Sarah & Saleem - Là dove nulla è possibile - Film (2018)

Gerusalemme e la sua cicatrice. Qui il taglio recite un legame occasionale, anzitutto, uno di quei colpi di testa, cuore o visceri che altrove non racconteremmo neppure. Ma che qui impatta, a cascata, sull'assetto di due nuclei familiari e di due altre persone, parti e vittime di un meccanismo d'odio irrisolvibile. Il tema viene affrontato con tutta l'onestà possibile e i personaggi (reali) risultano assolutamente credibili e ben descritti; nessun eccesso e due soli difetti: un pizzico di lungaggine, che scioglie un po' di tensione e un doppiaggio che smarrisce le personalità per strada.

La storia di una passione tra un palestinese addetto alle consegne e la moglie di un colonnello israeliano, che per una leggerezza di entrambi diventa una questione tra Stati e rovinerà le rispettive famiglie. Un'indagine realistica sul perenne conflitto e su pregiudizi ormai incarniti, che dà anche un notevole spazio alle implicazioni psicologiche (specie delle due donne coinvolte) in un mondo di maschilismo sfrenato e bellicoso. Si respira continuamente un'aria di precarietà, di ansia e di minaccia che il regista ha saputo ben distribuire, nonostante qualche rallentamento.

Lui e lei sono amanti alle spalle delle due famiglie: è una storia di sesso, ma il fatto che siano un palestinese e un’israeliana manda in tilt i rispettivi servizi segreti. Dall’atmosfera sentimentale, insomma, si slitta presto in un cupo thriller fatto di equivoci che a Gerusalemme possono trasformarsi in questioni di vita e di morte. Film duro e compatto, di grande respiro e capacità di narrazione. Emerge la forza delle donne e l’inconsistenza degli uomini. Edizione italiana con titolo artificioso e doppiaggio obliquo (ebraico sì, arabo no!).