Venom: The last dance - Film (2024)

Arrivato al terzo Venom, Tom Hardy, (non solo interprete, ma anche produttore), cerca di rattoppare una trilogia fantastica che ha dato più delusioni che consensi, introducendo un nuovo avversario, Knull il re esiliato dei simbionti (che potrebbe apparire altrove) e chiudere con un film che alterna momenti e personaggi trash a sequenze d'azione che vorrebbero essere spettacolari, ma anche un po' commovente. Tamarrata horror, con insettoni cattivi, che lascia il tempo che trova, in cui ci si infila anche un triste Rhys Ifans che fa l'hippie, con famiglia in cerca dell'area 51.

Capita spesso che le saghe, arrivate al terzo capitolo, inizino a mostrare segni di cedimento. Non si direbbe, a giudicare dal prodotto finale, una pellicola vivace e capace di appassionare anche i non amanti del genere. Certo, i pregi, ma soprattutto i difetti, tipici di certe produzioni a stelle e strisce ci sono tutti: trama telefonata da metà film in più, forzature caricaturali, qualche passaggio mieloso... ma l'impressione generale è positiva, merito anche di un ottimo Hardy, che non delude.

L'ultimo ballo del simbionte umanizzato da Tom Hardy viene affidato alla regia di Kelly Marcel, già sceneggiatrice dei precedenti due episodi. Il risultato è comunque deludente: venendo meno l'originalità del tratto umoristico che aveva sostenuto il primo capitolo e già stava svanendo nel sequel, il film diventa un susseguirsi di costosi effetti speciali per introdurre nella storia nuovi mostri alieni. Senza però che questo renda attrattiva una trama che procede per strappi, con situazioni e personaggi secondari che hanno un ruolo episodico, quasi di riempitivo.