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Curiosità su 'Na santarella - Spettacolo teatrale (1975)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 31/03/08 DAL BENEMERITO GUGLY
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  • Un film straordinario, quasi perfetto!:
    Ghirlanda
  • Davvero notevole!:
    Gugly
  • Quello che si dice un buon film:
    Rambo90

CURIOSITÀ

3 post
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  • Gugly • 4/07/09 20:08
    Archivista in seconda - 4713 interventi
    La commedia prima dell'edizione televisiva fu portata in teatro nel 1972. La protagonista femminile è stata Angelica Ippolito, figlia della moglie di Eduardo Isabella Quarantotti nonchè compagna degli ultimi anni di Gian Maria Volontè (con il quale abitò nella villa di Velletri ereditata proprio da Eduardo).

    La commedia è la rivisitazione personale di Scarpetta di una operetta musicale francese, da cui è sono stati un film nel 1927 Mzelle Nitouche e un altro nel 1954 per la regia di Yves Allegret con Fernandel (informazioni tutte tratte dal breve documentario inserito come extra nel dvd in mio possesso).

    La versione di Scarpetta fu quella che ebbe più successo, e permise al suo autore di costruirsi una Villa a Napoli, detta appunto Villa Santarella, con tanto di statue dei protagonisti poste nell'androne.
    Su una facciata campeggia una scritta:
    "Qui rido io".
    E. Scarpetta.
    Grazie a Nemesi per le due foto.


  • Gugly • 5/07/09 11:33
    Archivista in seconda - 4713 interventi
    Da Wikipedia interessanti ed ulteriori annotazioni:

    "Con questa commedia Scarpetta raggiunse un grandissimo successo di pubblico e di cassetta, tanto che con i proventi acquistò una villa al Vomero che chiamò La santarella tanto famosa che lo stesso Comune di Napoli chiamò la strada che portava alla villa Viale Santarella, nome che rimase nell'uso anche dopo che l'intitolazione della strada fu cambiata. In riconoscenza per i lauti guadagni realizzati Scarpetta fece innalzare nell'ingresso del palazzo che aveva al centro di Napoli, tre statue raffiguranti i personaggi principali della commedia.

    L'opera deriva dall'operetta di Meilhac e Millaud Mam'zelle Nitouche di cui Scarpetta, come racconta nell'autobiografia Cinquant'anni di palcoscenico, conservò la trama ma cambiò completamente l'ambientazione e le caratterizzazioni dei personaggi, tolse tutto il terzo atto che si svolgeva in una caserma «grazioso nell'operetta ma poco adatto alla scena di prosa, specialmente di un teatro dialettale» e, in più, per dare vivacità comica alla commedia, introdusse tre nuovi personaggi con funzioni di macchiette: il Marchesino Sparice, il cuoco cabalista e il vecchio sagrestano.

    Così trasformata la commedia fu rappresentata, con immutabile successo, per centodieci sere consecutive e più di mille furono le recite date in tutt'Italia.

    Anche Eduardo ha portato dei cambiamenti alla rappresentazioni sia teatrali che televisive della commedia introducendo al terzo atto due lunghi monologhi di Felice Sciosciammocca che nella commedia originale non compaiono perché non venivano scritti, ma affidati alla recitazione a soggetto degli attori.

    Ha aggiunto anche un nuovo personaggio quello di Suor Teresa che sorveglia l'educanda nel colloquio con il giovane tenente, affidandole anche una scena con Michele, il custode del convento".
  • Gugly • 11/07/09 12:03
    Archivista in seconda - 4713 interventi
    Posto qui il link ad un sito che reputo molto interessante per chi come me è appassionato dei lavori di Eduardo:

    http://www.lastoriadinapoli.it/teatro_attori.asp

    Se andate sul link indicato, scoprirete le storie dei molti attori che hanno fatto compagnia con Eduardo, e che sono comparsi nelle sue registrazioni televisive, a cominciare da Gennarino Palumbo, presente sia nelle registrazioni in b/n che in quelle a colori.
    La particolarità che più mi ha colpito è che molti non sono solo figli di attori e/o cantanti e quindi hanno respirato aria di palcoscenico fin dalla culla, ma che addirittura sono imparentati tra loro!
    D'altronde, come ho già scritto, Eduardo negli anni 70 aveva in compagnia il pronipote Mario Scarpetta.