Una doppia verità - Film (2016)

Una doppia verità

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La nostra recensione di Una doppia verità

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Avvocato (Reeves) difende il figlio (Basso) di un suo cliente (Belushi) accusato di aver pugnalato a morte proprio suo padre. Il ragazzo non parla dal giorno del delitto, sua madre (Zellweger) è a dir poco scossa, anche perché tutto sembra concorrere a una chiara condanna. Le prove sembrano andare in una sola direzione e lo stesso giovane, trovato davanti al cadavere del padre, è stato sentito dire da una poliziotta "Avrei dovuto farlo prima". Non si capisce quindi inizialmente quale direzione voglia prendere il film e come possa essere ribaltata un'accusa tanto facilmente circostanziata, né l'impostazione sembra così stilisticamente accattivante da potersi permettere una trama troppo lineare....Leggi tutto Anzi, inutile negare che - anche per via di attori non fenomenali - l'impressione è quella di un buon prodotto televisivo e poco più, nonostante la vista di Reeves in un ruolo simile sorprenda e allo stesso tempo stuzzichi. Buona ma più anonima (e in ombra) la performance della Zellweger, fisicamente irriconoscibile rispetto all'ultima Bridget Jones. Tanto che ad emergere è piuttosto l'esuberanza di Jim Belushi, confinato ai frequenti flashback che spezzano una narrazione volta alla ricostruzione progressiva dei fatti e che rappresentano le uniche fughe virtuali dall'aula del processo, in cui si svolge quasi per intero il film. Per tutta la prima parte non ci si discosta molto da una corretta quanto neutra descrizione dei fatti. Difesa ed accusa non divagano negli interventi e la sfida prosegue a brevi interrogazioni dei testimoni e indicazioni a una giuria che durante la storia non guadagna mai importanza. Ci si chiede quindi dove voglia davvero condurci la regista, che si limita a dirigere facendo soprattutto attenzione a non perdere di vista la necessaria chiarezza espositiva. Si cominciano ad intuire gli obiettivi nella seconda parte, che riserverà più di un colpo di scena in attesa di un finale a suo modo spiazzante e ben reso dal flashback chiave. Una sceneggiatura quindi apprezzabile, una regia senza fronzoli che bada al sodo senza alcuna ansia di stupire confidando nel “fascino soft” di Reeves e nella forza della semplicità. Ben studiata la scelta dei (pochi) testimoni da portare in processo, ma è anche l'astuzia dell'imputato a colpire (non si dimentichi che conosce molto bene la legge). Non c'è mai la sensazione di assistere a un gran film, ma è bene ricordare che a volte non è obbligatorio lasciare il segno per intrattenere al punto giusto. Qui tutto (o quasi) torna, la costruzione è impeccabile e senza alzare la voce si ottiene comunque di fornire un buon esempio all'interno di un genere che Courtney Hunt (già alla regia di alcuni episodi di LAW & ORDER UNITA' VITTIME SPECIALI e IN TREATMENT) conosce e ha già affrontato, pur nell'angustia del piccolo schermo.

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Tutti i commenti e le recensioni di Una doppia verità

TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/10/16 DAL BENEMERITO DANIELA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 17/06/17
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Galbo 17/10/17 05:45 - 12641 commenti

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Dopo il ben Frozen River, la regista Courtney Hunt dirige un thriller processuale con esiti artistici purtroppo differenti. Il limite principale è proprio nella direzione che non riesce a creare la tensione necessaria e conduce una narrazione priva di sussulti e con un finale prevedibile, se si è seguita attentamente la storia. Particolarmente soporifere risultano le parti ambientate fuori dall’aula del tribunale. Anche gli attori sembrano poco convinti e l’unico che ci mette un minimo di vigore (in tutti i sensi) è Jim Belushi.

Markus 19/06/17 08:57 - 3760 commenti

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Fattaccio di sangue in Louisiana, con giovinotto accusato di aver pugnalato il padre e relativo processo con brillante avvocato. Tutto qua? La risposta, drammaticamente, è sì. Una vicenda resa per nulla interessante da una regia fin troppo asciutta e impersonale, incapace di dare taratura ai personaggi e quindi tentare di fornire un minimo di empatia sindacale. Reeves è travestito da avvocato (la cravatta, la scriminatura dei capelli) ma non riesce a rendere convincente il personaggio, tanto che il "sopra le righe" di Belushi... pare una boccata di ossigeno.

Capannelle 14/10/17 23:52 - 4561 commenti

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Non è una megaproduzione e la messa in scena di stampo televisivo, con fotografia mielosa e pochi ambienti di ripresa, lo conferma. Purtroppo mancano quelle velleità registiche o quella verve narrativa (la voce fuori campo non aiuta) che potrebbero elevare un'onesta storia processuale al rango di buon film. Gli attori sono funzionali ma senza offrire spunti degni di nota, Belushi a parte.

Daniela 27/10/16 11:29 - 13271 commenti

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Un ragazzo di 17 anni è sotto processo per parricidio: il verdetto sembra scontato, perché tutte le prove sono contro di lui, che si rifiuta di parlare anche con il proprio avvocato... Legal-drama dignitoso ma anche di routine, non più avvincente di una qualsiasi puntata di Law & Order, dato che neppure il colpo di scena finale, per giunta non del tutto inaspettato, riesce a scuotere dal torpore indotto dalla messa in scena sonnacchiosa. Reeves e Basso inespressivi, Zellweger irriconoscibile, Mbatha-Raw ininfluente, il migliore risulta Belushi pur comparendo pochissimo in quanto vittima.

Rambo90 19/06/17 23:02 - 7995 commenti

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Dramma processuale solo all'apparenza di routine: la trama infatti a metà prende una svolta intrigando più di quanto ci si possa aspettare. Nella prima parte comunque un ritmo fluido e la professionalità del cast tengono desta l'attenzione, tra i classici momenti in aula e flashback che ripercorrono l'accaduto (ma alcuni in modo menzognero). Finale un po' forzato ma sicuramente affascinante. Bravo Reeves, non male la Zellweger ma a rubare la scena sono la Mbatha-Raw e un laidissimo Belushi.

Digital 20/06/17 20:30 - 1267 commenti

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Onesto legal thriller che non aggiunge niente di nuovo alla sterminata produzione televisiva e cinematografica. Il difetto principale è dunque la poca originalità, ma ciò non gli impedisce di farsi guardare con discreto interesse fino allo spiazzante - e quindi poco pronosticabile - colpo di scena. La regia è delle più compatte, non si concede alcun virtuosismo, mettendo in primo piano i personaggi, ciascuno dei quali con più di un sassolino nella scarpa. Niente di così trascendentale, ma la sufficienza piena la porta a casa.

Puppigallo 27/06/17 11:17 - 5479 commenti

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La voce fuoricampo dell'avvocato contribuisce a spersonalizzare una pellicola, che già arranca di suo, non convincendo fin dalle prime battute (gli attori fanno il compito, tranne Belushi, che recita il ruolo del viscido padre-marito padrone, pompando il personaggio, ma in maniera non proprio disprezzabile). Qualcosa funziona, ma alcuni flash risultano forzati e qua e là superflui, un po' come la storiella della collega col "rivelacazzate", stalker di uomini sposati...Mah. Sembra quasi di leggere un libro di medio interesse, con colpetto finale, che però non ne risolleva le sorti.
MEMORABILE: Il mutismo dell'imputato, che fa sperare che gli diano minimo l'ergastolo (la sparata sulla violenza in volo...).

Dusso 3/07/17 10:34 - 1606 commenti

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Dramma processuale teso molto piacevole da seguire, con un colpo di scena finale poco prevedibile; la regia di Courtney Hant si limita invece al compitino e in definitiva il risultato finale è un film riuscito nel suo genere che probabilmente non offre nulla di nuovo nel panorama ma che come detto fa bene il suo dovere. Convincente la prestazione di Keanu Reeves.

Ultimo 17/01/19 18:32 - 1727 commenti

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Keanu Reeves veste i panni di un avvocato di un giovane accusato dell'omicidio del padre. Legal thriller nella norma, con una prima parte un po' statica alla quale fa da contraltare un secondo tempo più avvincente, con qualche buon colpo di scena. Cast non particolarmente esaltante per un film che si lascia guardare, pur non essendo un capolavoro del genere. Non male in fin dei conti.

Piero68 10/04/19 08:31 - 2995 commenti

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Legal thriller che, nonostante tutto, riesce comunque a confezionare un finale interessante e per nulla scontato. Peccato per tutti i difetti fisiologici e non che il prodotto presenta: lo stile televisivo, una regia anonima, un cast non sempre all'altezza e si potrebbe continuare. E' ovvio che nel mare magnum di genere non toglie e non mette; ma almeno assolve al compito di intrattenere. Bene Belushi nonostante il piccolo ruolo. Irriconoscibile la Zellweger.

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Ira72 14/01/20 13:40 - 1362 commenti

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Non male questo ennesimo legal thriller, grazie a un colpaccio finale ben assestato e a un cast di tutto rispetto. Buona l'idea della ricostruzione centellinata nel corso del processo, grazie alla quale si possono instillare dubbi e demolire certezze. Meno bene, invece, il ritmo che talvolta mette a dura prova l'attenzione dello spettatore, soffermandosi eccessivamente su particolari che potevano essere sforbiciati. Azzeccate le scelte di Reeves (sempre a metà tra il bravo e il cattivo ragazzo) e di Zellweger (tra l'algido e l'impassibile).

Anthonyvm 3/02/21 00:50 - 6495 commenti

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Pur non facendo gridare al miracolo, specialmente da un punto di vista stilistico (la regia soffre di una certa televisività), la vicenda narrata è abbastanza interessante da tenere desta l'attenzione del pubblico fino alla conclusione. Merito anche di una durata non eccessiva e dell'assenza di inutili subplot rallenta-ritmo. Fra flashback rivelatori e dichiarazioni dei teste più o meno mendaci, la soluzione del mistero arriva pian piano esplodendo in un buon colpo di scena finale. Cast sottotono, eccezion fatta per la breve ma intensa partecipazione di Belushi. Più che guardabile.
MEMORABILE: Belushi umilia pubblicamente la Zellweger; Il figlio parla in tribunale; Il significato del disegno del figlio; Il flashback chiarificatore alla fine.

Androv 3/04/22 22:15 - 201 commenti

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Film ben costruito e dotato di una regia di servizio e buone interpretazioni. Reeves torna nei panni dell'avvocato scaltro e furbo e la Zellweger, irriconoscibile, rende molto bene nella parte, abbandonando il classico cliché della trentenne in sovrappeso. Il film è interessante e, dopo un primo tempo descrittivo, entra nel vivo fino al climax finale. È un film di interpretazioni, sguardi, primi piani, genere in cui gli americani eccellono. 4/5 del film si svolge in tribunale e non ci si annoia mai, aspetto che rende ancor di più evidente l'arguzia della regia.

Herrkinski 15/07/22 14:21 - 8701 commenti

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Da una regista con un'esperienza anche nei serial tv, non stupisce che il film abbia un'impostazione para-televisiva; siamo in territori pienamente legal-thriller, con un processo invero gestito senza grandi discorsi o enfasi e qualche riuscito flashback al giorno dell'omicidio. Se il tentativo è quello di instillare dubbi nello spettatore, in realtà le dinamiche del delitto sono parzialmente prevedibili, non fosse per un twist finale invero abbastanza puerile, che aggiunge una nota noir ma risulta poco credibile. Nel complesso guardabile e nulla più, con prove discrete del cast.
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