Maturo pistolero torna in città per seminare dei banditi e incontrare la moglie e il figlio. Ci riesce ma... Bellissimo western girato in tempo reale e diretto splendidamente dal veterano King. Dominato dal primo all'ultimo minuto dalla intensa interpretazione di un magistrale Gregory Peck (mai
più a questi livelli nel genere) e dagli efficaci Karl Malden e Millard Mitchell. Da riscoprire.
MEMORABILE: Il primo drammatico scontro a fuoco e il finale, secco e commovente.
Questo western abbastanza misconosciuto (lo si vede anche dai commenti) è invece un grande film. Anche se la trama può sembrare più o meno la solita, qui la differenza la fa l'eccezionale realismo reso magistralmente dalla regia e dagli interpreti, veramente bravissimi e dalla sequenza temporale ben congegnata (riproposta poi da tanti). Non c'è un momento di caduta, il montaggio è al meglio per intersecare tutto il contorno che circonda la vicenda principale. L'epilogo poi è originalissimo, non ne ricordo altri simili. Proprio da vedere.
MEMORABILE: I bambini che non vanno a scuola e sono tutti attorno al saloon per vedere il famoso pistolero.
Gregory Peck,uno degli attori preferiti del regista Henry King, interpreta un non più giovane bandito desideroso di cambiare vita e ricongiungersi alla moglie. Il film unisce le tematiche del classico film western con una buona caratterizzazione dei personaggi la cui personalità conferisce al film valore aggiunto. Molto buono il cast con le ottime interpretazioni di Peck e Karl Malden.
Preceduto dalla fama di essere la più veloce pistola del West, Jimmy Ringo arriva in un piccolo paese per rivedere la moglie ed il figlioletto che non ha mai conosciuto... Western classico incentrato sul bel personaggio dell'ex fuorilegge stanco che vorrebbe vivere in pace ma non può perché c'è sempre qualche giovane sbruffone pronto a sfidarlo. Convincente Peck, adeguato il cast di contorno, solida la regia di King, ottima la tesa sceneggiatura a tempo, per un film destinato a restare impresso soprattutto per l'epilogo di struggente malinconia.
Il famigerato Jimmy Ringo (Gregory Peck, dal notevole aplomb), bandito e pistolero inesorabile e romantico, avventuriero per necessità, risoluto a cambiare vita dovrà fare i conti con il destino. Western vecchia scuola, realistico, girato con lodevole pulizia formale; essenziale e fluido, procede senza fare una piega fornito di notevole potere coinvolgente. Preciso il disegno della vicenda e dei personaggi; nitido il bianco e nero a grana fine: eleganza semplice, con visioni emozionali immediate, dal fatalismo pervasivo come una densa nebbia.
Il vecchio pistolero vuole cambiare vita, ma il passato lo insegue suo malgrado. Uno di quei western che i francesi chiamavano "surwestern", perché avevano elementi drammatici molto superiori alla norma. qui il voyeurismo degli abitanti della città nei confronti del pistolero è odioso, così come è ammirevole l'attaccamento di quest'ultimo alla famiglia. Non sbaglia un colpo, in tutti i sensi.
Se in un western (dal titolo inadeguato) non ci sono sparatorie, il tutto si svolge in una cittadina e quasi sempre all'interno di un locale, ma nonostante questo il meccanismo funziona e non si perde di interesse durante la visione, vuol dire che si tratta di una pellicola riuscita con un protagonista in parte. Certo, qua e là i segni dell'età si vedono, ma invece di minarla, le infondono quel fascino retrò che, associato a scambi qua e là ironici, contribuiscono a renderla piacevole. Il triste ma giusto finale, con tanto di doloroso insegnamento, ne è poi la ciliegina sulla torta.
MEMORABILE: Quante mani ha questo Ringo? ". "Io non le ho mai contate"; Nel saloon col giovane sbruffone; Il comitato femminile; A tu per tu col figlio; Finale.
Ottimo western girato con maestria da uno che se ne intende. Western peraltro piuttosto particolare. Banditi i classici paesaggi e i grandi duelli, si basa tutto sull'attesa del protagonista nel saloon. Quasi tutto il film è infatti girato in interni. Ciò non toglie nulla al film e anzi, lo rende anche più particolare, magari con un ritmo lento ma comunque di grande interesse. Gregory Peck è perfetto per il classico ruolo del pistolero silenzioso, il resto del cast fa il suo, con un ottimo Karl Malden. Regia ineccepibile. Finale agrodolce ma coronamento quasi ovvio. Da vedere.
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