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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Poveri ragni, per una volta sarebbero del tutto innocenti... Gli tocca infatti di essere utilizzati come semplice corpo ospite da un dna alieno innestato in loro non si sa bene come dai soliti scienziati zuzzurelloni, che giocano da sempre a incrociare razze e animali di ogni specie sperando di cavarne l'arma definitiva con cui sbaragliare ogni difesa. Mai che gli riesca una ciambella col buco però, un organismo utile al mondo o anche solo ai loro scopi. Macché, col loro piccolo chimico stavolta generano nello spazio ragnoni giganti che precipitano sulla Terra e cominciano a infestare i tunnel della metropolitana di New York risalendo poi in superficie. L'eroe di turno è un tizio (Patrick Muldoon)...Leggi tutto che lavora al controllo delle metropolitane, sta per divorziare dalla moglie e fallisce di celebrare degnamente il compleanno della figlia (ma si rifà regalandole un ipod, e a lei passa subito). In tutto questo non si capisce bene perché, pur di non far trapelare la questione ragni con relativi primi cadaveri, le autorità decidono d'inventarsi che in città si sta diffondendo un virus e cominciano a metter tutti in quarantena con ovvi ordini del tipo sparate a vista (ché Romero ce l'ha insegnato chiaro come funziona). Morale della favola: l'invasione ragnesca è sciaguratamente rimandata alla seconda parte; per la prima tocca accontentarsi di qualche ragnetto che piagnucola (beh sì, nel film provano tutti i versi, dal grugnito al ruggito al rumore del giocattolo schiacciato), di un po' di uova piazzate nelle pance di vari malcapitati e del nostro eroe che cerca di fare un po' d'ordine mentale tra le mille informazioni discordanti che gli arrivano da più parti. Quando poi gli mettono a sorpresa la figlia in quarantena ("Dov'è mia figlia?" "Sta di sopra, l'abbiamo chiusa lì, se ne vada per cortesia") si riunisce alla moglie, che nel dramma gli si riavvicina ("erano anni che non mi chiamavi tesoro") e fa coppia fissa con lei in attesa della comparsa della "regina", ovvero il super-ragno da ottomila tonnellate che troneggia come Godzilla nell'efficace locandina del film. Quando l'unico, vero ragnone entra in scena la sua porca figura la fa, a dire il vero, e l'oscurità che avvolge un po' tutto il film fin dall'inizio gli torna utile: copre l'inevitabile digitalizzazione e lo rende effettivamente schifosetto come il pubblico inevitabilmente richiede. Tibor Takács era un regista di belle speranze, ai tempi dei cancelli da non aprire, e coi ragni ci aveva già lavorato di recente in ICE SPIDERS (qualche collegamento esiste, visto che il dna alieno qui si dice esser stato trovato nei ghiacci); la messa in scena è ancora accettabile, in effetti, e si capisce che se non altro non siamo di fronte a un filmaccio girato coi piedi. Però se si esclude l'impatto della regina tutto il resto scivola via incolore (anche per colpa della fotografia cupa e desaturata); il 3D non aggiunge molto, i ragni si vedon poco e saltellano anonimamente qua e là con disinvoltura, incuranti delle stracannoneggiate di cui i soliti militari boomboomnientecervello li fanno cortesemente oggetto prima di finire inesorabilmente divorati o cincischiati. La soluzione finale ha il merito di visualizzare con esemplare chiarezza il significato del termine "tranvata".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/03/13 DAL BENEMERITO DANIELA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 28/02/14
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Puppigallo 5/03/13 09:49 - 5250 commenti

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Fantascemenzucola con improponibili ragni mutanti DNAlieni (la regina ha il muso dello scarafaggione di Men in Black), che costringe lo spettatore a pazientare non poco prima di vedere le bestiacce in vera azione. E purtroppo, è proprio lì che il tutto scade, causa mancanza di idee negli attacchi, ripetitività e un finale che non fa certo esclamare "OOOH". Si può evitare, a meno che non ci si accontenti di effetti comunque passabili e di attori quasi decenti. P.S. I ragni-figli-soldato ruggiscono, mentre la regina madre barrisce...un bel quadretto familiare.
MEMORABILE: L'elemento alieno scoperto viene definito inimmaginabile, indescrivibile (un buon modo per non sbattersi a spiegare); Preso a una gamba con la tela.

Daniela 4/03/13 19:17 - 12606 commenti

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Fra tutti gli animali assassini, coccodrilli e ragnetti sono particolarmente simpatici. Qui ci sono ragnetti grossi come vitelli, con una mamma che darebbe filo da torcere a Godzilla, piovuti dal cielo a creare disastri, grazie anche alla collaborazione dei soliti cattivi (militari imbecilli e scienziati fuori di testa). Takacs ci riprova con i ragni, con gli stessi pietosi risultati. Spiders è una scopiazzatura di altri titoli simili, banale e bruttarolo ma non tanto da assurgere ad autentico scult come l'indimenticabile Birdemic.
MEMORABILE: Da salvare il look di mamma-ragna, di cui si innamora all'istante lo scienziato grullo

Greymouser 6/03/13 15:24 - 1458 commenti

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Come affossare un genere un tempo glorioso: il B-Movie horror-fantascientifico, che qui diventa un sotto-Z-movie senza il minimo palpito di fantasia, un prodotto patinato senza anima, con momenti di "spettacolo" davvero imbarazzanti. I ragnoni sono realizzati con un grado di immaginazione che avrebbe potuto mostrare un lombrico, e i personaggi sono così stereotipati da risultare caricaturali. E, tragicamente, il regista sembra anche prendere tutto molto sul serio...

Markus 28/02/14 08:48 - 3680 commenti

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Dopo Ice spiders Takács ritorna sull'argomento con questo Spiders 3D, film che mescola le carte dell’apocalittico a basso costo, del fantascientifico e dell’horror di serie Z senza però esser convincente e, momenti di stanca a parte, non aiuta una finta e malinconica New York di cartapesta ricostruita nell'est europeo. I grossi ragni posseduti dagli alieni ruggiscono, barriscono, piangono e talvolta belano; insomma, vivono! Peccato che per vederli in azione tocchi attendere metà film. Si poteva fare di meglio, questo è evidente.

Galbo 19/06/14 05:55 - 12372 commenti

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Non si sa se dare la colpa maggiore per questo film agli inetti scienziati che provocano l'invasione dei ragnoni assassini o al direttore del casting che ha popolato il film di attori inespressivi come pochi, a partire dal protagonista e dalla sua insulsa famiglia, e il tutto è penalizzato da un doppiaggio imbarazzante. Di certo, i cari vecchi b-movies sono ormai alle spalle, sostituiti da questi pastrocchi privi di fascino è realizzati con poche lire ed ancor meno fantasia. Pessimo.

Pumpkh75 6/10/14 18:15 - 1735 commenti

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I ragni non sarebbero neanche malaccio, ma a mancare completamente è ciò che sta loro intorno: una discreta prima parte si perde infatti dentro un noioso nascondino nella città di cartapesta, economicissima e irreale, con i protagonisti (catastrofica Christa Campbell) in fuga sconclusionata, senza arte né parte. Si poteva fare molto di più, compresa la regia di un Takacs ormai elementare e alimentare. Poco da salvare.

Viccrowley 28/04/15 01:18 - 814 commenti

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Premesso che ci sono parecchi modi per buttare il tempo, guardare una boiata targata NuImage è forse uno dei più masochistici. Il qui presente Spiders 3D è un manifesto emblematico di quanto affermato. Ragnoni spaziali grossi come vitelli tengono in scacco un pugno di attori tanto inetti quanto antipatici che non fanno che correre per gli stessi quattro set per 90 minuti. Righe di dialogo agghiaccianti completano l'opera. Peccato vedere un regista ai tempi promettente come Takàcs, autore del gioiello Sola... in quella casa ridotto così.

Piero68 28/09/15 10:46 - 2955 commenti

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Non sarà lo Spider di Cronenberg ma almeno va dato atto a questo Z movie di avere una sceneggiatura leggermente più complessa e spendibile di tanti altri suoi simili. E la trama più intricata porta ad avere anche un'azione a respiro più ampio. Ma tolto questo navighiamo sempre nelle solite acque e se l'animale cattivaccio della serie questa volta è esteriormente un ragno, anche se ibridato con "entità aliene sconosciute", la solfa non cambia. Cast semisconosciuto con qualche volto già intravisto.

Anthonyvm 15/06/18 23:34 - 5612 commenti

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Takàcs non è male come regista, autore di alcuni piccoli e pregevoli horror anni '80, ma qui raggiunge livelli inusitati di bassezza: una storia così abusata, poco interessante, mal strutturata e mal pensata, unita a effetti speciali da barzelletta (ed è imbarazzante se si pensa a quanto migliori fossero gli SFX dell'omonimo Spiders del 2000). Un film che proprio non si capisce perché sia stato prodotto per il cinema, dato che visivamente e concettualmente non ha nulla di diverso da un filmaccio televisivo qualunque. Una noia mortale. Bocciato.

Il ferrini 9/02/19 18:09 - 2337 commenti

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Ecco, questa è la tipica via di mezzo fra un film brutto, tipo Shark - Il primo squalo e uno bruttissimo tipo Marabunta, che almeno fa ridere, anche se non di proposito. Personaggi bidimensionali, interpretati da quelli che Stanis definirebbe "droidi protocollari", si muovono in mezzo a questi ragni finti come una banconota da 15€. Come al solito ci son di mezzo esperimenti di scienziati e militari cattivi, nonché gli alieni che belli non sono mai, tuttalpiù ti illudono di esserlo (Specie mortale). Ironia? Zero. Si prende pure maledettamente sul serio.

Tibor Takács HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Non aprite quel cancelloSpazio vuotoLocandina Non aprite quel cancello 2Spazio vuotoLocandina Sola... in quella casaSpazio vuotoLocandina Rats

Jena 17/04/21 18:46 - 1547 commenti

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Il povero Takacs, valido artigiano degli eighties (Non aprite quel cancello)  è chiamato a dare dignità alla solita poverissima produzione NuImage. Gli tocca addirittura far passare le location bulgare per Mahnattan (e tutto sommato ci riesce  lavorando di immagini di repertorio)!  La trama però è di uno scontato assoluto (militari cattivi, mad doctor, esperimenti eccetera), le linee di dialogo di una banalità sconcertante, gli attori sembrano annoiati o assolutamente inespressivi. Per chi si accontenta ragnoni kingsize e una regina che si aggira godzillescamente per "New Tork".
MEMORABILE: I protagonisti che continuano a correre nelle 4 locations fisse; Il ragno regina con due occhietti umani barrisce come un elefante; L'assurdo finale.
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