The slaughterhouse killer - Film (2020)

Al secondo film, Curtain aggiusta il tiro e realizza una sorta di Henry senza la patina d'autore; il suo Box, serial-killer senza scrupoli interpretato dal manicomiale Ingham, uccide indiscriminatamente e con mucho gusto, coinvolgendo un collega di lavoro nelle scorribande. E' proprio la spalla a convincere di meno, poco credibile nei suoi dubbi esistenziali, ma Curtian non va per il sottile e tra mattatoi, massacri vari e lotte all'ultimo sangue non risparmia nessuno e regala qualche colpo basso, oltre al clima desolante dell'entroterra della Tasmania. Ozploitation d'impatto.

Apprezzabile per non volere essere il solito horror "estremo" fin troppo alla moda, di sconcezze e crudeltà estreme, malsanità assortite, però l'esangue conclusione delle scene violente avrebbe forse bisogno di una maggiore invenzione registica, rispetto a una certa piattezza generale che lo connota. Anche il digitale della fotografia a 1920 HD con i suoi colori volutamente sullo smorto non trae il meglio dai sempre emozionanti paesaggi della Tasmania. Buona l'interpretazione dell'obeso, disturbato assassino seriale protagonista. Si cerca un minimo di scavo e indagine psicologica.