Law & Order: Unità vittime speciali - Serie TV (1999)

Il miglior spin-off di Law and Order presenta un ottimo cast di attori, un'estrema cura nella messa in scena delle storie (mai ripetitive) e non ha mai finali scontati. Notevole il colpo di scena dell'ultima stagione (non quella finale, visto il successo), numerosi gli episodi degni di nota, tra cui NOTTE con Angela Lansbury e Alfred Molina, e Manipolata con la Mornay.

Bel poliziesco di stampo ancor più classico (alla Hill Street, per intenderci) della serie madre. Qui infatti detective lavorano in squadra e il loro privato fa da collante tra i vari episodi. Il tutto senza rinunciare alle battaglie legali. Rispetto ai vari CSI, Bones, Criminal Minds eccetera, niente superscienziati, ma personaggi e storie molto più "veri" e vicini alla gente. Per chi ama ancora il poliziesco più tradizionale.

Seguendo la strada spianata di Law and order, S.V.U. si occupa di reati a sfondo sessuale, senza mai indugiare gratuitamente e con grande attenzione per gli aspetti umani. Il verò "di più" è dato dalla affiatata coppia di poliziotti Hargitay-Meloni, perfetti per intensità di fronte a casi giudiziari spesso devastanti. Rispetto alla serie precedente è meno robusto nelle fasi investigative e processuali. Molto ben assortiti i vari episodi, anche grazie al minor numero di puntate, praticamente la metà.

Uno dei migliori prodotti polizieschi degli ultimi anni. Storie acute e ben congegnate, personaggi con personalità ben distinte, attori immedesimati, apparizioni di lusso (Julian Sands, Franco Nero, Robin Williams). A volte scade in un manicheismo molto americano e politicamente corretto, tuttavia il risultato finale ridimensiona i difetti. Mariska Hargitay domina la scena con la sua misteriosa sensualità e la sua umanità, senza mai rubare la scena all'irruente Meloni, allo straniato Belzer, al riflessivo e rassicurante capitano di Florek.

Dei vari spinoff di Law & order, è quello con meno zone d'ombra: crimini di natura sessuale (impossibile non indignarsi), vittime con cui è facile empatizzare, manicheismo facile e a volte assolutorio nei confronti degli eccessi delle forze dell'ordine. Resta comunque l'ottimo lavoro del cast, in particolare la Hargitay (il cui personaggio è diventato l'icona ella serie) e la coppia di detective Belzer-Ice. T. Meglio le prime stagioni, con episodi più verosimili.

Di tutti i "figli" generati da Law & order, la SVU è sicuramente il migliore: pur non essendo equamente ripartiti gli incarichi e ruotando tutto attorno alla coppia Meloni/Hargitay, ha il pregio di non essere mai ripetitivo e di non dare mai nulla per scontato. Peccato che Belzer, nella fiction proveniente dalla squadra omicidi di Baltimora, non sia doppiato da Dario Penne come nella serie che gli ha dato i natali. Sempre piacevole nonostante le finora 12 stagioni, che per una serie sono davvero tante.

Riassumere in poche righe una serie lunga 15 anni, specialmente se di livello assoluto, è assai difficile. Puntando su abusi e violenze sessuali "SVU" difficilmente non riesce a coinvolgere emotivamente, grazie anche alla bravura del cast: Meloni e Hargitay su tutti, ma anche Dan Florek, BD Wong, il duro Ice-T e molti altri specialisti del genere. Tra la miriade di episodi segnalo l'avvincente "Sotto Copertura" della nona stagione, con Hargitay mattatrice assoluta, episodio che segnerà profondamente il personaggio di Olivia Benson.

Tra le più longeve serie poliziesche, SVU è anche il più fortunato spin-off del franchising Law & order grazie a tematiche ben riconoscibili. Se molte situazioni appaiono esasperate e sensazionalistiche, è pur vero che gli sceneggiatori sanno far leva sulle morbosità per affrontare paradossi giudiziari e temi etici di attualità, ben esemplificati dalla contrapposizione fra i punti di vista dei classici detective wasp (Meloni e Florek) e colleghi radical-garantisti (Belzer e Ice-T). L'attenzione infatti cala con l'uscita dei protagonisti storici.