Undying • 13/06/08 21:02
Risorse umane - 7574 interventi Michele Soavi & l'Uomo Nero
Michele Soavi, figlio di buona famiglia (la madre è una
Olivetti, il padre è
Giorgio Soavi, scrittore e poeta), prima di debuttare alla regia dietro la produzione di
Massaccesi (che per
Deliria impose un limite pari a sei settimane e mezzo di tempo) ha avuto occasione di frequentare in veste d'attore, tecnico e aiuto regista i maggiori Autori del cinema "di genere" italiano: da
Ruggero Deodato a
Lucio Fulci, da
Joe D'Amato a
Lamberto Bava, sino al più celebre
Dario Argento.
In occasione del buon riscontro di critica e di pubblico ottenuto da
Deliria, nel 1987
Claudio Lazzaro realizzò questa interessante intervista.
Michele Soavi racconta: "Fin da bambino facevo strani disegni, che tradivano un certo gusto del macabro. Mamma decise di portarmi dallo psicanalista. Ma io continuai a dipingere. Del resto neanche i quadri del secondo marito di mia madre, il pittore Bruno Caruso, sono particolarmente allegri".
Ha portato nel film i suoi incubi infantili?
Il soggetto non l'ho scritto io. L'autore è Luigi Montefiori (che è anche un buon attore e ha diversi pseudonimi, come George Eastman o Lew Cooper). Naturalmente io ci ho messo le mie idee sulla paura e il mio personale archivio di immagini.
Quali incubi?
Da piccolo mi dicevano: "Se non stai buono l'Uomo Nero ti porta via". Io mi chiedevo: "Che Diavolo ci farà l'Uomo Nero con quelli che porta via?". E nel film mostro il maniaco che, dopo aver fatto una strage, ricompone per bene i cadaveri attorno a un tavolo, come fossero una famiglia nel salotto buono. Anche l'Uomo Nero, insomma, ha un suo progetto, un suo lavoro da fare e anche i mostri hanno una loro "normale" umanità.
E le immagini?
La scena dei cadaveri in salotto l'avevo messa anni fa nei miei quadri. Il mostro invece è copiato da un collage di Max Ernst. E' un Uomo Nero con una grande testa di gufo: per uccidere indossa una maschera di piume.
Chi sono i suoi maestri?
Dario Argento. A 14 anni ho visto il suo primo film,
L'Uccello dalle Piume di Cristallo. Sono stato il suo assistente in
Tenebre e
Phenomena. Poi ringrazio sempre Truffaut per avere scritto il suo libro-intervista ad Hitchcock: una vera bibbia. E considero Tarkovskij il più grande visionario di cinema:
Stalker, per me, è un capolavoro assoluto.
Saprebbe esporre sinteticamente le sue idee sul cinema della paura?
Dimenticare gli effetti speciali, di cui abbiamo fatto indigestione, e ritornare a studiare per quale ragione un semplice corridoio, illuminato in un certo modo, fa tanta paura. Insomma tornare a studiare il meccanismo dei simboli e della mente: tornare a scuola da Hitchcock.
Lui usava gli effetti speciali.
Ma non si vedevano, non la facevano da protagonista. Gli effetti speciali servono a creare un clima visionario, ma se esageri diventa gratuito, esci dal contesto reale e a quel punto lo spettatore non è più coinvolto emotivamente. La regola che io seguo, e che certo non ho inventato io, è molto semplice: "Ciò che si immagina è molto più terrificante di ciò che si vede". Il problema quindi è: come stimolare l'immaginazione del pubblico? L'altra cosa da dimenticare è il sangue. Io l'ho usato, ma sono rimasto ampiamente al di sotto dei livelli da macelleria che ormai il cinema horror ha raggiunto e superato.
Quali sono gli errori che un aspirante regista non deve commettere?
Buttarsi nella mischia armato di splendide idee. In Italia si sottovaluta l'aspetto tecnico: la produzione dell'immagine. C'è ancora chi pensa di poter fare cinema sorretto solo dai contenuti, cioè da una creatività di tipo letterario. Fortunatamente il cinema di Dario Argento è una grande scuola di arte visuale. Come gli americani lui gira con una story-board, cioè una descrizione precisa e dettagliata di ogni singola immagine che apparirà sullo schermo.
Ha già pronto un secondo progetto?
Mi piacerebbe girare un film in Australia perchè lì lo spazio è così immenso da risultare soffocante e claustrofobico come il teatro in cui si svolge tutta l'azione di
Bloody Bird.
Non le interessa dirigere una storia più italiana?
Chissà. improvvisamente tutti si sono accorti di me e mi tempestano di telefonate e di offerte. Con l'aria di farmi un regalo enorme mi propongono di realizzare il prossimo film di Serena Grandi. Io credo invece che per un pò di tempo mi farò ancora qualche seconda unità al fianco di bravi registi: voglio impararli tutti, i trucchi del mestiere.
Fonte:
Sequenze n. 7 - Rosso Italiano (1977/1987)
Undying, Vito, Anthonyvm
G.Godardi, Ghostship, Buiomega71, Fedeerra, Teddy
Homesick, Stubby, Hackett, Burattino, Manfrin, Giùan, Taxius, Xabaras, Fromell, Magi94, Diamond
Deepred89, Stampante, Herrkinski, B. Legnani, Supercruel, Buck, Tomastich, Bruce, Puppigallo, Funesto, Markus, Jdelarge, Lucius, Daniela, Ira72, Leandrino, Wulfgar, Marcel M.J. Davinotti jr.
Cotola, Rebis, Ale56, Stefania, Luchi78, Trivex, Faggi, Maxx g, Ronax, Pesten, Rufus68
Metuant, Keyser3
Ciavazzaro