Considerato uno dei primi noir americani, si distingue dalla
massa anche per un altro motivo: il personaggio del folle e
sadico detective, (che verrà poi ripreso svariate volte in seguito), che cerca per forza di incolpare uno dei sospettati
ed il cui carattere è messo ottimamente in luce oltre che dalle scelte registiche, anche dalla fotografia chiaroscurale che mette in rilievo il suo animo nero. Buona la prova del cast. Chi ama il genere lo recuperi. Verrà rifatto col titolo Hanno ucciso Vicki.
Un poliziesco con venature noir. Un agente di spettacolo viene sospettato dalla polizia di essere l’assassino di un’attrice sua cliente. Film dalla sinteticità da manuale senza una sola scena in più che possa appesantire il racconto o rallentare il ritmo. Fotografia in un bianco e nero tagliato e scolpito, ombre che si allungano minacciose sulle pareti, prevalenza delle scene notturne, luoghi chiusi e fumosi, inquadrature oblique ed espressionistiche, un poliziotto massiccio, cinico, solo e disperato che gode ad angariare chi ritiene il colpevole. Buono.
Quando una modella viene assassinata, i primi sospetti cadono sul pubblicitario che l'ha lanciata verso il successo, preso di mira da un poliziotto il cui accanimento nelle indagini va ben oltre il dovere professionale... Passato alla storia come uno dei primi noir hollywoodiani, propone una figura di sbirro particolare: col corpo massiccio e lo sguardo opaco, Cregar risulta minaccioso ed inquietante con la sola presenza ma alla fine, quando risultano chiare le sue motivazioni, riesce a suscitare anche compassione. Personaggio complesso, che eleva il film anche al di là dei suoi meriti.
Un noir/thriller che ha il difetto di essere un po' ingessato dentro a un'impalcatura classica. C'è una giovane ragazza bella e senza scrupoli che finirà ammazzata, mentre attorno a lei ronzano maschi che corrispondono più o meno alle sue ambizioni. Victor Mature sprizza virilità giovanile nei panni del giornalista, tormentato dai sospetti altrui, ma che deve mantenersi forte per non crollare. Se questo è il prototipo del noir, in seguito si è fatto decisamente di meglio.
Le atmosfere, i chiaroscuri della fotografia e l’utilizzo del flashback sono tipicamente noir, ma la narrazione percorre i binari del giallo/thriller, con la figura dell’innocente ingiustamente accusato di omicidio e un colpevole a sorpresa. All’ottima mezzora iniziale seguono qualche rallentamento e una soluzione riuscita (ma il film si sarebbe dovuto chiudere lì, e non con quell’inutile postilla). Mature sghignazza troppo, bravissime Grable e Landis (che sembrano davvero sorelle), ma a restare impresso è soprattutto l’inquietante poliziotto di Cregar. Di pari livello il remake.
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