Medellin - Film (2023)

Giovane Influencer grande estimatore di Pablo Escobar finisce nelle mani dei narcotrafficanti (della serie "la curiosità uccise il gatto"). Da questa surreale premessa si sviluppa un ibrido nel complesso niente male (qualche eccesso nella sceneggiatura e nell'interpretazione a volte risulta fastidioso): se il punto di partenza è la commedia, in breve si passa all'action e al gangster movie, senza tralasciare una spruzzatina di dramma e comico (il fan sequestrato che si veste e porta i baffetti come il noto politico colombiano, il vendicatore nano che fa da "spalla" al gigante Reda).

Per salvare il fratello di uno di loro rapito dai narcos, tre amici volano da Parigi in Columbia mettendosi in un mare di guai... Commedia francese che passa dai toni action-demenziali della prima parte a quelli dell'action tour-court della seconda mantenendo però una certa leggerezza, salvo assumere toni più seri nel finale. Il ritmo è accelerato, gli inseguimenti sono ben girati, il regista/attore Gastambide è un pelatino simpatico come pure i suoi mal appaiati partners compreso il sornione Tyson: film di puro intrattenimento senza troppe pretese, assolve il  suo compito.

Cercando di scopiazzare a destra e a manca, il regista crea un action gradevole a tratti ma gravato da troppi stereotipi e personaggi mutuati da altre pellicole. Dai narcotrafficanti colombiani alla sexy agente infiltrata fino a un gigionesco e posticcio ruolo ritagliato su un Mike Tyson poco efficace. Ci sono momenti e battute che funzionano, ma il tutto risulta eccessivamente prevedibile e poco coinvolgente. Qualche taglio avrebbe giovato.

Il film è godibile, soprattutto all'inizio. Ma risente troppo di una sceneggiatura abbastanza povera, centrata su vari stereotipi tirati un po' troppo per la corda (tra tutti quello della Colombia come terra di narcotrafficanti). Con qualche tocco in più e una maggiore accortezza poteva uscirne fuori un film interessante. Così, invece, è solo un prodotto mediocre.