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siamo nel 1926, qui c'è già tutto: ogni possibile sperimentazione sull'immagine e sulla narrazione, ogni futuro avanguardismo, ogni coevo espressionismo tedesco (che il regista allora ignorava), ogni tentativo di eccedimento del mezzo-cinema, ogni nome del secondo dopoguerra che oggi ascriviamo alla genia dei visionari.
un'opera davvero mostruosa, vi prego recuperatela.
Schramm, Fulleffect