Rebis • 29/08/19 16:03
Compilatore d’emergenza - 4454 interventiGrazie per gli interventi, molto argomentati. È vero, non parliamo di un film perfetto, ma con diversi punti deboli: anche a me la scena della culla è parsa accessoria, mal riuscita, un'inutile verbalizzazione della locandina; la fotografia come ho già detto è monotona, probabilmente per camuffare, dietro un clima plumbeo, limiti di illuminotecnica in esterno; e il montaggio di Zuccon è troppo serrato, nervoso, per questo tipo di storia. La prova del cast invece mi é parsa buona, certo nessuno stato di grazia a parte forse la Caselli.
Sulla questione "politica" invece a me sembra che nemmeno Zeder e La casa dalle finestre che ridono, in generale considerati ottimi, argomentassero granché pur sostanziandosi anche loro di cospirazionismo tra istituzioni, occultismo e buona fede. Anche lì mi pare nulla che andasse al fondo della questione, d'altra parte un horror ha ben altri scopi da raggiungere e può limitarsi ad alludere, evocare, rappresentare una condizione politica deviata, sempre funzionale a intercettare il sentimento della paura e non certo a porre la tesi di un'argomentazione. Mi sembra che quanto Bubo abbia tratto dal film, in merito, sia già moltissimo, e forse ce n'è persino di più che nei due cult citati. Perché allora ci accontentavamo, anzi, stupivamo di fronte a horror di tale portata morale, e ora non più?
Sulle sottotrame a me sembra chiaro che il flashback sul padre chiuda il cerchio sul finale: come se il protagonista avesse un appuntamento con le tenebre, lì qualcosa lo attende. La storia con l'infermiera rimanda ancora al rapporto con il genitore: il protagonista non prova pena o empatia per lui, anzi approfitta della situazione per farsi una storia con l'infermiera... Sottolinea anche la sua solitudine, la sua incapacità di costruire rapporti significativi. È maldestro e i suoi tentativi di approccio non funzionano: alla fine non ha un posto dove tornare, la sua storia non ha orizzonti alternativi all'indagine, quasi una predestinazione. Ho amato molto invece l'infanzia dei due ragazzi, la raccolta delle urine, la scoperta del corpo femminile, mi sembra evochino con pochi tratti un ambiente, un'epoca.
Ultima nota: posto che la paura è un'emozione soggettiva, a me Emiliano ha messo una fifa bluuuuu... Detto questo, come horror il suo lavoro l'ha fatto :)
Ultima modifica: 29/08/19 19:29 da
Rebis
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