"Alle suore non far mai sapere quant'è buona l'eroina nella vene". Un motto che calzerebbe a pennello in questa pazzesca opera grindhousiana, diretta filiazione della neo-corrente exploitation Rodriguez-style. E ce n'è per tutti i gusti: parroci narcotrafficanti, suore lesbiche sempre ignude che producono droga in convento, una gang di trucidi bikers senza scrupoli, una vendicatrice monastica solista del mitra... La nunsploitation più spudorata e oltraggiosa incrocia il rape'n'revenge alla Vibenius-Ferrara dando vita ad un pulp-movie lineare, disimpegnato, sanguinoso e spintissimo.
MEMORABILE: Il gigantesco biker nero Kickstand che violenta una suora a scopo intimidatorio; il gruppo di suore nude obbligate a preparare i panetti di coca (!)
Un film di pura exploitation, che però fallisce in quelli che dovrebbero essere i punti di forza del genere: ritmo, ironia, fantasia e capacità di stupire. Tutti elementi sconosciuti al buon Guzman, che trascina fiaccamente e manieristicamente una storia senza capo nè coda, con lunghi soporiferi passaggi in cui non succede niente, sperando che il cattivo gusto profuso a piene mani, e qualche tetta sparsa qua e là, bastino a risvegliare l'attenzione. Pur rinato da poco, questo filone "grindhouse", se continua così, non ha molte carte da giocare.
B movie che prende molti spunti dai film di Rodriguez e Tarantino. Dialoghi terribili e finale epico. Notevole in ogni caso la musica che accompagna quasi interamente l'intero film. Le scene di nudo e la blasfemia, quest'ultima talvolta anche fuori luogo, condiscono un'opera tutto sommato godibile.
La sensazione che il buon Guzman creda sia sufficiente un cognome latino per fare il Rodríguez di circostanza è forte; ci aggiunge pure sporche locations, sozzi ceffi e tette al silicone ma si dimentica la sceneggiatura. Dialoghi che agognano l'ironia ma infondono solo tedio. Si fatica ad arrivare alla fine senza utilizzare il fast forward. Lo stesso montaggio non brilla per originalità. Occasione persa.
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Tanto per inquadrare il tenore citazionistico ed esploitativo di questo film, nell'incipit desertico è possibile ascoltare, leggermente modificata, la famosa opening-theme di Planet Terror, composta da Robert Rodriguez:
Dopo i tanti Planet Terror, Death Proof, Machete, Zombie Strippers, Hobo with a shotgun, arriva questo ennesimo titolone, ancora più sfrenato e pazzoide dei precedenti (e decisamente più riuscito e meno borioso del suo modello stilistico ispiratore, Machete).
Oramai è ufficiale, è nato un nuovo sotto-filone:
il "neo-grindhouse".
Su Hobo m'aspettavo qualcosina di più, dopo l'incipit. Incidentalmente credo si prenda troppo sul serio, come indeciso tra parodia dei film exploitation seventies o eterna glorificazione. Sarebbe stato meglio scegliere.
Mdmaster ebbe a dire: Su Hobo m'aspettavo qualcosina di più, dopo l'incipit. Incidentalmente credo si prenda troppo sul serio, come indeciso tra parodia dei film exploitation seventies o eterna glorificazione. Sarebbe stato meglio scegliere.
Sono abbastanza d'accordo col tuo giudizio. Anzi, il mio commento è stato anche un po' più severo. E' vero quel che dice Gestarsch: è un compendio di vari filoni anni Ottanta, ma rispetto a quel periodo l'ho trovato appunto manieristico ed epigonico, quindi un po' finto.
Ma della mia valutazione devo dare in parte la "colpa" (simpaticamente, s'intende :)) allo stesso Gestarsch: ne aveva parlato così entusiasticamente (e i suoi giudizi sono sempre da tenere in considerazione) che le mie aspettative erano forse troppo lievitate...
Comunque, ora sotto con le "sorelle" :)
Greymouser ebbe a dire: [...]Ma della mia valutazione devo dare in parte la "colpa" (simpaticamente, s'intende :)) allo stesso Gestarsch: ne aveva parlato così entusiasticamente (e i suoi giudizi sono sempre da tenere in considerazione)
E' vero che a me è piaciuto parecchio e che l'ho anche esaltato a dovere nel mio breve commento ma quel che conta alla fin fine è il pallinaggio.
Gli ho messo un 3.5 perchè lo considero "davvero notevole", non un capolavoro (attestato riservato solo ad un pugno di pellicole che non ho ancora commentato).