Faunistico e rievocativo, costruito sui numerosi flashbacks di Peck, che rivive incontri ed amori con le sue tre donne: la dolce e sognatrice Gardner, la fredda e pungente Knef e l'amorevole Hayward. Sceneggiatura colta e romantica, fotografia e musiche eleganti; di grande rilievo soprattutto le riprese tra gli animali dell'Africa.
Modesta biografia, in parte romanzata, della vita dello scrittore americano Hemingway. Pur avvalendosi di un ottimo regista (King) e di notevoli interpreti, ma Peck è legnoso non poco, la storia non avvince, a tratti si sfiora la noia. Ma la Gardner merita di essere vista, almeno una volta.
Drammone hollywoodiano diretto da Henry King, mescola alcuni episodi della vita (rocambolesca ed avventurosa) dello scrittore Hemingway con un racconto dello stesso (inserito nel volume 49 racconti). Piuttosto pregevole dal punto di vista formale (specie nella parte africana arricchita da una fotografia lussureggiante) è limitata dalla banale caratterizzazione dei personaggi, decisamente bidimensionali e privi della passionalità necessaria. Buona la prova del cast.
Tratto da un racconto di Hemingway, il film vanta un trio di protagonisti all'altezza, attraenti scenografie africane nominate all'Oscar e una tensione atipica per i film a sfondo romantico. Eppure questi elementi positivi sono stati miscelati discretamente ma non al meglio per ottenere una pellicola da ricordare, forse per il continuo andirivieni del racconto tra il momento presente e le rievocazioni del passato. Il duello a distanza tra la magnetica Ava Gardner e la bella Susan Hayward si conclude in un pareggio. ***
Amori e passioni di chi si sente frustrato al punto da ritenersi uno scrittore fallito. In casi come questo sono gli attori, con la loro bravura (Peck sfiora l'eccellenza in molti frangenti, soprattutto nell'enigmatico "confronto" con la iena ridens), a riempire ogni spazio del film, declinandone i tempi a loro piacimento. Le ambientazioni sono suggestive e molti anche i momenti di tensione drammatica, supportati da un alito di vento poetico che spira da varie direzioni. Splendido il contorno femminile esaltato dall'accoppiata Gardner-Hayward.
Penso sia difficile rappresentare filmicamente Hemingway, nello specifico questo racconto così denso di drammaticità introspettiva. A questo si aggiunga la presenza di attori forse troppo patinati e poco incisivi, forse perché troppo star. Film sostanzialmente noioso e slegato, nonostante le buone ambientazioni.
La trama è un centone che pesca senza pudore fra vita ed opere di Hemingway, la rappresentazione dell'Africa come riserva di caccia di bianchi vacanzieri è deprecabile mentre quella di Parigi è un quadretto manierato e la guerra civile spagnola un pretesto utilizzato a fini melodrammatici, infine i personaggi faticano a non sembrare stereotipi a due gambe che pronunciano banalità... allora, perché guardarlo? Per la fotografia sgargiante e passionale di Leon Shamroy, il fascino di Peck febbricitante, la luminosa bellezza di Gardner, lo sguardo di Hayward mentre accudisce il marito. Può bastare?
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MusicheColumbo • 22/08/11 09:01 Pulizia ai piani - 1098 interventi
Colonna sonora di Bernard Hermann, disponile a prezzo economico, su Cd Naxos, diretta da William Stromberg: