Bel film di Albertini che mescola sapientemente avventura, comicità e tanta azione. Come è facile intuire dal titolo tutto ruota intorno a un grosso colpo (un diamante), ma non mancheranno le sorprese. Seguendo i canoni dei '60 ci sono belle ambientazioni, nessun nudo e tante scazzottate. Bello.
MEMORABILE: La navigazione nelle fogne, l'evasione.
Avventuroso, ibrido tra il caper-movie sporcato di commedia alla 7 uomini d'oro e le atmosfere internazionali da spionistico sotto-bondiano, ma infine un "vorrei ma non posso" su tutti i fronti: a pesare sulla penuria di mezzi è soprattutto l'aspetto glamour che sarebbe necessario per il genere (un'avventura intercontinentale senza praticamente nessuna scena in esterni? vabbè), nonché la sciatteria della confezione in generale (la fotografia spicca per assenza). Ci si consola con qualche sorriso e una buona colonna sonora (di Nico Fidenco).
MEMORABILE: Il cartello "fine" spezzato e rimandato.
Super-rapina alla Albertini, quindi con sprazzi di locations internazionali, trama ingegnosa e divertente, comicità di fondo. Alla penuria di mezzi, particolarmente vistosa nelle riprese del sommergibile, si sopperisce con la meticolosa (a momenti anche troppo) messa in scena delle complicate operazioni. Non all'altezza degli specialisti (Vicario, Lupo... ) ma godibile.
Ennesimo film sulle rapine, questo presenta una trama piuttosto banalotta e assolutamente senza sorprese e sussulti, nonché interni un po' squalliducci. Il cast maschile è certamente migliore di quello femminile. Ci sono anche momenti comici in cui mi è scappata qualche risata...
"Heist movie" di produzione italiana basato su un finto furto commissionato ad arte. Nel complesso opera meno che mediocre: la trama è alquanto risaputa, lo svolgimento prevedibile e la regia parecchio impersonale. Prova del cast nel complesso dignitosa.
Gradevolissimo. Un furto organizzato, nei minimi dettagli, del diamante più grande del mondo. Colpi di scena in quantità, ma quello che piace è la vena umoristica che spesso e volentieri emerge. Gli attori sono decorosi, le attrici un po' meno: desolante la cantante sulla nave. Forse il miglior protagonista è il merlo Tom. In ogni caso film godibile e da vedere, per chi ama il genere.
MEMORABILE: L'evasione del tagliatore di diamanti.
Avventuroso con rapina. Film decoroso, che cerca di supplire con dettagli particolareggiatissimi qualche carenza di idea e mezzi scenici non sempre all'altezza. Umorismo talora carino, talora no. Recitazione desolante, di incredibile rigidità, ad esclusione (ovviamente...) del grande Dana Andrews, che con una sola espressione vale più di tutti gli altri messi insieme. Marisa Traversi, qui in versione cantante, conferma la sua sensualità.
Discreto mix fra Sette uomini d'oro (ridotti a quattro con il quarto membro che è una donna) e le atmosfere e le super-pupe degli 007 all'italiana, dove i nostri devono rubare un diamante da un riccone mezzo matto. Le idee ci sono, i momenti divertenti, i colpi di scena e gli sganassonni ai cattivi pure; mancano, ahimé, i grandi attori, perché se il capo non fosse stato Brad Harris ma un attore come si deve avremmo un film veramente di culto. Simpatici l'intagliatore di diamanti e il suo merlo, notevole Eina de Witt. Medio.
Nella miriade di pellicole a basso costo che imitano i film bondiani c'è anche questa, diretta da Albertini in maniera molto neutra e con un soggetto ingegnoso quanto maldestro. Il cast vede protagonista il modesto Harris, sempre muscoloso e rubacuori e la bella De Witt comparsa in alcuni film del periodo senza lasciare grande segno. La colonna sonora, disturbante soprattutto durante le conversazioni, è sciattina mentre sono buone le location. Menzione negativa a parte per i due gemmologi idioti alle prese col diamante.
Onesto film di genere di Albertini realizzato con un occhio ai vari 007 e l'altro ai grandi modelli hollywoodiani. Ma questa vicenda resta purtroppo incastrata in una sceneggiatura piena di falle che il regista cerca di tamponare con intermezzi comici non privi di efficacia. Recitazione così così con mezzi tecnici visibilmente arrangiati (il diamante non si può guardare). Regia sapiente e buon ritmo riescono comunque a condurre il risultato alle soglie della sufficienza. Gli appassionati del genere non resteranno delusi.
Uno degli innumerevoli colpi grossi che inflazionavano gli schermi in quegli anni. In mancanza di grandi mezzi e di attori di peso, il buon Albertini si arrabatta come può confondendo le acque e le piste, aggiungendo intermezzi turistico-cartolineschi e dilatando oltremisura la preparazione e l'esecuzione dei momenti clou, dal furto sottomarino del diamante all'evasione del tagliatore di pietre. Risultato modesto ma tutto sommato vedibile, grazie anche alla buona colonna sonora di Fidenco e all'indubbio fascino della De Witt e della Traversi.
MEMORABILE: Le esibizioni canore della Traversi sulla nave.
Brad Harris, che si presenta biondo e senza baffi (ma quando mai li ha avuti e quando mai è stato scuro di capelli?), regge sule sue spalle un avventuroso che riunisce senza neanche troppa fantasia tutti i luoghi comuni del genere. Dana Andrews, decisamente sul viale del tramonto, non riesce a cambiare il destino del film. Pieno di scene rubate, montate su primi piani dei protagonisti.
MEMORABILE: L'inizio a Montecarlo: una gara di motoscafi e due personaggi che la commentano, non si capisce da dove...
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Colonna sonora di Nico Fidenco, con un brano (Supercolpo shake) fra i più frequenti nelle compilations cinedeliche (Beat at Cinecittà, Our man from R.O.M.E. etc.)
Soundtrack di Fidenco (v. Musiche), ma nella scena del party sulla nave inopinata inclusione di Bada Caterina, di Trovajoli e cantata da Carmen Villani, brano portante di Adulterio all'italiana!