaboratori del giudice inquirente.
    Ultima modifica: 30/08/19 16:08 da B. Legnani
  • Didda23 • 30/08/19 16:12
    Compilatore d’emergenza - 5800 interventi
    Come era lecito immaginare, la mole di commenti non rispecchia il risultato al botteghino (ad oggi solo 700 mila euro).
  • B. Legnani • 30/08/19 16:55
    Pianificazione e progetti - 15252 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Come era lecito immaginare, la mole di commenti non rispecchia il risultato al botteghino (ad oggi solo 700 mila euro).

    Come è in classifica?
  • Didda23 • 30/08/19 17:14
    Compilatore d’emergenza - 5800 interventi
    Ieri quarto.
    dal 1 agosto ad oggi è sesto.
    Però il primo (ovvero il Re leone) ha incassato 21 milioni contro i quasi 700mila di avati



    https://www.cinetel.it/pages/boxoffice.php?edperiodo=c3RhZ2lvbmFsZQ==
    Ultima modifica: 30/08/19 17:14 da Didda23
  • Graf • 30/08/19 22:48
    Fotocopista - 902 interventi
    Non arriverà al milione e mezzo di euro.
    Un incasso medio-piccolo.
    Non capisco perché non abbiano posticipato il lancio del film di un mese. Pupi Avati ha un potere contrattuale che poteva far valere in sede di distribuzione. Confondere un horror comunque d'autore con quelli seriali ed hollywoodiani che escono d'estate e destinati ad un pubblico adolescenziale...mi sembra un errore non da poco.
    Ma, come ho scritto già sul Davibook, per il nome e il prestigio del regista, il genere, la scelta dell'argomento e l'ambientazione nella provincia italiana anni '50 che all'estero, e specialmente in USA, viene ancora considerata come l'Italia tout court, credo che il film abbia una notevole potenzialità di successo internazionale. E non mi meraviglierei se vincesse anche qualche premio importante...
    Molto probabilmente andrò Domenica a vederlo.
    Mi ricordo perfettamente quando, nel lontano 1976, andai a vedere “La casa dalle finestre che ridono” in prima visione al cinema Europa, qui a Roma. Mi ricordo che ero in vacanza. Anche allora il film uscì ad agosto ma il regista era ancora sconosciuto al grande pubblico. La pellicola mi fece una grande impressione seconda solo a quella che mi suscitò Profondo Rosso l’anno prima.
    Altri tempi, altro cinema…
    Ultima modifica: 31/08/19 01:46 da Graf
  • Lucius • 30/08/19 22:56
    Scrivano - 9052 interventi
    Buona visione!!
  • B. Legnani • 30/08/19 23:58
    Pianificazione e progetti - 15252 interventi
    Mauro ebbe a dire:
    Noto che nel cast c'è Fabio Ferrari (il famoso Chicco Lazzaretti dei Ragazzi della Terza C), che interpreta Alberto Collatina. Non ricordo d'averlo però notato nel film. Quando compare? Qual è il ruolo di Collatina?

    Il medico legale. Presumo l'aiuto di Roncato.
    Ultima modifica: 30/08/19 23:58 da B. Legnani
  • Rebis • 31/08/19 08:30
    Compilatore d’emergenza - 4454 interventi
    All'anteprima a Bologna, Avati ha detto che ben 7 produttori hanno rifiutato il progetto... Questo per intenderci su quanto in Italia siano disposti a rischiare con un film di genere, a firma di un grande regista.
  • B. Legnani • 31/08/19 11:20
    Pianificazione e progetti - 15252 interventi
    SPOILER
    Devo chiedere un chiarimento a chi ha visto il film, perché registro dissonanze sul tema,: si tratta di un particolare nel finale. Wikipedia, con la trama, non è affidabile, perché conteneva alcuni errori che vedo già corretti, ma potrebbe averne altri.

    DOMANDA. Nella lettera conservata nel libro parrocchiale del 1943 (anno non scelto per caso, direi..), si dice che Emilio aveva ucciso a morsi la sorella o non lo si dice?