Apoffaldin • 8/06/25 10:06
Pulizia ai piani - 296 interventi CONTIENE SPOILER IL PROTAGONISTA SECONDO SORDI E MONICELLI
In un'intervista concessa a Callisto Cosulich durante il periodo di lavorazione del film sia
Sordi che
Monicelli spiegarono quello che secondo loro era
il profilo psicologico del
protagonista.
Le loro
interpretazioni risultarono quasi
opposte.
Alla considerazione di Cosulich sul fatto che Giovanni Vivaldi, a suo modo, fosse un mostro, Sordi rispose: "Non direi: mostro era semmai il personaggio che vendeva bambini ne
Il giudizio universale. (...) Giovanni (...) resta un padre a cui viene tolto -e in quella maniera- il figlio. Quanti nei suoi panni avrebbero le sue stesse reazioni?".
Monicelli disse che per meglio rappresentare il rapporto di ambivalenza che si viene a creare tra il padre della vittima e l'assassino aveva scelto di far interpretare quest'ultimo da Renzo Carboni, "un ragazzo molto bello e dalla faccia simpatica", mentre non si poteva dire lo stesso di Vincenzo Crocitti, il figlio di Giovanni, che aveva il ruolo della vittima.
Per
Monicelli in campo c'erano
due tipi di ferocia: mentre l'insensibilità dell'assassino era episodica, legata alla circostanza, quella dei Vivaldi era atavica.
FONTE:
Callisto Cosulich,
Il grande ritorno di Sordi con Monicelli, in
Paese Sera.
Edizione del mattino,
2 gennaio 1977,
pag.9.
Dopo l'uscita del film nelle sale, un
sondaggio di
Paese Sera tra gli spettatori stabilì che la
maggioranza si dichiarava
solidale con la scelta vendicativa del protagonista.
Questo spinse la giornalista Aurora Santuari a intervistare nuovamente il regista.
Monicelli disse che l'esito del sondaggio non lo sorprendeva perché l'ambiguità scelta per il personaggio da lui, Amidei e Cerami " non era capitata a caso".
"Prima di tutto", spiegò il regista, "scegliendo
Sordi come interprete, perché
il pubblico si può identificare con lui. Sarebbe stato facile un borghese piccolo, piccolo più antipatico. (...) Se avessi preso una faccia sconosciuta sarebbe stato sleale perché, nell'impossibilità di riconoscersi, lo spettatore lo avrebbe subito ricevuto come negativo".
"In un primo tempo
avrei voluto Paolo Villaggio: mi ha fermato il pensiero che lo avrebbero identificato come il "vinto" Fantozzi, e così maggiormente giustificato".
Va bene, disse la giornalista Santuari, Sordi viene spesso identificato come un personaggio meschino e intrallazzone, ma perché lo spettatore sembra sorvolare su queste sue caratteristiche negative?
"Non può essere il film a forzare questa consapevolezza", rispose Monicelli, "lo scatto deve nascere spontaneamente".
E aggiunse: "Sono stato
incerto sul
volto da dare
all'ultimo personaggio che entra in campo, quello che dà lo spintone al padre pensionato. Un birbaccione o un uomo più fragile? Meglio un birbaccione, altrimenti Sordi sarebbe diventato un mostro, e come tale poco tipico e poco significativo. Inoltre
ho voluto veloce la sequenza della rapina perché passasse subito di mente. Nessun indugio sull'uccisione del figlio, perché non fosse automatico dare ragione alla vendetta".
FONTE:
Aurora Santuari,
Tanti borghesi piccoli,
piccoli, in
Stampa Sera. Edizione nazionale del mattino,
17 aprile 1977,
pag.10.
Brainiac, Tomastich, Furetto60, Escape1, Geppo, Siska80, Bullseye2
Cangaceiro, Greymouser, Jandileida, Markvale, Jurgen77, Giezz, Ramino, Parsifal68, Belfagor, Il ferrini, Bubobubo, Camibella, Eriktorna
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