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Contatti col mondo - 5193 interventi INTRODUZIONE
La prima serie animata di Spider-man, arrivò nelle tv americane nel 1967, cinque anni dopo il suo primo fumetto scritto da Stan Lee. Siccome, già a quei tempi, l’arrampicamuri era già il supereroe portabandiera della Marvel Comics, la “Grant-Ray Lawrence” e la “Krantz Animation” decisero di produrre dei veri e propri cartoni animati su di lui. S’ispirarono ai disegni originali di Steve Ditko e John Romita Senior ed utilizzarono anche un tipo d’animazione che si avvicinava a quella delle serie vintage di “Hanna & Barbera” (anche per questa ragione, il costume era leggermente diverso, visto che le ragnatele erano disegnate solo sulla maschera, sui guanti e sugli stivali), e la cosa, per qualche tempo, funzionò.
Inizialmente, si pensò di sacrificare le origini, le scene al liceo e il detto “da un grande potere derivano grandi responsabilità”, per presentare Spider-man come se fosse uno dei supereroi già noti del piccolo schermo, tipo Superman e Batman, anche se non lo era (perché era il supereroe con superproblemi per antonomasia). I supercriminali dell’arrampicamuri c’erano quasi tutti e ne furono aggiunti anche degli altri, inventati per la tv, che avevano strani costumi e superpoteri. Grande spazio era dato al Peter Parker fotografo freelance per il quotidiano “Daily Bugle”, all’editore Jameson (che detestava Spider-man) e alla segretaria Betty Brant (all’epoca, fidanzata di Peter). Le trame erano brillanti e Spider-man appariva come un Robin Hood moderno, spesso frainteso dai media e dalla polizia, che gli sparava a vista. L’eroe si divertiva a penzolare fra i grattacieli della città, ad intrappolare i nemici con la sua ragnatela ed a lasciare biglietti dove c’era scritto: “Complimenti del vostro Spider-man di quartiere”.
Dopo 38 episodi (36 da 10 minuti e 2 da 20) inseriti in 20 puntate da mezz’ora circa, nel 1968, la “Grant-Ray Lawrence” fece bancarotta, lasciando sola la “Krantz Animation”, che, fra i suoi registi, annoverava anche quel Ralph Bakshi, che in seguito sarebbe diventato famoso per il film animato per adulti
Fritz il gatto. Dovendo portare a termine un contratto televisivo che prevedeva complessivamente 52 puntate da mezz’ora, la casa di produzione superstite decise di risparmiare sui costi, facendo a meno dei supercriminali dei fumetti e del cast fisso del “Daily Bugle” (che, però, tornava in alcune avventure), ma introducendo le origini di Spider-man ed i compagni di scuola di Peter Parker (che, pur sembrando presi dai fumetti, non erano personaggi fissi, ma cambiavano di puntata in puntata). Le nuove storie erano fumettistiche, poliziesche e fantasy, inoltre furono montanti dei remake degli episodi più riusciti, per rientrare sulle spese. La serie di Spider-man terminò nel 1970, anche se i disegni e le animazioni dei rimanenti 39 episodi (presentati nelle ultime 32 puntate dello show) erano più modesti di quelle delle prime avventure. Spider-man diventò, comunque, una star della tv e la sua sigla iniziale entrò nel mito.
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FINE
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Undying
Puppigallo, Il Gobbo, Modo, Redeyes
Ciavazzaro, Galbo