Messalina - Film (1951)

La famigerata figura storica di Messalina è cinegenica e questo film lo dimostra bene, amplificandone l'aura di maledettismo che da due millenni la caratterizza. Qui siamo nel puro peplum melodrammatico (quasi fotoromanzato) e di storico c'è poco. Ma va bene così: la superficie affascina, il personaggio (specie quando si sdoppia in Licisca, la prostituta insaziabile) incuriosisce. Tutto il film, ben girato, è svolto all'insegna di intrighi, avvelenamenti, inganni, erotismo e assassinii. Il materiale divertente non manca.

Poco o nulla sulle dissolute perversioni sessuali dell'imperatrice Messalina, molto sui suoi intrighi amorosi con Caio Silvio ai danni del marito Claudio. Ne esce fuori un peplum-melodrammone sghembo, dove la storiografia cede il passo alle scenografie di una certa ambizione made in Cinecittà. Costumi al limite del carnevalesco. Tutto sommato da salvare.

Più dramma che storia secondo lo stile di Gallone, ma si tratta comunque di un film riuscito nel quale spiccano i due protagonisti: da una parte l'elegante panterona Messalina (uno stupenda e magnetica Maria Felix, qui in un doppio ruolo), dall'altra Caio, amante dal volto angelico e l'astuzia di una volpe. In mezzo, una caterva di complotti, tradimenti, sommosse e personaggi sinistri animano la vicenda accompagnandola verso un finale crudo ma coerente.