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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Giudice e avvocato: due modi diametralmente opposti di vedere la giustizia, qui esasperati da ovvie esigenze cinematografiche. Il padre, giudice (Duvall), integerrimo e irreprensibile idealista; il figlio, avvocato (Downey jr.) ne fa un vanto di aver difeso con successo criminali incalliti e colpevoli acclarati. Quando i due si rivedono dopo tanti anni per il funerale della moglie/madre sono scintille, ma nel momento in cui il giudice viene accusato di aver volontariamente investito un uomo che tempo prima aveva fatto assolvere avventatamente (causando un successivo omicidio) è inevitabile che a difenderlo ci finisca proprio il figlio. Il rapporto tra i due protagonisti e lo svolgimento giudiziario...Leggi tutto (con Billy Bob Thornton a rappresentare l'accusa) sono chiari punti di forza del film, anche per la conclamata bravura dei due altori. Ci si fosse concentrati su quello accorciando la durata e le troppe scene superflue (soprattutto con Vera Farmiga e con i filmini del fratello tardo) sarebbe però stato meglio. Le quasi due ore e mezza appaiono alla luce di questo totalmente ingiustificate, utili solo a spezzare il ritmo. Finale che forse meritava un po’ di suspense in più e un epilogo meno stiracchiato, ma nel complesso - e con la lacrima che farà capolino negli occhi di qualcuno - è un film piuttosto godibile.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/10/14 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 14/04/15
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Rambo90 27/10/14 01:49 - 7853 commenti

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Abituato a dirigere commedie, Dobkin non sfigura affatto in questo dramma commovente ma non privo di elementi umoristici che alleggeriscono qua e là la lunga durata. Duvall è straordinario e sa essere incisivo come pochi altri attori, ben coadiuvato da un Downey al quale gioverebbe allontanarsi più spesso dalla Marvel. Buoni i comprimari (da D'Onofrio a Thornton) e particolarmente complessa la sceneggiatura, che sa ben intrecciare la vicenda giudiziaria con i legami familiari burrascosi tra padre e figlio. Notevole.

Capannelle 30/10/14 09:02 - 4513 commenti

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Perchè diluirlo in 2 ore e 20 quando la pellicola già a lunghezza normale non sarebbe esente da banalità e da alcuni passaggi discutibili? Il casting regge bene e la coppia padre-figlio regala alcune begli scambi, anche se il tema del loro rapporto da raddrizzare finisce per cannibalizzare l'aspetto processuale, del quale non sembra fregare più a nessuno. Meno appassionante il ruolo della Farmiga e anche Thornton si poteva sfruttare di più. Film discreto, vostro onore, ma con le aggravanti della durata.

Saintgifts 30/10/14 10:36 - 4098 commenti

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La locandina può trarre in inganno, ma allo stesso tempo è veritiera. L'aula del tribunale parla di un processo (che in effetti c'é), ma il vero processo - e quindi il cuore del film - è quello tra padre e figlio, in un rapporto di incomprensioni che però sanno di artefatto (vista l'intelligenza dei due protagonisti), che crea situazioni "standard" - quindi già conosciute - per toccare i sentimenti dello spettatore. Non si discute la comprovata bravura degli attori, che proprio perché già comprovata fa apprezzare di più quella dei comprimari.

Maik271 2/11/14 10:23 - 436 commenti

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Piuttosto lungo, discretamente diretto e ben interpretato: queste in definitiva le impressioni principali. Il cast con Duvall che è bravissimo è di buon livello, le ambientazioni lacustri rilassanti. Ben rappresentato il rapporto difficile tra padre e figlio. Un film che fa sorridere in alcuni frangenti, riflettere in altri e con un pizzico di commozione nel finale.
MEMORABILE: Padre e figlio che pescano in mezzo al lago.

Puppigallo 14/11/14 11:10 - 5401 commenti

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Redenzione, riavvicinamento, ritorno alle tanto ripudiate origini. C'è un po' tutto in questo dramma giuridico-familiare, dove il castello di carte faticosamente costruito negli anni dal protagonista, fatto di presunzione e egocentrismo, inizierà a cedere sotto i colpi dell'integerrimo e retto padre, che della giustizia ha fatto la sua ragione di vita, ma...Detto ciò, gli attori se la cavano decorosamente, compreso Downey Jr. e il ritmo è discreto. Peccato per la posticcia e inutile storiella con la ex del posto e per il novello avvocato eccessivamente gonzo. Nel complesso, non male.
MEMORABILE: "Lei è falso come una moneta di legno". Padre (durante una crisi) e figlio in bagno. La nipote "Cosa fate?". E il padre "Sturiamo il lavandino".

Daniela 29/11/14 14:24 - 13010 commenti

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Avvocato di successo con lo stomaco foderato di pelo torna nel paese natio prima per seppellire la madre, poi per difendere il padre, giudice integerrimo accusato di omicidio... Drammone legal-familiare presentato in confezione di lusso e con un cast di prestigio che offre una prestazione di alta professionalità, il cui principale difetto è quello di strafare con i momenti topici, le scene madri, le sottotrame superflue. Un sovraccarico che, invece di arricchire il tema principale - quello del rapporto conflittuale padre/figlio - lo rende meno incisivo, appesantendo inutilmente il minutaggio.

Galbo 7/02/15 18:51 - 12553 commenti

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Tipico film hollywoodiano che mette in campo grossi calibri della recitazione a cui è difficile rimanere indifferenti. Probabilmente il risultato è frutto anche della "furbizia" della sceneggiatura che mette molta (troppa?) carne al fuoco, dal legal drama, al rapporto conflittuale genitori-figli e non si fa mancare una "spruzzata" sentimentale; il tutto mescolato con la professionalità cinematografica americana che ne fa un film pienamente godibile anche se un po' lungo. La sfida recitativa tra Downey Jr. e Duvall è vinta ai punti dal secondo.

Il Dandi 1/07/15 15:11 - 1917 commenti

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Arrogante avvocato di successo si trova a difendere suo padre, integerrimo e anziano giudice di provincia, da un'accusa di omicidio: il film parte da buone premesse, ma strada facendo il legal thriller si fa da parte per far posto al dramma familiare, sporcandosi occasionalmente di commedia. La durata eccessiva e i troppi attoroni scomodati denunciano la mancanza di una direzione precisa, che procede col freno a mano tirato, tra un chiarimento e l'altro in cui i dialoghi, da gustosi, si fanno sempre più ruffiani.
MEMORABILE: L'interrogatorio del giudice che si trasforma in confronto pubblico col figlio, raggiungendo l'apice della ruffianeria e dell'inverosimiglianza.

Jandileida 6/04/15 07:55 - 1627 commenti

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Film dall'ampio (anche troppo) respiro: le incomprensioni tra un padre e un figlio con sullo sfondo una vicenda giudiziaria che li riavvicinerà. I topoi della grande produzione americana ci sono tutti: solide interpretazioni, confezione molto curata, pochi cali di ritmo. Poi c'è il rovescio della medaglia: una storiella d'amore attaccata senza senso che appesantisce il film, troppe scene madri, la solita inevitabile ricomposizione di tutte le rotture. A farla da padrone sono comunque Downey jr. e Duvall, che si sfidano e si vogliono bene con classe.

Pinhead80 30/09/15 16:34 - 5197 commenti

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Duvall è un grande attore e si merita ampiamente le lodi per un'interpretazione esemplare del vecchio giudice malato e forse assassino. Il film invece non è un granché e si regge in piedi grazie al cast che si avvale, oltre che al sopracitato Duvall, di Downey Jr., Thornton e della Farmiga (che non sono proprio gli ultimi arrivati). Dobkin la tira per le lunghe e arriva spesso a sfiorare il poco credibile (non so quanti processi siano realmente teatrali come questo). Meglio la parte che analizza i personaggi che quella giudiziaria.

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Il ferrini 29/11/15 02:16 - 2543 commenti

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Ottimo film, a metà strada fra il drammatico e il legal thriller, con un cast di spessore e una raffinata regia. Robert Duvall si produce in una delle sue più difficili e sentite interpretazioni. Bella anche la tenzone fra gli avvocati Downey Jr e Bob Thornton, nonché l'umana fragilità di Vincent "palla di lardo" D'Onofrio. Forse c'è qualche lungaggine nella storia d'amore con la Farmiga, oggettivamente poco rilevante nell'economia del film, ma le due ore e venti scorrono bene. Consigliato.
MEMORABILE: Downey Jr e il dubbio d'aver inconsapevolmente limonato con sua figlia.

Decimamusa 29/03/16 18:21 - 102 commenti

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Film ipertrofico e melodrammatico, che mescola il genere processuale con il motivo del ritorno dalla città alla provincia, dove riemergono umori e situazioni rimosse nella coscienza del protagonista, un avvocato cinico e brillante. L'elemento detonatore è la morte della madre: l'avvocato prolunga la sua permanenza nel paese per difendere il padre giudice, con cui ha un rapporto conflittuale. Cose già viste, riscattate però dalla buona caratterizzazione dei personaggi e dalla valida prova degli attori: dei protagonisti ma anche dei comprimari.

Piero68 22/01/20 12:22 - 2980 commenti

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Intenso dramma familiare diviso tra racconto della provincia americana e legal-thriller. In realtà l'aspetto legal è molto sottotono e le scene in tribunale al limite del ridicolo involontario. Meno male che almeno sul versante drammatico il film è ben costruito, anche se rispecchia tutti i topoi di genere: il figliol prodigo, quello ligio, il ritorno a casa per disgrazie, il vecchio amore della pubertà, un padre severo... Il gran cast leva senza dubbio parecchie castagne dal fuoco al regista, vista la sceneggiatura. Diversamente sarebbe un disastro.
MEMORABILE: In negativo: Il giudice alla sbarra interrogato dal figlio/difensore. Ne viene fuori una sorta di confessione intima che nulla c'entra col processo.

Lsdjboni 25/10/22 23:54 - 29 commenti

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Le parole non dette. Questo è il sunto del film. Il conflitto che ci portiamo dentro per tutta la vita, contro i nostri genitori e i nostri paesi bifolchi. Tu puoi scappare ma farai sempre comunque parte di certi meccanismi. Conviene sempre chiarirsi con tutti prima delle eventuali dipartite. Robert Downey è un avvocato di successo che torna al suo paesino della provincia americana per dare l'ultimo addio alla defunta mamma. Dovrà difendere suo padre, un rigido ed intransigente giudice, da una accusa di omicidio. Dovrà però anche risolvere molti conflitti che lo torturano.
MEMORABILE: La scena in bagno con il papà.

Luluke 2/07/24 07:17 - 465 commenti

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La domanda che ci si pone durante la visione di questo film è cosa ne sarebbe stato se non ci fosse stato Duvall a interpretarlo. Perché per il resto la storia non è coinvolgente, Downey Jr. gigioneggia pure troppo nella parte di un avvocato bravo e senza scrupoli che più convenzionale non si può, il passaggio città/provincia, comprese le musiche di contorno e il resto dell'ambientazione sono un déjà vu ritrito e alla fine il film si risolve in un banale legal thriller dall'esito scontato, compresa la pacificazione familiare. Ma c'è Duvall, il più grande attore vivente e tanto basta.
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