Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/11/09 DAL BENEMERITO HOMESICK
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Homesick 19/11/09 16:11 - 5737 commenti

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Accelerato da un ritmo cinematografico all'americana e ispirato ad un tragico fatto di cronaca avvenuto all'indomani della Liberazione, un affresco acre e dolente dell'Italia uscita dal II dopoguerra: un'Italia prostrata e belluina che, persa ogni speranza - anche religiosa - e resi impossibili la prosecuzione di un cammino nella rettitudine e qualsiasi slancio di altruismo, pare concedersi la salvezza solo votandosi al male o alla morte. Ottime l'appassionata prova drammatica della Del Poggio e la proficua caratterizzazione del segaligno Claudé, suo infame sfruttatore biancovestito. Spietato.
MEMORABILE: Invocando disperatamente l'aiuto divino, la Del Poggio riempie invano di denaro le cassette delle offerte in chiesa.

Cotola 6/02/11 19:05 - 9055 commenti

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Dopo Il bandito, ancora un film in cui Lattuada incrocia le strade neorealiste e quelle noir per raccontare di un' Italia a pezzi sul cui sfondo si muovono criminali pronti, pur di raggiungere i loro scopi, a sfruttare senza pietà i "rottami" di un'umanità dolente ed umiliata che prova a ribellarsi, quasi sempre con scarso successo. Ottimamente girato e molto coraggioso, visto il periodo, nel negare non solo il lieto fine ma anche la speranza: durissima in questo senso la scena in cui la Del Poggio (bravissima) invoca l'aiuto divino.
MEMORABILE: In chiesa: la Del Poggio disperata, chiede alla Madonna di salvare lei e Kitzmiller, mentre riempie di soldi la cassetta delle offerte.

Giùan 31/08/11 13:42 - 4565 commenti

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Quasi gemello del più torbido Tombolo di Ferroni, Senza pietà è anch'esso girato nella famigerata Pineta livornese, sorta di mercato nero all'aperto nel quale venivan contrattati i più loschi commerci après la guerre. Lo stile di Lattuada si muove in media res tra autorialità (i riferimenti al noir USA) e neorealismo. Script di Fellini/Pinelli (e dello stesso regista) molto audace nella descrizione di una sia pur platonica, per ovvie ragioni censorie, relazione interraziale. La Del Poggio ci crede, Kitzmiller (altro elemento comune a Tombolo) icona "nigger".
MEMORABILE: La scena nel luna park con Kitzmiller che abbozza uno "spiritual"

Galbo 2/08/13 23:42 - 12399 commenti

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Notevole prova di Lattuada che dirige un film impregnato del clima neorealista e con le "movenze" del noir. Il regista è abile nel rappresentare un paese appena uscito dalla guerra, il cui clima generale è cupo e apparentemente privo di speranza, come rappresentato dai personaggi principali della vicenda. Buona la sceneggiatura (nella quale c'è la mano di Fellini) e la prova del cast.

Mickes2 6/08/14 22:35 - 1670 commenti

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Sulle macerie di un’Italia messa in ginocchio dalla guerra, prende forma un’opera cinica e tristissima sulla meschinità umana che stronca sul nascere ogni parvenza di rapporto fra persone in un mondo dove la pietà - anche supplicata, elemosinata - è un miraggio distante anni luce. Gente che ha perso molto, se non tutto, cerca in ogni modo di instradarsi verso una vita dignitosa, ma il percorso è ricco di scorie: dell’impotenza è rimasta solo la misantropia, della distruzione solamente il male e della sorte solamente una via d’uscita. Doloroso.

Rufus68 28/06/16 22:42 - 3845 commenti

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Lattuada non ha remore nel mostrare un'Italia dell'immediato dopoguerra dilaniata dall'avidità e dal malaffare e in cui non c'è motivo di sperare nel futuro (anzi, di positivo rimane solo la fuga). La storia d'amor platonico della protagonista (una bellissima Carla Del Poggio) con un militare americano di colore è l'unica luce di questo film cupo e senza redenzione. L'alternarsi di lingue diverse (portoghese, inglese, inflessioni dialettali) accentua ancora di più il senso di caos spirituale dell'insieme.

Daniela 22/03/17 08:03 - 12672 commenti

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Durante l'occupazione alleata, una ragazza caduta nel giro della prostituzione stringe una relazione con un soldato afro-americano che, per amor suo, diventa complice di una banda di malviventi... La cornice è quella neorealista, ma il contenuto è puro melò declinato secondo gli stilemi del noir d'oltreoceano: girato negli stessi anni dei fatti narrati, un film coraggioso per la tematica interrazziale sia pur affrontata in modo assai casto, crudo nel ritratto di un ambiente caotico e degradato, culminante in un epilogo di struggente intensità, ben servito dal cast. Imperfetto ma notevole.
MEMORABILE: La scena all'interno della chiesa in cui la protagonista invoca l'aiuto della Madonna; Il volo dal parapetto

B. Legnani 15/04/22 23:02 - 5535 commenti

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Film del minigenere che potremmo definire "Dopoguerra a Livorno". La pellicola funziona bene in chiave neorealista, mentre ha qualche difetto non trascurabile nel versante melodrammatico (forse perché invecchiato un po' male, sotto questo specifico aspetto), talora piuttosto sforzato. Narrazione in ogni caso positivamente essenziale, con qualche personaggio assai interessante. La Del Poggio dimostra una interessante versatilità, mentre Kitzmiller, forse per ingenue forzature di sceneggiatura, forse per un doppiaggio un po' buffo, convince molto meno. Degli altri si ricorda la Masina.
MEMORABILE: La candida apparizione di Pierre Claudé.

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  • Discussione Soviet • 16/08/16 16:12
    Disoccupato - 8 interventi
    La scena del luna park dove Carla Del Poggio guarda l'uomo che misura la propria forza spingendo un oggetto in metallo è stata ripresa nel film "Altrimenti ci arrabbiamo" di Marcello Fondato, dove Bud Spencer umilia il gangster spingendo il missile con forza tale da farlo volare dalle guide.
  • Discussione B. Legnani • 16/08/16 16:26
    Pianificazione e progetti - 14969 interventi
    Soviet ebbe a dire:
    La scena del luna park dove Carla Del Poggio guarda l'uomo che misura la propria forza spingendo un oggetto in metallo è stata ripresa nel film "Altrimenti ci arrabbiamo" di Marcello Fondato, dove Bud Spencer umilia il gangster spingendo il missile con forza tale da farlo volare dalle guide.

    Beh.... anche in altri cento film. Perfino in un Don Camillo.