Monster hunter - Film (2020)

Anderson tenta di bissare il successo di Resident evil (anch'esso tratto da un videogioco) piazzando di nuovo come protagonista l'atletica Jovovich, ma non riesce nell'intento. Indubbiamente si tratta di un film visivamente imponente, ma anche palesemente finto per colpa di effetti digitali poco convincenti che mirano solo alla spettacolarizzazione e che non riguardano solo la scenografia (vedasi la tempesta iniziale), ma soprattutto le creature mastodontiche e mostruose che sono i veri protagonisti della vicenda. Cast in parte, finale da brivido (perché preannuncia un seguito!).

L'estetica di Anderson è sempre la stessa dai tempi di Mortal Kombat. Riesce quando i personaggi sono accattivanti, quindi invece fallisce perché al di là di un'idea visivamente affascinante non va, tra scontri interminabili con i mostri (purtroppo mal montati) e dialoghi ridotti all'osso. La Jovovich ha ancora il physique du rôle, Jaa invece è poco carismatico come protagonista,  (meglio quando è dalla parte dei cattivi). Belle scenografie e ambientazioni, effetti decenti.

Un altro videogioco sparattutto per la coppia Anderson/Jovovich. Rispetto a Resident evil c'è un clima meno cupo e meno splatter, con personaggi weird come il marzialista pazzerello Jaa, un Ron Perlman ricciolone biondo cotonato e una Jovovich autoironica versione Capitan Ripley. Poi mostri come se piovesse in cui spicca il Diablos, mentre i ragnoni ricordano la Shelob tolkeniana. La prima parte nel deserto con la strana coppia Jovovic/Jaa in lotta per sopravvivere è divertente. Molto bene l'ambientazione scenografica dell'Altrove e la soundtrack dell'ex Tangerine Dream Haslinger.

Ispirato da una famosa serie di videogiochi. Visivamente quasi perfetto, ottima la regia di Paul W.S. Anderson e guardare la Jovovich menare di brutto è sempre una delizia per gli occhi: d'altronde lei si adatta più che bene al genere. Per il resto, storia zeppa di citazioni e lungaggini che portano solo a banalità. Personaggi poco riusciti. Fiacca la colonna sonora.

Soprassedendo sul come (le porte-pietre dimensionali...) e sul perché (boh); ed evitando il gioco "Cosa mi ricorda?", perché l'elenco sarebbe davvero lungo, resta ben poco di questa pellicola, ma proprio quel poco fa comunque sì che si riesca almeno ad arrivare alla fine senza sbuffare troppo. La Joovovich fa quello che le riesce meglio, sbattersi come in Resident evil, gli effetti non sono male; e anche la giusta durata aiuta. Il finale, se ce n'era bisogno, sottolinea che si è al cospetto di un baraccone sparammazzatutto, ovvero il classico film kleenex guarda e getta.