Una commedia culinaria esile ma piacevolmente diretta da Francesco Falaschi che mescola sentimenti e qualche sorriso. Vinicio Marchioni funziona bene e i momenti migliori sono i suoi duetti con uno straordinario Luigi Fedele nei panni di un ragazzo affetto da sindrome di Asperger. Solarino un po' in ombra, Haber in un cameo che lascia il segno. Il film scorre liscio ma forse tende a sciuparsi nel finale; difetto comunque quasi ininfluente, perché comunque lo spettacolo è godibile.
Un collerico chef stellato, un'affascinante psicologa e un ragazzo autistico aspirante cuoco, una pellicola piacevole e al tempo stesso semplice che descrive il mondo particolare di un giovane e la sua scalata verso l'integrazione. Appropriati gli interpreti, con Marchioni e Fedele in evidenza ben coadiuvati dal solito Haber. Finale forse troppo telefonato ma va bene così.
L'intelligenza nell'usare due argomenti attualissimi (culinaria + diversità), fondendoli in una sceneggiatura che scivola in maniera tutto sommato scorrevole, non dà alla fine i risultati sperati. Colpa di una regia assolutamente anonima e del cas, con un Marchioni mai veramente in parte e un Fedele incapace di vestire fino in fondo i panni di un ragazzo autistico. La Solarino si limita al compitino e fa bene. Non bastano le buone intenzioni e la tipologia di argomento trattato: serve sostanza!
Commedia "culinaria" che parla anche (con un tono fortunatamente non pedante) di disabilità psichica e della redenzione personale e professionale di uno chef. Se la trama è un po' scontata e la caratterizzazione dei personaggi principali non eccessivamente approfondita, il tono leggero e la bravura degli interpreti principali (Marchioni in particolare, più una partecipazione limitata ma incisiva di Alessandro Haber) rendono la visione abbastanza gradevole.
Nonostante il tema affrontato sia originale (lo chef aggressivo che si confronta col giovane e talentuoso cuoco affetto dalla sindrome di Asperger) e a un certo punto si concretizzi in una commedia on the road con un discreto ritmo, il film non risulta tuttavia in grado di appassionare, concludendosi altresì in una maniera prevedibile quanto piuttosto approssimativa. Ci si dilunga nei concorsi culinari nel vano tentativo di tarpare le lacune della sceneggiatura, suscitando a tratti noia; non male il cast (anche se Haber e Marchioni appaiono sprecati, per un prodotto tanto mediocre).
Come racconto scorre abbastanza bene, propone momenti più o meno coinvolgenti ma sono pochi quelli in cui non si avvertano un clima e stuazioni da fiction televisiva. Molto è dovuto alla trama particolarmente buonista, alla scelta dei dialoghi e di alcuni caratteri che non lasciano troppo spazio alla fantasia. I due protagonisti potrebbero anche funzionare, Marchioni si cala diligentemente nel ruolo ma la sceneggiatura li costringe entro spazi narrativi angusti che alla distanza mostrano il fiatone. Location belle ma anche quello è un aspetto che richiama il prodotto tv.
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scusate ma c'e qualche figlio di grandi produttori affetto da sindrome di Asperger.????come mai se ne parla cosi' tanto in ambito cinematografico???non capisco
La disabilità fa parte delle nostre vite quotidiane.
Il cinema, spesso, parla di vita vera. Perché non se ne dovrebbe parlare molto? Ammesso poi che se ne parli così tanto.
Sono davvero così tanti i film che parlano di autismo e sindrome di Asperger? Secondo me ben vengano le pellicole che ne parlano, purché sappiano farlo in modo corretto, sobrio e sicuramente non pietistico e qualunquistico.
Come titoli a me vengono in mente, oltre a questo, Vengo anch'io e Atypical la serie con Jason Leight.
Cotola ebbe a dire: La disabilità fa parte delle nostre vite quotidiane.
Il cinema, spesso, parla di vita vera. Perché non se ne dovrebbe parlare molto? Ammesso poi che se ne parli così tanto.
Sono davvero così tanti i film che parlano di autismo e sindrome di Asperger? Secondo me ben vengano le pellicole che ne parlano, purché sappiano farlo in modo corretto, sobrio e sicuramente non pietistico e qualunquistico.
Come titoli a me vengono in mente, oltre a questo, Vengo anch'io e Atypical la serie con Jason Leight.
ma certo fa' bene parlarne ma perche' solo di questa singola malattia ce ne sono tantissime purtroppo...se ne parla nella serie tv Tutto puo' succedere...