Opera prima del regista Christopher N. Rowley. Road movie interpretato da tre attrici "mostri sacri" che usano tutto il loro "mestiere" per tentare di salvare un film dalla trama di un certo interesse ma con una sceneggiatura povera e con poco mordente. Sono attraversati almeno quattro Stati del West nelle loro location più caratteristiche, partendo dall'Idaho per arrivare in California. Molti luoghi comuni già visti in film del genere, ma questo sarebbe niente; quello che manca è la mancanza di un ritmo che renda la visione piacevole come meriterebbe.
Un terzetto di brave e celebri attrici e i favolosi paesaggi naturali americani attraversati in un particolare viaggio dalle protagoniste. Questo in sintesi il film diretto dal debuttante Rowley e dal bruttissimo titolo italiano (ma non è una novità!). Per il resto, la sceneggiatura lascia a desiderare (troppi tempi morti) ed anche la regia non è il massimo. Peccato perchè con le tre attrici a disposizione si poteva fare molto meglio.
Il viaggio per portare le ceneri del marito alla cerimonia funebre si trasforma in un'occasione per Arvilla e le sue due amiche di vivere una seconda giovinezza. Il talento e il carisma delle tre attrici protagoniste sono innegabili, ma la base stessa del film è labile, una pedissequa struttura da road movie con tempi morti e soluzioni già viste. Un vero peccato, perché i personaggi e le ambientazioni accennano una sensibilità particolare, che però non è stata sviluppata in modo adeguato.
Tre interpreti divertenti e straordinarie per una commedia dagli aspetti drammatici che è anche un film on the road. Un lungo viaggio in macchina di tre amiche diversissime tra di loro per portare in tempo le ceneri del marito di una di loro è il pretesto per conoscere il mondo e lasciarsi andare. Un inno all'amicizia vera che, senza sentimentalismi, vincerà su tutto.
Ci risiamo. Hollywood ci dimostra come sprecare il talento del cast, o meglio: come usarlo per nascondere i limiti di una sceneggiatura banale e mai in grado di coinvolgere. Il cast femminile, a cui bisogna aggiungere anche Tom Skerritt, si dimostra all'altezza (pur se le protagoniste spesso sono impegnate solo a ridere e a urlare come bambine senza controllo) e la fotografia ci regala immagini da "cartolina", belle ma anche banali. Per il resto siamo nella mediocrità più totale: regia anonima e, come già detto, trama insulsa.
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