The outrun - Film (2024)

Una storia di redenzione personale che passa dalla classica discesa agli inferi, propinata a intervalli regolari e senza volersi risparmiare, a tematiche più ambientali e di introspezione umana. Lo script è funzionale a sottolineare il primo aspetto, mettendosi al servizio della Ronan e del suo travagliato personaggio. Riesce a farlo in modo autentico e coinvolgente? Non proprio: vi riesce in poche sequenze, e questo appesantisce la tenuta del racconto.

Donna alcolista torna nei luoghi d’origine per cercare di disintossicarsi. Niente di nuovo sul fronte della dipendenza, in cui l’unico modo per guarire è quello di andare su un’isola dove non ci sono bar. Regia che cerca di stemperare le varie sbronze facendo un richiamo alla natura e alle sue leggi; le Highlands scozzesi hanno un brullo fascino. La Ronan ha buoni momenti nello sballo, ma le mancano gli alti/bassi tipici del problema nel piatto quotidiano. Crescendo finale da film per ragazzi.

Ennesimo film sulla nuova vita di un'ex alcolizzata con consequenti tentazioni e purtroppo inevitabili flashback esplicativi, che spiegano cose che avremmo benissimo potuto dare per scontate e che faticano a rendere tangibile il sapore rancido dei continui post-sbornia. Se da un lato il film tende a rallentare e talvolta a ripetersi, dall'altro va riconosciuto che la sceneggiatura riesce a evitare particolari cadute e che esteticamente si vola alto, specialmente quando forze della natura da dipinto romantico si abbattono sui lividi e suggestivi paesaggi scozzesi. Cast credibile.