Discussioni su Carriers - Contagio letale - Film (2009)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Undying • 30/11/09 09:19
    Risorse umane - 7574 interventi
    Ennesimo horror approdato dappertutto (presentato in Spagna al Sitges International Fantastic Film Festival e in Germania al Fantasy Filmfest) tranne che in Italia.
    Apprezzato un pò ovunque, ma leggendo la sinossi ci si ritrovan molti punti in comune con Cabin Fever...
    Ultima modifica: 27/12/09 18:11 da Undying
  • Gestarsh99 • 23/07/11 00:38
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    ...Lo troverà migliore chi non conosce bene il (sotto)genere in questione.

    Mi sembra una frase un po' azzardata, non trovi ;)
  • Cotola • 23/07/11 09:38
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Ti spiego il mio punto di vista. Chi come noi,
    conosce bene il genere, può trovare prevedibili
    e scontate molte situazioni e ciò influisce sul
    giudizio finale e sul divertimento. Chi non ne ha visti tanti, lo può trovare più gradevole ed avvincente. Credo che questa notazione possa andare bene per tanti altri ambiti: a te non è mai capitato quando eri ragazzino e ti avvicinavi a certi film, libri o dischi di dire "bello questo" poichè non avevi tanta esperienza, e poi in seguito di capire che c'erano prove ben più notevoli e convicenti? A me sì, e potrei fare tanti esempi.
  • Gestarsh99 • 23/07/11 13:33
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Guarda Cotola, a me il film è piaciuto abbastanza- e le motivazioni le trovi tutte nel mio commento- però non mi sognerei mai di dire, ad esempio, che il tuo voto è stato condizionato dalla media dei restanti 1 ed 1,5 o da questioni derivanti dal non voler guastare eventuali percentuali di affinità con chicchessia. Non vedo allora il perchè tu debba arrivare ad insinuare una ipotesi così arbitraria.

    Non colgo il nesso tra l'apprezzare il film e la poca conoscenza del genere.
    Parlando di me stesso posso confermarti che il filone zombie-virale apocalittico (dagli albori del Cinema sino ai giorni nostri) è uno dei miei preferiti e più conosciuti di sempre. Eppure il film l'ho gradito, non solo per la sua resa grafica o per il discorso sincero ed intimista sull'egoismo umano ma anche in virtù dei suoi piccoli rimandi ad alcune pellicole del passato.

    Che tu non abbia potuto apprezzare talune chiare sfumature del racconto o che non abbia avuto tempo di soffermarti su certi richiami nostalgici lo reputo plausibile ma non riesco a cogliere cosa c'entrino in tutto ciò coloro cui l'opera è piaciuta.

    Detto in tutta amicizia ;)
  • Zender • 23/07/11 13:46
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Sinceramente, e considerando che sempre di pareri personali si parla, nei commenti, mi pare un'opinione non così strampalata. Se uno ritrova in un film un ricorso a stereotipi del genere mi pare logico che pssa pensare che per questo motivo possa piacere di più a chi il genere non lo conosce. Il discorso fila e non prevede che chi invece il genere lo conosce non possa ugualmente trovarlo interessante per altri motivi. Non capisco cosa ci trovi di strano nella frase. E' un punto di vista piuttosto comune, in fondo.
  • Cotola • 23/07/11 14:35
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Ciao Gest,
    credo si sia creato un equivoco verbale e quindi lo voglio chiarire subito.

    In primis: non ho fatto riferimento a nessuna affinità nè ad alcun commento di altri utenti: non lo faccio mai e poi non è permesso dal Maestro (pena il taglio delle mano). Non ho ben capito quindi l'ipotesi arbitraria che avrei fatto.

    La mia frase era molto generale e l'ho anche spiegata. Credo che Zender abbia capito cosa
    volevo intendere. Se io vedo un film horror è
    un conto, se ne ho visti 100 la cosa è diversa. Non trovi? Nulla di male quindi nel dire che chi non conosce il genere, può trovarlo migliore poichè magari non nota i tanti elementi presenti in altre pellicole.

    Infine circa la tua affermazione:

    Che tu non abbia potuto apprezzare talune chiare sfumature del racconto o che non abbia avuto tempo di soffermarti su certi richiami nostalgici lo reputo plausibile ma non riesco a cogliere cosa c'entrino in tutto ciò coloro cui l'opera è piaciuta.


    Io certe sfumature del racconto le ho anche ravvisate così come certe considerazioni sulla natura umana (sul suo egoismo e sulla sua cattiveria specie in condizioni estreme)
    ma anche in questo caso non mi sono sembrate
    particolarmente originali.

    Spero di avere chiarito e ribadisco di non averti voluto nè offendere nè tirati un ballo.

    Un saluto.
    Ultima modifica: 23/07/11 14:36 da Cotola
  • Gestarsh99 • 23/07/11 15:13
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Ciao Gest,
    credo si sia creato un equivoco verbale e quindi lo voglio chiarire subito.

    In primis: non ho fatto riferimento a nessuna affinità nè ad alcun commento di altri utenti: non lo faccio mai e poi non è permesso dal Maestro (pena il taglio delle mano). Non ho ben capito quindi l'ipotesi arbitraria che avrei fatto.


    Mi son spiegato male allora, quello che volevo dirti è che se tu scrivi:

    Cotola ebbe a dire:
    ...Lo troverà migliore chi non conosce bene il (sotto)genere in questione.

    allora qualcun altro potrebbe sentirsi in diritto di controbattere a sua volta:

    PincoPallino potrebbe aver a dire:
    il voto/giudizio del buon Cotola è stato condizionato dalla media dei restanti 1 ed 1,5

    Sono entrambe ipotesi non dimostrabili e pertanto valide/invalide nella medesima misura.

    Comunque l'importante è essersi chiariti.
  • Cotola • 23/07/11 15:30
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Ok, tutto a posto.
  • Brainiac • 23/07/11 22:54
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Cotola ebbe a dire:

    In primis: non ho fatto riferimento a nessuna affinità nè ad alcun commento di altri utenti: non lo faccio mai e poi non è permesso dal Maestro (pena il taglio delle mano)

    ...e invece lo faqui, messer Cotola, che il Davinotti si armi d'accetta e predisponga il taglio dell'arto ;))))
    Su Kaboom il Brainiac ebbe a dire:
    dimenticate il regista di Mysterious skin perchè questo è l'Araki più strafumato dai tempi di Smiley face.
    E illo Cotola ebbe a replicar:
    Effettivamente fa dimenticare, purtroppo, il grande Mysterious skin.
    a parte gli scherzi, di zombeschi/ contagiosi ne ho visti fin troppi, e proprio per quello, dato che in Carriers non c'è (dal mio pointofview) nessunillima disattesa del canovaccio, mi ha annoiato non poco.
  • Gestarsh99 • 24/07/11 00:50
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    ...Smiley face...

    Incredibile quel film, è un vero peccato che non sia mai stato tradotto in italiano.
    Io lo reputo il miglior film del regista: è l'unica tra le sue opere che non mi ha mai dato il sospetto di un eccesso di auto-compiacimento sociologico.
  • Brainiac • 24/07/11 10:25
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    massì, anche se Mysterious è un gran bel film, viva pure la leggerezza di Smiley face.
  • Buiomega71 • 6/05/23 09:46
    Consigliere - 25933 interventi
    Per chi scrive uno dei migliori "pandemic movie" del nuovo millenio (visto oggi così terribilmente profetico e realistico dopo quello che abbiamo passato), senza zombi (finalmente) o rabbiosi infetti che siano.

    Di una ferocia, di una cattiveria e di un cinismo a dir poco lancinanti (l'abbandono della tenerissima bimba infetta e del suo papà, Bobby, contaminata dal virus, lasciata al suo triste destino in mezzo alla strada, il medico ormai corroso dalla malattia che somministra potassio ad un gruppo di bambini ormai spacciati, in una stanza asettica "ospedaliera" da incubo, così simile a quella di Coma profondo, l'impietoso racconto sulle fosse comuni), dove la pietà umana rimane solo un ricordo, verso un Eden (la proverbiale ultima spiaggia "incontaminata") che resta un'illusione in mezzo a tanto orrore.

    On the road per la sopravvivenza che a volte ricorda la parte "sulla strada" di Effetto black-out, tra I sopravvissuti e qualcosa del Danny Boyle di 28 giorni dopo (il gruppo di uomini in tuta protettiva e maschere che vogliono tenersi le due ragazze del quartetto e le umiliano facendole spogliare con la scusa di controllare se hanno contratto la malattia) che non lascia un'attimo di respiro per la sua tensione galoppante (e la sua breve durata), splendidamente fotografato dal noeiano Benoit Debie.

    Improvvisi momenti di violenza splatter (lo scontro a fuoco con le due zitelle in automobile), altri decisamente disturbanti (la vecchia mummificata sulla sedia che imbraccia un fucile, il cane che divora le viscere del suo padrone morto nel letto, l'incubo "zombesco" tra le lenzuola, la mascherina insanguinata indossata dalla bambina infetta) e una narrazione implacabile perfettamente gestita dai due fratelli spagnoli.

    E l'arrivo al motel disabitato con quella piscina che trasuda marciume e cadaveri galleggianti mi ha ricordato L'occhio nel triangolo.

    Straordinario (per potenza visiva e apocalittica suggestione) l'arrivo nel desolato e spettrale paesino texano con i camion della spazzatura zeppi di corpi umani chiusi nei sacchi e la fattoria apparantemente abbandonata alla Non aprite quella porta.

    Ottimo il cast (su tutti Lou Taylor Pucci, sempre in conflitto con la sua parte umana e sensibile, rispetto al cinismo del fratello) e un agorafobia da fine del mondo che mette davvero i brividi.

    Impressionanti, poi, i cadaveri devastati dal virus ad opera del cronenberghiano Stephan Dupuis.

    Per il sottoscritto un gioiellino pandemico da non mancare.
    Ultima modifica: 6/05/23 14:13 da Buiomega71