Undying • 10/08/09 22:45
Risorse umane - 7574 interventi Ma no: nessuna finalità razzista. Anzi è proprio l'opposto.
E' noto che alcuni italiani che si chiamano Antonio, per darsi arie spesso americanizzano il nome in Tony, credendo di acquisire in personalità.
Ora, tra gli americani veri, questo nome è spesso preso in mezzo esattamente come tanti italiani razzisti (spesso proprio il Tony della circostanza) fanno quando deridono un extracomunitario chiamandolo, genericamente, Abdul.
Tutto qua: Tony Manero, Little Tony, Stallone e via discorrendo son nomi che predispongono alla battuta in senso lato, popolare se vuoi.
Fulci, ad esempio, storpiava il cognome di Fragasso in Fracasso (vedi il libro L'occhio del testimone) e quello di tanti altri attori, registi: non è che per questo l'han messo in croce.
E' ovvio che la frase che hai citato va inserita nel contesto globale di quel che ho scritto, perché le caratteristiche di una persona, viva Dio, non si fermano al nome o alle apparenze.
E purtroppo, a mia discutibilissima opinione, Chuck Parello non ha solo un nome buffo (lo dico simpaticamente) ma anche come regista, in questo specifico caso, non si distingue per brillantezza.
Se ti cito, ad esempio, Rospo Pallenberg (vedi scheda di Cutting Class) non ti vien da sorridere?
Eppure, come regista, esiste.
Non credo ci sia nulla di male, né finalità razzista (ripeto: al contrario) in quel che ho scritto.
Spero di esser stato sufficientemente chiaro...
Ultima modifica: 10/08/09 22:59 da
Undying
Lucius
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