Striscia, una zebra alla riscossa - Film (2005)

L'idea di mescolare un po' di melassa disneyana tipo Il cavallo in doppiopetto o Gran Premio alla rinnovata possibilità di realistica antropomorfizzazione linguistica di animali, offerta dalla computer graphics, era, già di suo, poco esaltante. Se ci si mette anche il doppiaggio italiano che, per una volta, rinuncia a star TV, ma giammai al regionalismo, il risultato finale è molto desolante.

Un film malfatto, che non attira e soprattutto non diverte. L'animazione in CGI delle bocche degli animali è davvero fastidiosa e rende il tutto ancor più artefatto. Negli Stati Uniti almeno li hanno fatti doppiare da celebrità, ma da noi hanno pensato bene di lasciar spazio ai dialetti nella loro concezione più banale, aggravando ulteriormente il risultato. Lasciamo perdere.

Commedia destinata al pubblico adolescenziale, è uno strano miscuglio di live action e animazione elettronica, e parla di una zebra complessata in una fattoria popolata da animali parlanti. Tecnicamente ben realizzato e interpretato da un buon attore come Bruce Greenwod, il film paga una sceneggiatura che predilige personaggi quantomai stereotipati e soprattutto una morale edulcorata, annacquata dai buoni sentimenti.

Una zebra può diventare un cavallo da corsa? Questo filmetto, leggero ma simpatico, ci dà la sua risposta (affermativa). Servono l'impegno, la costanza e un ambiente che ti dia fiducia al fine di ottenere successi inimmaginabili, specchio questo di ciò che capita nella vita di tutti i giorni. La prosopopea, tipica del genere, non infastidisce troppo e più di una volta strappa un sorriso, soprattutto negli scambi di battute tra le mosche amiche di Striscia. Per tutta la famiglia.