Ed Gein - Il macellaio di Plainfield - Film (2000)

Ed Gein - Il macellaio di Plainfield
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Probabilmente, se Orsmby e Gillen non avessero girato quasi trent’anni prima l’ottimo DERANGED, potremmo giudicare in altro modo questa ennesima ricostruzione delle gesta di Ed Gein, classe 1906, forse il più celebre serial killer americano. Ma DERANGED esiste, e raccontava le cose quasi allo stesso modo, con un Robert Blossom che superava abbondantemente, nell'interpretazione del protagonista, l'attuale Steve Railsback. Medesima ambientazione montana, stessi capello e camiciona, lo sguardo perso... Le inevitabili...Leggi tutto analogie tra questi due film (che rappresentano la vicenda più fedelmente di tutte le altre ispirate al caso), rendono questo ED GEIN (per la prima volta al killer viene dato il vero nome di battesimo) un quasi-remake piuttosto inutile. Non ci sono più gli effetti crudi del mago Tom Savini, la ricostruzione ambientale non ha la forza che aveva un tempo (anche se la fotografia si avvicina molto, ennesimo particolare destinato a farci tornare in mente l'originale) e la figura della madre, ovviamente presente, non ricopre l'importanza fondamentale, assolutamente centrale, che aveva in DERANGED. Così ED GEIN, in definitiva, appare una spenta replica del suo storico predecessore. Non disprezzabile, tuttavia, perché gli attori sono in parte e la caratterizzazione del protagonista resta comunque riuscita. La storia conserva sempre un suo fascino inalienabile e metterla in scena correttamente (come in questo caso) significa ottenere un thriller anomalo di discreto impatto. Ci si interroga semmai, come sempre avviene quando il riferimento a film precedenti è tanto smaccato, sull'utilità dell'operazione stessa. Stucchevoli e superficiali i flashback con la madre.

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Undying 23/07/07 20:10 - 3807 commenti

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Fiacca operazione televisiva, che si vorrebbe "seria" e che oscilla tra la sexploitation (l'inseguimento di una formosa vittima femminile con soggettiva sulle natiche) e la falsa cronistoria del tarato killer Ed Gein, ispiratore di molteplici trasposizioni cinematografiche, tra le quali si ricordano, per qualità, Psycho, Non Aprite quella Porta ed Il Silenzio degli Innocenti. Come nel precedente Henry: Portrait of a Serial Killer 2, il regista dimostra una incapacità artistica preoccupante, sanata solo dalla sfrontatezza dei temi affrontati...

Lovejoy 24/12/07 23:29 - 1823 commenti

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Riuscita trasposizione televisiva della vita e delle gesta di Ed Gein, il serial killer che ispirò Robert Bloch per il suo noto romanzo "Psyco", trasportato poi sul grande schermo da Alfred Hitchcock. Nonostante qualche lentezza di troppo, si può dire riuscito. E in ogni caso basterebbe vederlo almeno una volta per ammirare Steve Railsback nei panni di Gein. Davvero molto bravo in questo difficile ruolo. Non male anche il resto del cast.

Herrkinski 19/01/10 18:43 - 8122 commenti

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L'ormai storico Deranged aveva già affrontato la storia di Ed Gein in modo molto più efficace; Non aprite quella porta ne aveva offerto una variante fizionale di grandissimo impatto. Detto questo, ci si rende ben presto conto dell'inutilità di questo ennesimo film sul tema, che tra l'altro è penalizzato da una regia anonima, da un impianto televisivo nonchè da una certa scarsezza di SPFX e particolari truculenti. Se per alcuni può essere un pregio, secondo me in una vicenda così potenzialmente "horror" è un delitto lesinare sul gore. Noioso.

Myvincent 9/07/10 16:23 - 3744 commenti

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Spettatori che avete l'abitudine di alzarvi spesso durante la visione domestica di un film (per mangiucchiare qualcosa nel frigo o altro), questo film fa per voi. Noioso, fiacco, pedante. Anche la faccia del protagonista concorre, così inespressiva (e non credo solo per esigenze di copione). Meno male che è esistito Anthony Perkins...

Buiomega71 23/12/10 15:41 - 2913 commenti

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Se Steve Ralisback è ottimo ad impersonare Gein, aria trasandata e allucinata con capellino sudicio sempre calato, al contrario Chuck Parello impacchetta il tutto con un fare da tv-movie, non scavando a fondo nella psiche di Gein, rendendolo anche un po' idiota. Nemmeno con lo splatter e le efferatezze ci va giù pesante; anzi, tutto è suggerito e mai mostrato (eccettuato per il corpo a penzoloni senza capoccia) e sembra alla fin fine d'aver a che fare con l'ennesimo clone di Psycho. Occasione toppata alla grande; i rari momenti grotteschi non salvano il film.
MEMORABILE: Gein si agghinda con pelli cucite di varie donne e, in un mix tra un transgender e Leatherface, si mette a ballare come un ossesso sotto la luna piena.

Anthonyvm 3/07/18 18:56 - 5705 commenti

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Biopic su uno dei più famosi e terrificanti (anche se non fra i più prolifici) assassini americani. Non si discosta troppo dallo standard dei filmetti dedicati ai serial killer (si ricordino Gacy, Ted Bundy, Dahmer): stile paratelevisivo con abbondanza di fastidiosissime dissolvenze, un buon attore protagonista (bravo Railsback), omicidi fuori campo. Qualche dettaglio macabro sulla casa degli orrori di Gein è comunque ben reso (facce sulle pareti, ciotole di teschi...) e un po' di gore allontana il prodotto dal clima da film-TV. Abbordabile.
MEMORABILE: La grottesca danza notturna di Ed Gein vestito con un disgustoso costume di carne umana, con tanto di maschera à la Leatherface.

Redeyes 11/07/19 10:31 - 2449 commenti

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Porello Parello ci dipinge un turbato poraccio. Ora dipingere non è proprio il verbo più idoneo per questa pellicola che ha il solo e unico merito nella danza notturna, di pochi attimi peraltro, e un Railsback quantomeno interessante. Tutto il resto è noia, fra effetti speciali da far accapponare la pelle, pochissima introspezione e un gore inesistente. Peccato, perché il soggetto, ahinoi, era interessante. Decisamente bocciato.

Kinodrop 15/01/24 17:54 - 2957 commenti

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Un tentativo poco riuscito di leggere la storia del terribile serial killer americano attraverso un'ottica domestica e televisiva che, per forza di cose, si deve attenere a una moderazione di effetti e di situazioni scabrose che annacqua e rende noioso questo biopic. Vista la sordina perseguita dal regista, si poteva magari appagare un certo voyerismo del pubblico nei confronti dei manufatti "artistici" e il macabro fashion che hanno reso celebri i misfatti della follia di Gein. Troppo didascalico (le incursioni della malefica madre) e troppo povero di sprint narrativo. Inutile.

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