Sembra di vedere Scream fatto con pochi soldi e negli anni 80. Sinceramente la trama non è poi tanto brutta, ma è sceneggiata da cani, con attori che recitano pietosamente. Per fortuna c'è qualche piccola scena splatter che se anche molto contenuta rende abbastanza bene l'idea, e le musiche in sottofondo sono piuttosto adatte. Il grave difetto, però, è quello dei tempi incredibilmente lenti e delle sequenze inserite giusto per far arrivare il film a una lunghezza accettabile.
Una strana morte, un tizio incappucciato che va in giro ad uccidere, una ragazza in preda agli incubi. Quale sarà la soluzione del mistero? Non è certo sorprendente, così come non lo è lo svolgimento della storia. Ben poca cosa questo thriller dalle scarse sorprese ed emozioni e senza suspence. Gli sceneggiatori non si sono sprecati più di tanto. Dicasi lo stesso per regista ed attori. In definitiva non c’è un solo motivo per vedere questa pellicola.
Il titolo dice tutto: un mortorio su tutta la linea. Non che da uno slasher ci si attenda chissà quali iperboli di sceneggiatura, ma la storia è farcita di situazioni improponibili e di ricostruzioni ridicole. Il killer, poi, scimmiotta sacrilego Micheal Myers per rivelarsi alla fine un pazzo a cui fanno difetto scaltrezza e furbizia. Chiude il cerchio la mancanza pressochè completa di sangue e una lentezza di fondo incredibile: la pellicola sembra durare tre ore. Attori inesistenti, regia fiacchissima: insomma, un film davvero sciocco.
Noioso slasher dei primi '80, girato da un regista solitamente impegnato in ben altri generi e non privo di qualche potenzialità, evidentemente qui non a suo agio. Mancano i tempi giusti dell'horror e nonostante molti film analoghi del periodo soffrissero di qualche lungaggine, qui si esagera; succede ben poco in definitiva durante il film, gli spaventi sono tutti colpi sparati a salve e qualche omicidio qua e là (neanche tanto sanguinoso) non basta a tener viva la storia, che già di per sè non brilla per originalità o inventiva. Un pacco.
Dallo stesso regista dello "stupendo" Rapimento un'altra discutibile opera dell'orrore (nel senso che fa orrore da tanto è brutta). Ricca di scene assurde, noiosa, recitata malissimo: sprecato il valido Christopher George (unico a salvarsi nel pessimo cast); il finale poi è quasi irritante.
MEMORABILE: Il fucile da guerra tirato fuori dalla bara (!) che fa rumor di spari anche da scarico.
L'impressione è quella di un film potenzialmente discreto e interessante, ma il ridotto numero di personaggi, unito a una ingenuità di fondo nella sceneggiatura, porta lo spettatore a intuire i (pochissimi) sviluppi narrativi e, di fatto, disintegrare l'obiettivo di default per ogni thriller: intrattenere e mantenere alta la tensione. Non un prodotto riuscito, ma l'estetica del killer e le buone prove di George e Paxton salvano il film dall'oblio totale.
MEMORABILE: Il direttore d'orchestra di fronte al "pubblico".
Viene spontaneo etichettarlo come uno tra i tanti horror della decade degli ottanta, privo di un’adeguata personalità per emergere. Si nota subito una superficialità costante per i dettagli per cui quel minimo di credibilità viene spesso a mancare. Parallelamente l’identità del pazzo maniaco si sgama dopo una ventina di minuti al massimo, facendo scemare la voglia di proseguire verso la conclusione, prevedibile nell’esito ma con qualche buona intenzione. Il passare del tempo, poi, non gioca a favore di una eventuale rivalutazione.
Horror confezionato alla bell'e meglio con un tizio mascherato e incappucciato che va in giro ad ammazzare la gente (soprattutto belle ragazze) e il cui costume non fa paura ma ridere. Trama ridicola, satanismo annacquato e plot-hole assortiti, attori spaesati, atmosfera del tutto assente. Né carne né pesce. Probabilmente non un caso che il protagonista di una delle più saporite e conosciute parodie horror del web, The horribly slow murderer with the extremely inefficient weapon, sia vestito e truccato allo stesso modo di Bill Paxton in questo film.
Slasher nella media, con un inizio quasi giallo che promette bene ma si impantana quando diventa fin troppo ovvio chi sia il tizio incappucciato che miete vittime. Si risolleva quando finalmente sfocia nella parte puramente horror, tra le pareti dell'obitorio e il pazzo omicida che imbalsama le sue vittime e ci parla come se fossero vive. Cast meno anonimo del previsto con un giovanissimo Paxton che ruba la scena e George al suo ultimo ruolo (ma i due protagonisti sono mediocri). Sussulto finale per un film perdibile ma meglio di altri.
Forse si pensava a un horror, ma poi la regia vira verso il thriller dagli accenti slasher senza combinare niente né da una parte né dall'altra. Un pasticcio mal girato e mal recitato con qualche buona idea sprecata perché diverse sono le scene aggiunte alla buona per fare chiaramente minutaggio ma che al fine della storia non hanno alcun senso, come quella del rito nel magazzino. Gli effetti si limitano a pochi zampilli, il resto della confezione è assai scadente e lo sbadiglio ahinoi regna sovrano fino a un finale a tratti insolito.
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Le gesta di questo necroforo, attivo con un'appuntita barra per drenaggio utilizzata in obitorio, vennero editate da noi in VHS (con un doppiaggio da porno effetto) nell'edizione VHS targata Eureka.